niente da dire

musica (e fascino)


Giovanni Lindo Ferretti mi piace molto. Diciamo che, già da un po’, insieme a Vinicio Capossela e Paolo Conte, è uno di quelli che ogni tanto mi va di vedere.Uno di quelli che riesce ad emozionarmi.Di Giovanni amo la voce e il modo in cui usa le parole, la musica che riesce a creare solo mettendole insieme.Il primo disco che mi ha colpito è Tabula rasa elettrificata, quindi la scoperta è relativamente recente. Faccio sempre così : arrivo con calma, mi fermo, vado a ritroso poi ancora avanti.Ma il vero colpo di fulmine è avvenuto a Mantova ad un Festival della letteratura di non mi ricordo che anno. Lui parlava, appunto, di parole.Ho ascoltato, rapita, tutto l’intervento poi, la sera ho visto il concerto. Mi ricordo che Giovanni indossava un completo scuro, giacca e pantaloni, corti alla caviglia. C’era anche Ginevra di Marco. Due suoni diversissimi: quello di lei bellissimo e quello di lui quasi parlato si fondevano in un piacevolissimo canto.Si sente l’entusiasmo? Ho sudato e a tratti mi sono commossa, come sempre mi capita in queste occasioni. E’ l’emozione della scoperta.Poi è stata la volta della musica e delle letture in un piccolo teatro di Stradella e in una piazzetta di Sassocorvaro. E infine, una decina di giorni fa, a Prato, Giovanni ha riproposto brani dei Csi dei Pgr ed anche dei Cccp, che io non conoscevo affatto, se non per Annarella.Per me è stata l’apoteosi. Non ho mezze misure e mi piaccio così.Non sono obiettiva nei confronti delle cose che amo (non è questo l’amore!?!). Lo dico perché il giorno dopo, mentre mi gustavo il mio piatto di pesce crudo, due tizi criticavano acidamente lo spettacolo.Io, ovviamente,  non ho notato nulla, e mi sono divertita. Ecco.Inutile dire che il cuore andava a mille quando ho potuto complimentarmi di persona con il mio idolo, che mi ha sorriso e mi ha stretto la mano.No, non ero tra la folla fanatica vociante fuori del camerino, chè non ho più l’età, alloggiavamo nello stesso albergo.Che culo, eh?