Neverland

Post N° 366


Perdere ci sta. Perdere con l’Inter ci sta. Ma nessuno credo sia uscito dal Franchi deluso. E’ stato qualcosa di meraviglioso ieri. Quel minuto di vero silenzio, come da troppi anni non era, è stato surreale. 42000 persone in silenzio, non un rumore, nessuno. Mi sono venuti i brividi per l’emozione. Erano anni che un minuto di silenzio non era di silenzio reale, ma di applausi. E ieri è stato silenzio, un silenzio perfetto. Per ricordare la moglie del nostro allenatore, la compagna di una vita. Perché Firenze ama Prandelli, e non solo la nostra città. E’ difficile farsi accettare dal pubblico fiorentino, molto difficile. E soprattutto non essere invasi da critiche dopo due sconfitte di fila in casa. Ma lui c’è riuscito. Perché lui è lui. Lui è l’Allenatore, quello che qua non si era mai visto. Un uomo caparbio, che parla poco ma quanto a fatti ha di che mostrare. E Firenze lo ama, e lo amerà negli anni. Io lo stimo, immensamente. Al di là dell’essere il nostro allenatore, è un grand’uomo, su questo non si può obiettare. Ce ne fossero di tipi come lui. E lo striscione immenso apparso in Fiesole durante quei sessanta secondi di assoluto silenzio? Il tempo che passa smorzerà il dolore, ma se hai bisogno di lei alza gli occhi al cielo… La sua stella ti guiderà per sempre e ci porterà lontano. Semplicemente magnifico.E il terzo tempo. I vinti che si dispongono ai lati di un tappeto, rigorosamente viola, per stringere le mani ai vincitori. Questo è il Calcio. Questo è quello che tutti dovrebbero fare. Così. Perché: Non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta!