nextstop2genova
Un giro virtuale nelle vetrine e non, di Genova
TAG
MENU
« L’elogio della bellezza | Digital Ego. I Trends Au... » |
Post n°10 pubblicato il 16 Agosto 2010 da SkorpioNET
L’arte nella sua forma più pura come sublimazione della morte ha la sua espressione più autentica nei cimiteri, a volte veri e propri musei all’aperto dove però il degrado e l’incuria sono gli unici guardiani e depositari di queste opere d’arte. Un esempio per tutti ilcimitero di Staglieno a Genova. Il cimitero monumentale di Staglieno è il maggiore luogo di sepoltura di Genova ed è uno deicimiteri monumentali più importanti d’Europa. È situato nella Val Bisagno, nel territorio, comprendente il quartiere di Staglieno. Vi sono sepolti figli illustri del capoluogo ligure e altri personaggi famosi tra i quali uno dei padri della Patria italiana, Giuseppe Mazzini, il presidente del Consiglio e partigiano Ferruccio Parri, il compositore della musica dell’Inno d’Italia Michele Novaro, numerosi garibaldini tra i quali Antonio Burlando e altri che fecero parte della spedizione dei Mille (un campo è a loro dedicato), l’attore Gilberto Govi, il cantautore Fabrizio De André, il pittore Federico Sirigu, la scrittrice Fernanda Pivano, il poeta Edoardo Sanguineti, Constance Lloyd (moglie di Oscar Wilde), Nino Bixio e Stefano Canzio. Per la vastità dei suoi imponenti monumenti funebri è considerato un vero e proprio museo a cielo aperto. Le numerose statue funerarie e cappelle, opere prevalentemente di scultori genovesi, sia pure costruite in stili differenti, restituiscono all’insieme del complesso un importante valore sotto l’aspetto dell’architettura e scultura funebre. Celebrare la morte è l’esorcizzazione materiale delle nostre paure, raffigurare il trapasso da questa vita all’aldilà è sempre stata un sfida per l’artista, l’ignoto perché di ciò si tratta, dato che mai nessuno dei trapassati è mai venuto indietro a descriverci l’aldilà, trova nell’arte funeraria la sua più alta espressione artistica. Anche la poesia descrivendo gli stati d’animo che precedono la dipartita da questo mondo se associate alle immagini, possono fare comprendere l’arte e le sensazioni che essa può donare. Un esempio di quando la fotografia incontra la poesia in quest’ambito si ha nell’E – book “La Metropoli Silente”. Dove la qualità e la scelta delle immagini sono rese più evocative dall’espressione poetica. Un piccolo contributo affinché questi musei a cielo aperto contenitori di storia silenti, non siano lasciati all’incuria. Leggi gratis l’E – book di Anna Orsenigo e Vassallo Roberto “La Metropoli Silente” |
https://blog.libero.it/nextstop2genova/trackback.php?msg=9162578
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio: