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Post n°4 pubblicato il 01 Agosto 2010 da nibbiolucano
Barile è ubicato su un costone del Monte Vulture, maestoso vulcano, spentosi in tempi preistorici. Le sue origini sono abbastanza antiche. Fu ritenuta una colonia greca per il ritrovamento, nel suo territorio, di molte monete consolari e medaglie risalenti al tempo di Roma repubblicana. Tuttavia è certo che fu fondata da una colonia di albanesi provenienti da Scutari e da Croia nel 1464, come attesta una parte dell’abitato, scavata nel tufo, detta ancora oggi degli “Scuteriani”. Nel 1534 Carlo V vi fece inviare un’altra colonia di Corone, imbarcata su 200 navi mercantili. Un altro gruppo di profughi di Marina arrivò nel 1647 che popolò ulteriormente l’abitato. Ancora oggi permangono il tipo etnico e il dialetto albanese con speciali manifestazioni tradizionali. Delle feste caratteristiche sono notevoli quella detta “Vlame” (abbreviazione della frase albanese “sì vla ham” cioè "come fratelli mangiamo" e quella della Madonna di Costantinopoli (santuario a qualche chilometro dal paese). Detta chiesa, posta sulla S.S. 93 è costruzione del XV secolo e conserva nel suo interno una contemporanea tavoletta bizantina, con la Madonna di Costantinopoli. Del periodo feudale resta il palazzo baronale dei Torella, modificato e restaurato dopo il terremoto del 23 novembre 1980. A Barile è rimasto in uso il rito religioso greco-albanese fino al 1627 quando il vescovo di Melfi ne impose la soppressione e l’uso di quello latino. Di particolare interesse storico-artistico la monumentale fontana dello Steccato (con figure apotropaiche, cioè che allontanano dal male) del 1713 e la fontana del Fico del 1860. Di grande richiamo la Processione dei Misteri del “Venerdì Santo”, che si rinnova ormai da quasi 300 anni e che vede la partecipazione di un centinaio di personaggi. Meta dei turisti sono i famosi laghi di Monticchio, da dove si può raggiungere la cima del Vulture alto metri 1.333. L’economia di Barile è affidata quasi esclusivamente alla coltivazione di viti di aglianico. |
Post n°3 pubblicato il 01 Agosto 2010 da nibbiolucano
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