MAI DIRE MAI

UNA SERATA ALTERNATIVA


Ohhhhhhhhhh!!!!! Finalmente una serata diversa.Vi sarà capitata una serata noiosa, sole a casa, con un po’ di niente in tv. Beh... io non ho potuto nemmeno annoiarmi.Mi ero appena messa in poltrona, quando.....pufffffffff! Salta la corrente.Prima cosa da fare, accendere la torcia del cellulare ( e vedere che la batteria è al 25%), poi controllare l’interruttore generale in casa. È ok. Poi quello fuori. E ovviamente, PIOVE. Uscendo, senti le voci del vicino e capisci che pure lui è al buio. Bene, perché il guasto non è solo tuo (ergo, non è solo un tuo problema, da risolvere da sola). Una delle poche volte in cui, mal comune, mezzo gaudio. Però tutti sono fuori e nessuno chiama la società elettrica. Ok. Lo faccio io. Rientro mezza fradicia in casa e accendo qualche candela qua e là, sia perché il cellulare è quasi scarico, sia perché almeno così ho le mani libere e posso cercare l’ultima fattura per trovare il numero verde e i riferimenti per la segnalazione.Dopo tutta la trafila del “digiti 1, digiti 2...” mi risponde un operatore che mi chiede di uscire per fare una verifica sul contatore.Vi ricordo che piove. Immaginate la scena: mentre sono al cellulare, molto comodamente mi infilo il giubbotto e prendo l’ombrello. Esco, ma dimentico la chiave per aprire lo sportello del contatore. Rientro. Esco di nuovo e con una mano tengo il cellulare, con l’altra l’ombrello, con l’altra apro il cancello e poi lo sportello del contatore (sempre detto io, che servirebbero almeno tre mani). Rigorosamente al buio e sotto un’acqua a catinelle, tenendo ombrello e cellulare per parlare col tecnico che mi dice di cliccare su un pulsante, non vedo assolutamente nulla sul display. Ok. Ha appurato comunque che c’è un guasto e manderà un tecnico. Bene.Anzi male. Perché piove. Sarà passata mezz’ora. E le pompe del garage sono ferme. Tra poco mi allago. Urge andare in garage ed attivare il gruppo elettrogeno. Bisogna toglierlo dall’angolo in cui dimora da anni ed avvicinarlo al basculante aperto (prendendo uno strappo che sento ora dietro la schiena). Recupero a lume di candela il foglio delle istruzioni e rischiando di dargli fuoco, leggerlo. Facile: infilare i guanti (?), spostare levetta benzina verticalmente, aprire l’aria, mettere il pulsante su ON, avviare, chiudere l’aria. Funziona! Tutto a lume di candela con un fracasso da trattore! Com’è romantico.Nel frattempo, collego il gruppo elettrogeno alla pompa con una prolunga. Ma manca la presa tedesca. Ufffff..... tutto facile, in teoria. Ma piove (l’avevo già detto?) e le spine rischiano di bagnarsi. Ma come cacchio si fa sotto l’acqua a collegare una prolunga? Si rattoppa alla meno peggio con plastica e scotch, si incrociano le dita e si spera che l’acqua prenda strade diverse.E si aspetta che l’acqua salga, accendendo il gruppo elettrogeno solo ad intervalli. Non so mica quanto tempo resterò senza corrente, quanto pioverà forte e quanto tempo durerà il carburante. E intanto che aspetto, il tempo non passa mai e si prega 1°- che riparino il guasto in fretta 2°-che smetta di piovere.Piove e fa freddo. Ma ho caldo e sono sudata fradicia.Dopo circa due ore, torna la corrente. Ed io smonto la giostra. Notte nottina.