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La befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte....


Oggi nel post di un amico ho minacciato di assassinare la Befana...di piazzarmi alla finestra come i cecchini...
Non vorrei si fosse offesa...Potrei non credere a Babbo Natale, ma a lei ci credo...Fino a 12 anni ho anche asserito fiera di averla vista e incontrata e me la prendevo se qualcuno osava contraddirmi...E' da sempre la mia festa preferita l'epifania...da quando ero piccina...da quando mi ostinavo ad appendere i collant per avere più caramelle.Ovviamente, con scarsi risultati, perchè la mia calza era sempre piena di arance e noccioline che prendevano solo posto e mi ritrovavo ad avere meno leccornie dei miei fratelli uffa
... quindi ora appendo solo più un gambaletto...Ora sono cresciuta e mi sono imbattuta in un altro concetto di epifania, più magico e poetico, senza mai dimenticare la cara vecchietta con la scopa e il foulard in testa. Secondo lo scrittore James Joyce, l'epifania, è un momento speciale, in cui un qualsiasi oggetto della vita comune,una persona, un episodio diventa "rivelatore" del vero significato della vita a chi percepisce il suo valore simbolico. La "rivelazione" però è qualcosa che noi custodiamo sempre in noi stessi. Infatti l' "Epifania" nasce da uno stimolo esterno, ma la vera scoperta è dentro di noi, è introspettiva. Nessuno di voi ha mai pensato " La soluzione era davanti ai miei occhi e non la vedevo?". Se l'avete pensato sapete di cosa sto parlando. Per questo motivo ci sembra così semplice la verità a volte, perchè è qualcosa che già ci appartiene. Quindi questa notte è magica, e lo è per il nome che porta...Ma non dimentichiamo che l'epifania è ogni giorno, è ogni raggio si sole, ogni sorriso che incrociamo,ogni fiocco di neve che scende dal cielo, ogni mano che tendiamo...tutto è Epifania, basta sapere dove guardare... 
Da Ale...