Neverland

Post N° 350


Allora. Oggi ci hanno portato la foto di classe. Nella prima ad essere sinceri son venuta parecchio discreta ma nella seconda.. Qualcuno mi aiuti a dire AIUTO. Oddio. Che orrore. E poi il classico rituale della dedica dietro le foto. Ho scritto tre righe alla Giò ed è scoppiata in lacrime, tre righe alla Conny e pure lei piange. Quanto mi mancherà la classe. So che rivedrò gran parte di loro, perché non voglio che i rapporti terminino con la scuola ma la classe in se per se.. Mi mancherà da morire. Alla fine ho letto tutto quello che c’era scritto dietro alle mie e c’ho ancora i lucciconi. D’accordo, non siamo una classe unita al 100%, ma è impossibile esserlo tra 21 persone. Però la classe in se per se, il pararci il culo a vicenda nelle interrogazioni, oppure litigare per le stronzate, o prendere in giro quello di mate che a sua volta ci prende in giro. Mi mancherà. Proprio tanto. So che ancora ci sono dei mesi però dopo? Uffi. Mi viene l’ansia. Da una parte vorrei avere l’esame così tutto sto stress da scuola finisce.. Però dall’altra no assolutamente. Come faccio dopo? E soprattutto che succede dopo? Una volta finita la scuola.. Che ne sarà di noi? Tanto per citare Muccino & co. Ora che c’avevo fatto l’abitudine alla scuola.. Uffi. Ci pensavo con la Conny ieri. Mamma mia che ansia. Non riesco nemmeno ad esprimere per bene quello che vorrei dire. Ma è proprio lo stare insieme, l’allegria che c’è in classe, il rapporto con la maggior parte dei profe. La consuetudine insomma. Io sono un tipo molto ordinario, analitico quasi. A me tranquillizza un sacco sapere che è così tutti i giorni, prestabilito in un certo senso. Invece sapere che tutto finisce a giugno mi spezza la gambe in qualche modo. Solo in quinta ci pensi a questa cosa. Gli anni prima si sai che sarà così ma poi pensi che ci sarà tempo per adattarsi, per organizzarsi. Invece in quinta te lo inculcano in testa già dal primo giorno, e già io da sola ci penso. Mamma mia che pippe che mi faccio. Ma che ci devo fare se sono così? Che ansia. Che poi sono anche il tipo che dice “godiamoci questi momenti perché non ricapitano” e poi dopo piango rileggendo due frasi su delle foto. Vedere la Giò o la Conny piangere per quello che ho scritto mi fa veramente sentire importante. Pensare che almeno su di loro potrò contare una volta uscite di lì. Almeno spero che sia così. Da parte mia c’è assolutamente la voglia di continuare a vederle, a sentirle. Sono le due persone a cui voglio più bene lì dentro, tanto da considerale non solo compagne di classe ma amiche, nel senso vero del termine. Spero che sia così. Me lo auguro davvero.