NeverlandLa felicità è una farfalla che, quando inseguita, è sempre oltre la portata della nostra mano, ma che, se sedete tranquillamente, può posarsi su di voi. Nathaniel Hawthorne |
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Osservate con quanta previdenza la natura,
madre del genere umano,
ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia.
Infuse nell'uomo più passione che ragione perchè fosse tutto meno triste.
Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapportro con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe.
Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici un'eterna giovinezza.
La vita umana non è altro che un gioco della follia.
Il cuore ha sempre ragione
Elogio alla follia - Erasmo da Rotterdam
Ho imparato che si dovrebbe sorridere per quello che è stato e non soffrire per quello che non sarà più. Ma c'è un momento, non so quanto duri, in cui questo non è ancora possibile. In cui senti solo quel terribile vuoto. in cui intrecci le corde che tirano su la tua anima come un sipario. E allora il tendone di velluto si solleva e tutti guardano sul palco. Ma l'attore non entra. Non più. Perchè quel qualcuno è già altrove. Una nuvola bianca che in cielo gioca a spartirsi l'azzurro con le altre sorelle. Un arcobaleno invisibile che puoi disegnare senza matite e farlo storto quanto ti pare. Tronchi secchi al vento di una passeggiata nel bosco, rumore delle gocce nella pioggia forte d'inverno, rumore del guscio d'una noce che si frantuma, rumore dell'onda quando colpisce a tradimento la schiena prima di un tuffo. In tutto questo c'è chi se n'è andato. Sempre.
Cercasi Niki disperatamente - Federico Moccia
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Post n°350 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da luckycecy89
Allora. Oggi ci hanno portato la foto di classe. Nella prima ad essere sinceri son venuta parecchio discreta ma nella seconda.. Qualcuno mi aiuti a dire AIUTO. Oddio. Che orrore. E poi il classico rituale della dedica dietro le foto. Ho scritto tre righe alla Giò ed è scoppiata in lacrime, tre righe alla Conny e pure lei piange. Quanto mi mancherà la classe. So che rivedrò gran parte di loro, perché non voglio che i rapporti terminino con la scuola ma la classe in se per se.. Mi mancherà da morire. Alla fine ho letto tutto quello che c’era scritto dietro alle mie e c’ho ancora i lucciconi. D’accordo, non siamo una classe unita al 100%, ma è impossibile esserlo tra 21 persone. Però la classe in se per se, il pararci il culo a vicenda nelle interrogazioni, oppure litigare per le stronzate, o prendere in giro quello di mate che a sua volta ci prende in giro. Mi mancherà. Proprio tanto. So che ancora ci sono dei mesi però dopo? Uffi. Mi viene l’ansia. Da una parte vorrei avere l’esame così tutto sto stress da scuola finisce.. Però dall’altra no assolutamente. Come faccio dopo? E soprattutto che succede dopo? Una volta finita la scuola.. Che ne sarà di noi? Tanto per citare Muccino & co. Ora che c’avevo fatto l’abitudine alla scuola.. Uffi. Ci pensavo con la Conny ieri. Mamma mia che ansia. Non riesco nemmeno ad esprimere per bene quello che vorrei dire. Ma è proprio lo stare insieme, l’allegria che c’è in classe, il rapporto con la maggior parte dei profe. La consuetudine insomma. Io sono un tipo molto ordinario, analitico quasi. A me tranquillizza un sacco sapere che è così tutti i giorni, prestabilito in un certo senso. Invece sapere che tutto finisce a giugno mi spezza la gambe in qualche modo. Solo in quinta ci pensi a questa cosa. Gli anni prima si sai che sarà così ma poi pensi che ci sarà tempo per adattarsi, per organizzarsi. Invece in quinta te lo inculcano in testa già dal primo giorno, e già io da sola ci penso. Mamma mia che pippe che mi faccio. Ma che ci devo fare se sono così? Che ansia. Che poi sono anche il tipo che dice “godiamoci questi momenti perché non ricapitano” e poi dopo piango rileggendo due frasi su delle foto. Vedere la Giò o la Conny piangere per quello che ho scritto mi fa veramente sentire importante. Pensare che almeno su di loro potrò contare una volta uscite di lì. Almeno spero che sia così. Da parte mia c’è assolutamente la voglia di continuare a vederle, a sentirle. Sono le due persone a cui voglio più bene lì dentro, tanto da considerale non solo compagne di classe ma amiche, nel senso vero del termine. Spero che sia così. Me lo auguro davvero. |
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INFO
Essere donna è così affascinante. E' un 'avventura che richiede tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esiste potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse la mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disobbedienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c'è un'intelligenza che chiede di essere ascoltata.
Oriana Fallaci

Essere o non essere; questo è il problema: se sia più nobile d'animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell'iniqua fortuna, o prender l'armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli. Morire, dormire, nulla di più; e con un sonno dirsi che poniamo fine al cordoglio e alle infinite miserie naturale retaggio della carne, è soluzione da accogliere a mani giunte. Morire, dormire, sognare forse: ma qui è l'ostacolo, quali sogni possano assalirci in quel sonno di morte quando siamo già distrutti dal groviglio mortale, ci trattiene: è la remora questa che di tanto prolunga la vita ai nostri tormenti.
Chi vorrebbe, se no, sopportar le frustate e gli insulti del tempo, le angherie del tiranno, il disprezzo dell'uomo borioso, le angosce del respinto amore, gli indugi della legge, la strafottenza dei grandi, i calci in faccia che il merito paziente riceve dai mediocri, quando di mano propria potrebbe saldare il suo conto con due dita di pugnale?
Chi vorrebbe caricarsi di grossi fardelli imprecando e sudando sotto il peso di tutta una vita stracca, se non fosse il timore di qualche cosa, dopo la morte, la terra inesplorata donde mai non tornò alcun viaggiatore, a sgomentare la nostra volontà e a persuaderci di sopportare i nostri mali piuttosto che correre in cerca d'altri che non conosciamo? Così ci fa vigliacchi la coscienza; così l'incarnato naturale della determinazione si scolora al cospetto del pallido pensiero. E così imprese di grande importanza e rilievo sono distratte dal loro naturale corso: e dell'azione perdono anche il nome.
Amleto – William Shakespeare
Conserverò sempre ricordi meravigliosi della maggior parte di loro. Anche se spero vivamente che oltre al ricordo possa continuare anche ad avere loro.
Noi la foto la facciamo ad ottobre, la maggior parte delle scuole di Firenze la fa ottobre, il fotografo è sempre lo stesso!