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Fidel Castro lascia dopo 50 anni


Fidel Castro si e' dimesso da presidente e comandante in capo della Repubblica Cubana. Lo hanno comunicato fonti ufficiali cubane. Il ''Lider Maximo'' combatte da molto tempo contro una grave malattia che lo ha costretto a cedere le redini del comando dell'isola caraibica al fratello Raul, dal 1* agosto 2006. ''Non aspiro, ne' intendo accettare la posizione di presidente del Consiglio di Stato e di comandante in capo'', scrive l'81enne Fidel in una lettera pubblicata dal quotidiano ufficiale cubano Granma. Sara' l'Assemblea nazionale del Potere del Popolo a decidere domenica prossima il successore di Fidel Castro alla guida del Consiglio di Stato di Cuba. Il favorito e' naturalmente il fratello di Fidel, Raul Castro, anche se gli osservatori concedono qualche possibilita' anche al vice presidente Carlos Lage. L'Assemblea, composta da 614 membri, di solito si riunisce a porte chiuse sotto la direzione del suo presidente, Ricardo Alarcon. Ma domenica, la storica sessione verra' aperta da un breve discorso per il quale sono stati invitati anche i giornalisti. L'assemblea designa ufficialmente i 31 membri del Consiglio di Stato, incluso il presidente che diventa il Capo di Stato. Creato nel 1976, il Consiglio nomina anche un vice presidente, ruolo attualmente ricoperto da Raul Castro. Gli attuali deputati dell'Assemblea nazionale, quasi tutti membri del Partito Comunista, sono stati eletti lo scorso 20 gennaio. La composizione del Consiglio di Stato risale invece al 2003 e dei 31 posti previsti, solo 27 sono al momento ricoperti. In 31 anni di storia, il Consiglio di Stato si e' riunito pubblicamente solo una volta, quando Fidel Castro fece vedere in televisione il voto con il quale il generale dell'esercito Arnaldo Ochoa, riconosciuto colpevole di traffico di droga, fu condannato a morte. Ochoa fini' davanti al plotone di esecuzione nel luglio del 1989. STATI UNITI NON PENSANO DI RIMUOVERE PRESTO L'EMBARGO  L'embargo degli Stati Uniti nei confronti di Cuba non finira' presto. Lo ha detto il numero due del Dipartimento di Stato americano, John Negroponte, commentando la notizia della dimissioni di Fidel Castro. ''Non penso che avverra' presto'', ha detto ai giornalisti il vice segretario di Stato. Per il presidente Bush la decisione di rinunciare all'autorita' di 'lider maximo' dovrebbe dare il via ad una ''transizione democratica'' a Cuba, ed eventualmente culminare con elezioni libere e trasparenti. UE, SI' A DIALOGO CON IL SUCCESSORE L'Europa si augura di ''avviare un dialogo politico costruttivo con il futuro successore del presidente Castro''. Cosi', il commissario europeo per lo Sviluppo e gli Aiuti umanitari, Louis Michel ha commentato l'annuncio del presidente di Cuba, Fidel Castro di voler rinunciare alla presidenza del paese. Dopo aver ricordato i ''positivi passi'' di Cuba verso un maggiore rispetto dei diritti umani, grazie anche al recente rilascio di un buon numero di prigionieri politici, Michel si e' detto ''pronto a continuare il lavoro con il governo cubano, per migliorare e approfondire la cooperazione sugli interessi comuni''. Dal Brasile un elogio del presidente Lula a Castro. ''Fidel - ha detto - e' la sola leggenda vivente nella storia del genere umano. E' stato lui a prendere l'iniziativa e ritengo che lo abbia fatto per il bene di Cuba. Quello di cui abbiamo paura e' un processo turbolento e che i cubani di Miami possano pensare di tornare a Cuba e scatenare un conflitto''. LA RESA DELL'ULTIMA ICONA DEL COMUNISMO DOPO 50 ANNI DI SFIDE  Dopo mezzo secolo di sfide con gli Stati Uniti e dopo aver dato a tutto il mondo l'impressione che sarebbe morto con gli stivali ancora indosso, l'ultima icona del comunismo ha annunciato oggi la fine del suo regno a Cuba. Dopo oltre un anno e mezzo di voci sulla sua salute in seguito al ricovero in ospedale che lo aveva tenuto lontano dala scena pubblica, Fidel Castro ha dovuto mollare la presa, quella che non erano riusciti a fargli lasciare anni e anni di complotti per assassinarlo, un embargo punitivo deciso da Washington e un tentativo di invasione dell'isola finanziato sempre dai suoi nemici storici americani. Nato il 13 agosto del 1926 da un padre facoltoso proprietario terriero della Galizia e da una madre cubana di umili origini, Castro, che aveva fatto le scuole dai gesuiti ed aveva studiato per diventare avvicato, voleva diventare un giocatore professionista della Major League statunitense di baseball. Ma i suoi sogni di ragazzo passarono presto dallo sport alla politica, quando nel 1952 un colpo di stato appoggiato dagli Stati Uniti porto' al potere a Cuba il dittatore Fulgencio Batista. La sua attivita' di oppositore politico costo' a Fidel due anni di carcere e il conseguente esilio dal quale tuttavia comincio' a preparare la rivoluzione. A bordo della nava Granma, Castro e i suoi seguaci sbarcarono a Cuba il 2 dicembre del 1956 e poco piu' di due anni piu' tardi riuscirono a cacciare Batista. Una volta al potere Castro, isolato dai paesi troppo allineati ai desideri di Washington, decise di scegliere come alleato l'Unione Sovietica. Nel 1961 riusci' a sventare l'invasione alla Baia dei Porci, condotta da 1.500 esuli cubani addestrati dalla Cia. Fu sempre in quell'anno che il ''comandante'' interruppe i legami diplomatici con il vicino americano ed esproprio' i possedimenti cubani delle multinazionali americane per un valore di oltre un miliardo di dollari. Il suo legame con Mosca costo' al mondo un periodo di grande paura per la guerra nuclare durante la crisi dei missili del 1962, quando i sovietici decisero di installare sull'isola alcuni razzi a testata nucleare a soli 144 chilometri dalla Florida, che poi fortunatamente decisero di togliere. Fidel e' sempre stato un simbolo del comunismo, anche e soprattutto durante la Guerra Fredda. Invio' 15 mila soldati in Angola a sostegno delle truppe russe nel 1975 e poi dispiego' forze militari anche in Etiopia nel 1977. Il tutto a dispetto degli statunitensi, la cui speranza di vederlo cadere e' stata piu' volte frustrata malgrado l'embargo, in vigore fin dal 1962. Dopo la caduta del blocco sovietico nel 1989, Castro fu costretto ad alcune riforme economiche, facilitando soprattutto il turismo internazionale in quella che e' l'isola piu' grande del Mar dei Caraibi. Di recente, a sostenere la traballante economia cubana si era fatto avanti un nuovo alleato ed arcinemico degli Stati Uniti, il presidente venezuelano Hugo Chavez. Castro ha sempre cercato di mantenere fuori dai riflettori la sua vita privata. Nel 1948 sposo' Mirta Diaz-Balart, dalla quale ha avuto il suo primo figlio, Fidelito, prima di divorziare. Nel 1952 si uni' a Naty Revuelta, con la quale ebbe una figlia, Alina, nata nel 1956. Un anno dopo incontro' quella che sarebbe stata la principale donna della sua vita, Celia Sanchez, che rimase con Fidel fino alla morte avvenuta nel 1980. Negli anni ottanta il matrimonio con Dalia Soto del Valle, dalla quale ha avuto cinque figli: Angel, Antonio, Alejandro, Alexis e Alex