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Roma, 12 mag. (Adnkronos) - Don McCullin ha fotografato molte delle guerre, delle crisi internazionali e delle tragedie umanitarie del secondo Novecento, consegnandoci immagini cariche di pathos e compassione in cui le ombre incombono sulle luci. Una mostra a Reggio Emilia, a Palazzo Magnani, fino al 15 luglio, ripercorre il suo lavoro, iniziato nel 1958, decollato nel 1961 con il reportage berlinese vincitore del British Press Photography Award, primo di una lunga serie di riconoscimenti, e tuttora in corso, con nuove ricerche.
L'esperienza bellica e' centrale nella sua opera, cosi' come nella sua esistenza: nato a Londra nel 1935, McCullin ha vissuto un'infanzia e un'adolescenza durissime proprio a causa della Seconda Guerra Mondiale, che sradico' la sua famiglia. Testimone dalle zone piu' calde del mondo, si e' trovato in pericolo di vita: lo ha salvato una Nikon, deviando un proiettile.
Intitolata ''Don McCullin. La pace impossibile. Dalle fotografie di guerra ai paesaggi 1958-2011'' e curata da Sandro Parmiggiani e Robert Pledge, l'esposizione propone 160 immagini in bianco e nero, tutte stampate all'autore (che, oltre a presenziare all'inaugurazione, partecipera', insieme ai curatori, a una conferenza, sabato 12 maggio, nell'Aula Magna dell'Universita' di Modena e Reggio Emilia).
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