Ho finito di leggere, da circa una settimana, "Invisibile" l'ultimo romanzo di
Paul Auster, scrittore newyorkese che ho scoperto alcuni anni fa, atraverso un altro medium: il fumetto. La Graphic Novel si chiamava "Città di vetro" in inglese
City of Glass. La storia, disegnata da
David Mazzucchelli, mi aveva letteralmente "rapito" ed è stato un bellissimo connubio tra grande fumetto e grande letteratura. Di P. Auster , in seguito ho letto "Trilogia di New York", una serie di racconti su vari personaggi "persi" nella grande metropoli statunitense. Lo scrittore americano scrive molto bene, con un linguaggio mai retorico e roboante. I personaggi che racconta, si muovono all'interno di luoghi apparentemente acc
esibili, ma che hanno delle forti contradizioni con se stessi e con gli ambienti dove vivono. Quasi come se i grandi palazzi che li circondano, non potessero in nessun modo aiutarli a nascondere il dramma esistenziale, le contradizioni di uomini che non riecono a collocarsi in nessuna dimensione, facile e costituite dei media, ma che si trovano alla perenne ricerca di se stessi, persi nelle loro anime di individui fragili e cadenti. Una vera e propria rifelssione continua su chi siamo e dove stiamo andando. "Invisibile" si muove anch'esso su questo terreno, ma meno claustrofobico dei precedenti... in questo romanzo si intrecciano passioni, erotismo, morte, tragedia, amicizia, amore e guerra... insomma la vita dell'essere umano osservata in tutte le sue sfaccettature, di magnificenza e debolezza. Inperdibile!