MAI DIRE MAI

VITE... SPRECATE


Sto pensando alla vita dei miei genitori e penso tristemente come per loro, la vita sia trascorsa senza gioia.Mio babbo ha avuto un'infanzia triste, segnata dalla separazione dei propri genitori quando lui era piccolissimo (ed all'epoca era una cosa rarissima che fece scandalo, anche perchè fu la madre a lasciare il marito); è vissuto con la nonna paterna, perchè la madre lo abbandonò e se ne andò a vivere all'estero, lasciandolo col padre che morì quando lui era solo un adolescente.Mia madre, pure lei rimasta orfana di padre molto giovane, fin da bambina ha lavorato duramente nei campi e nelle saline. Poi per fatalità ha incontrato mio babbo che viveva al nord, e dopo anni di amore epistolare lo ha seguito in una grande città.Per lei è stato l'inizio della fine: abituata qui, dove tutti si conoscevano e vivevano in campagna, dove aveva tutti i suoi affetti, dov'era il suo mondo, non si è mai abituata alla vita di città e al carattere chiuso e diffidente delle persone.I primi anni di matrimonio furono duri per entrambi. Mio babbo allora, dopo aver lavorato come impiegato, si era licenziato per inseguire una passione e si era messo a fare il fotografo, ma nel periodo sbagliato, per cui i soldi erano pochi... Io ero piccola e non potevano contare sull'aiuto di nessuno. Mia mamma ricordo che attraversava a piedi, con me al seguito, tutta la città per acquistare, magari, l'olio in un negozio e il vino in un altro, dove i prezzi (stabili per mesi) erano più bassi.Mio babbo poi chiuse il negozio di fotografia (che dopo pochi anni fece la fortuna dei proprietari, ed ancor oggi è di prestigio) e si fece riassumere come impiegato nella stessa ditta dove aveva già lavorato (aveva un diploma ed allora il lavoro c'era in abbondanza) dove, piano piano, fece carriera. Per cui non ci furono più problemi economici, ed anche se mia mamma non ha mai lavorato fuori casa, ha sempre contribuito facendo economia nella spesa e cucendo lei tutto ciò che ci serviva (dai cappotti, alle camicie per mio babbo, ai miei vestiti ecc ecc) perchè da ragazza aveva fatto pratica da una sarta.Mio babbo è sempre stato un tipo espansivo, allegro, socievole, ottimista, spiritoso, giocherellone, affettuoso...Mia mamma l'ho sempre vista più chiusa, poco espansiva, triste, pensierosa, pessimista, arrabbiata...Due caratteri diametralmente opposti che alla fin fine, non potevano certo andare d'accordo.Se io fossi stata donna, non avrei mai sposato mio babbo... se fossi stata uomo, non avrei mai sposato mia mamma.Non si sono mai separati... soprattutto perchè mio babbo avendo vissuto il dolore della separazione dei propri genitori sulla sua pelle, non ha voluto che io provassi la sua stessa sofferenza (ed io, forse sbagliando, faccio la stessa cosa di mio babbo). Ma se penso a loro, non ho ricordi di giornate allegre, in cui regnasse l'armonia, la gioia, la spensieratezza... Non ho respirato in un clima sereno di affetto, amore, comprensione, complicità tra di loro... Io ricordo solo ricorrenti litigate, scenate, borbottamenti...Il loro amore forse è stato vissuto come un dovere reciproco... come un dovere di mandare avanti la famiglia... il dovere legato al vincolo del matrimonio, nel bene e nel male. Devono aver stretto i denti entrambi per oltre cinquant'anni.  A loro modo, ognuno di loro aveva a turno, le proprie ragioni... Ora, si ritrovano anziani... Non si sono mai concessi un lusso o una distrazione... Mai un cinema, un ristorante, una colazione al bar... Mai mia mamma dalla parrucchiera, se non per fare il taglio e la permanente quando era proprio necessario... Mai una vacanza: credo che non siano mai stati in un albergo. Il viaggio di nozze dai parenti sparsi per l'Italia e le ferie che aveva mio babbo, consistevano nel venire qui d'estate, a casa di mia nonna, dove noi due trascorrevano tutto il periodo delle vacanze scolastiche...Inizialmente risparmiavano perchè non arrivavano a fine mese, poi per riuscire ad avere una casa o per mettere da parte soldi per il mio futuro e per la loro vecchiaia. Ora per abitudine.E devo dire che sono riusciti a fare davvero tanto, con un unico stipendio e l'impegno di entrambi...Mio babbo è in pensione da parecchio ed hanno una certa sicurezza economica. Ora potrebbero godersi i frutti di una vita di sacrifici e privazioni, vivere serenamente e godersi la vita come non hanno mai fatto.Ma continuano a non farlo... Non escono mai di casa, se non per fare la spesa o per andare dai medici. Un po' per i problemi di salute, un po' perchè il loro modo di vivere e di pensare non può certo cambiare proprio ora.Continuano a vivere litigando e bisticciando come bambini, cento volte al giorno... sia per motivi seri che per stupidaggini... Perchè i loro caratteri, non sono certo migliorati col tempo. Mio babbo sopportando (non so come) la depressione di mia mamma... e mia mamma, sopportando gli scatti (motivati) e i difetti di mio babbo.Io, sinceramente, sto meglio quando sono lontana da loro e non vedo. So che di questo, in futuro ne avrò un gran rimorso... ma non c'è volta che non trovino da dire per qualcosa. E' brutto da dire, ma mi fanno tenerezza e rabbia insieme.E mi chiedo: ma le loro vite... a cosa sono servite? Lavoro, sofferenza, doveri, problemi, malattie, dispiaceri, litigate... Più di 80 anni a testa passati così, senza godersi nulla, nè da bambini, nè da giovani, nè da adulti, nè da anziani... aspettando ora di lasciare questo mondo, sperando nel modo meno doloroso possibile.Tento spesso di coinvolgerli in qualcosa adeguato alla loro età... ma senza risultati. Anzi, a volte è peggio, perchè mio babbo mi verrebbe dietro e trova da dire con mia mamma.Mi prende una gran tristezza... Mi chiedo davvero che senso ha vivere una vita così, se ne valga veramente la pena, perchè trovo che le loro (e forse anche la mia) siano proprio delle vite sprecate.Cra... cra... cra...