nettaredistelle

Della serie... A volte ritornano...


Rieccomi...Sulla cima della montagna che stavo scalando: tesi finita e consegnata! che sollievo...nell'ultimo periodo ero intrattabile e ovviamente molto assente...mi farò perdonare
Basta post tristi, è ora di ricominciare (un'altra volta aggiungerei). Ora che la mia mente è libera da un peso non indifferente (la tesi) posso dedicarmi ad aprire il mio vaso di Pandora. Sta notte ho fatto un sogno... attraversavo un lungo corridoio pieno di porte, sia sulla destra che sulla sinistra, tutte socchiuse e io avevo un enorme mazzo di chiavi. Non provavo sensazioni particolari,non ero nè felice nè triste. Quel sogno è la mia vita. Che siano nodi o porte socchiuse, sono questioni che devo risolvere. Ma quello su cui devo concentrarmi non sono le porte, ma le chiavi...ovvero su me stessa. E' quello il vero problema. L'altra sera, parlando con una mia amica psicologa, le ho chiesto se è possibile conoscere se stessi. Perchè io non credo assolutamente di conoscere me stessa. O meglio, mi sembra che ci siano tante me e ogni situazione mi mette di fronte ad una Deborah che non conoscevo prima di allora... E tutto questo mi confonde, perchè mi rende ancora più consapevole del fatto che non ci sono certezze. Poi, parlando con questa mia amica, ho capito una cosa. La base di noi stessi è una certezza. Si può modificare, ma fondamentalmente noi siamo e rimaniamo sempre noi stessi. Quello che credevo essere tante me diverse, sono, in realtà, solo le conseguenze di una me sempre uguale. Mi spiego meglio, perchè probabilmente questo discorso risulterà chiaro solo a me stessa. Ognuno di noi tende a reagire alle situazioni con un meccanismo. Personalmente io, credendo sempre che le cose debbano andarmi male, reagisco sempre scappando. Solo che lo faccio in modi diversi: do la colpa all'altra persona, penso che sia il destino, che sia la decisione giusta o il momento sbagliato... Ma in realtà ho sempre paura. E scappo. E così facendo allontano le persone. Questo è il meccanismo sempre uguale, anche se le rappresentazioni sono diverse. L'ironia della sorte è che, più cerco di non soffrire e più soffro. Non conosco la soluzione a questo problema. Non ancora. Ma il fatto che l'abbia capito è un passo avanti. E' da lì che devo iniziare. Ed è da lì che comincerò...