MAI DIRE MAI

RICORDANDO LA NEVE...


Da bambina abitavo in città.Quelle volte che nevicava, ricordo che mia mamma mi metteva stivali di gomma e mantellina e, come sempre, mi accompagnava a piedi a scuola. Non ricordo di aver mai gioito per la sua chiusura.Quando ho frequentato le superiori... idem.Mi alzavo presto per andare in stazione e poi a piedi raggiungevo l'Istituto Magistrale... Quando arrivavo arrivavo, perchè tra i ritardi dei treni, tra la strada impraticabile la prima ora di lezione la perdevo di sicuro. Per non dire poi a che ora arrivavo a casa di pomeriggio. Eppure a scuola ci son sempre andata.Da insegnante le cose invece... non sono cambiate affatto! Ah ah ah ah.....I primi anni, da precaria, lavoravo a soli 4 km da casa... Non avevo ancora una mia auto ed usavo quella di mio babbo (una Ritmo). Ma ero giovane e inesperta e così non mi azzardavo con la neve ad andare al lavoro in macchina. Per cui gambe e Moon Boot in spalla, e via, col naso rosso fino a scuola.
I miei erano come questi...Ricordo in particolare che un anno (forse l'80?) ne fece tanta, ma così tanta, che tutte le macchine erano sommerse, ma proprio completamente tanto che le auto posteggiate ai lati della strada erano come montagne ed io camminavo nella carreggiata, come se fossi in una conca.Devo dire che era una sensazione stupenda ed ancora oggi la ricordo con piacere: ovunque un bianco immacolato ed abbagliante a perdita d'occhio, un silenzio irreale e ovattato rotto solo ogni tanto dal rumore di un'auto che girava con le catene.Ricordo che qualche anno dopo, ormai già di ruolo, ebbi la sede in un paese limitrofo ma servito male dai mezzi di trasporto pubblico (andavo a prendere un bus poi in un altro paese aspettavo una mezz'oretta e prendevo un tram, dopo di che mi aspettavano altri tre chilometri a piedi). Lavoravo solo quattro ore di pomeriggio ma uscivo di casa prima delle 10:30 per tornare dopo le 18:00 (se non avevo riunioni...).Non vi dico a che ora tornai a casa una sera che nevicò! Ormai i miei mi avevano dato per dispersa (all'epoca non c'era il cellulare). Tornai a casa a notte fonda solo grazie ad un autista di un pullman che, pur non essendo della linea che facevo, si fermò (col bus vuoto da portare in rimessa) e mi portò praticamente sotto casa! Ma le scuole NON furono chiuse.Fino ad allora, comunque, era mio babbo che all'occorrenza spalava la neve davanti al garage o provvedeva a tutto ciò che serviva alla famiglia.Anni dopo, quando i miei si trasferirono qui al mare, sono cresciuta di botto.Ogni cosa, vivendo da sola, toccavano a me... compreso spalare la neve, montare le catene alla mia Pandina, fare qualche chilometro così, poi, giungendo sulla statale pulita, toglierle in mezzo alla strada e proseguire fino a scuola... Che fatica! E che tensione, soprattutto!Ma le scuole erano aperte.........Oggi invece sono a casa ed in tutti i paesi della zona, per ordinanaza dei vari sindaci, le scuole sono chiuse.Sinceramente... ieri sera, l'idea che oggi saremmo rimasti tutti a casa senza dover affrontare i disagi della neve, mi ha rasserenato quasi ci fosse il sole e mi ha fatto dormire tranquilla...Ma.... mi chiedo: un tempo, come si faceva?Ora che dovremmo essere tutti meglio attrezzati tecnologicamente e più "evoluti", siamo tutti più impediti! Mah... Cra cra cra.
Foto web. Nel mio stagno c'è pochissima neve.