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L'ETERNO FLUIRE E RITORNARE DELLE COSE


Ieri passando per le campagne delle mie colline ho rivisto i tradizionali fuochi che i contadini accendono  nella vigilia del giorno di S.Lucia.  Sono il segno più evidente che ci troviamo in presenza di rituali ancestrali legati al trapasso stagionale più delicato dell’anno. Con il progressivo scemare della luce, da tempi immemori l’uomo esorcizza il pericolo del non ritorno della luce. Il 13 dicembre il sole tramonta un minuto più tardi anche se poi sorgerà due minuti dopo. Le giornate complessivamente continueranno ad accorciarsi ma il giorno di S.Lucia segna  il primo passo che porterà, dopo il solstizio invernale del 21 dicembre, ad invertire la tendenza fino al 25 dicembre giorno in cui il sole ricomincerà  a guadagnare minuti sulla notte.Santa Lucia riprende e ripropone i miti del passato:  la dea greca Demetra e la dea romana Cerere, i cui attributi principali erano il mazzo di spighe e la fiaccola. La dea greca era chiamata anche “Luce degli occhi, della vista”, “luce del mondo”, “luce cosmica”: le espressioni rivelano non solo una chiara simbologia spirituale di grandissima intensità, ma soprattutto quella visione cosmologica delle civiltà passate e delle moderne culture contadine in cui,  luce e notte, vita e morte s’alternano, in un percorso circolare, garanzia dell’ eterno fluire e ritornare delle cose.