Sbocciata

[D'api morbide]


Ho una gran voglia di sverginarti la voce con queste mie parole provocanti salivate su e giù come ossessioni e il tuo silenzio è un getto sul palato come sperma che si catapulta sulla soffice mia pelle d’avorio e si dimentica d’essere fra gli scheletri del giorno che avvampa ancora inquieto mentre i fianchi si dimenano nei canti e fra le lucciole ancora riverse sui fogliami sbiaditi di querce sventrate come quando le mie braccia pallide si aggrappano alla tua carne e l’erezione della tua parola mi si prega addosso bucandomi la lingua di suoni smaniosi e d’api morbide
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