TRANNE GLI OCCHI

ITALO


So che una certa nottein qualche camera da lettoprestopasseròle ditatracapellisoffici e puliticanzoni che nessuna radiotrasmettetutta la tristezza si scioglieràin un sorriso.Charles Bukowski
 A mezzogiorno meno dieci già pregustavo il rapidissimo viaggio e un pò di sana bicicletta, invece i miei piani sono saltati, il treno ha cominciato a rallentare poco prima di arrivare al ponte sul Po, da li in poi ha continuato a procedere ad una velocità media e non costante di 25/30 km/h, il problema sinceramente non si è capito, sta di fatto che a Bologna ci sono arrivato dopo due ore e passa di ritardo. Sono passati con l'acqua, con dei dolcetti, erano preoccupati, stanchi cortesi, poco prima di arrivare il capotreno ci informava che saremmo stati completamente rimborsati, bastava avere la nostra mail di registrazione o fare una semplice richiesta in un punto Italo. Diciamo che è tutto un altro modo di trattare le persone rispetto a trenitalia, mi spiace dirlo, ma è così. Nelle campagne il segnale del pc prendeva a singhiozzo e io tra l'iracondo e il sorriso rispondevo ai tuoi messaggi, solo che non riuscivo a fare quello che mi dicevi con immediatezza quindi mi ritrovavo a mangiare un pezzo di sedile e a ridere alternativamente. Dietro di me un ragazzo romano, si lasciava andare a qualche espressione colorita, alla fine sono arrivato, anche l'ultimo treno che dovevo prendere era in ritardo, ma la frittata era fatta, ad aspettarmi in mezzo al verde della campagna primaverile mio padre, appena a casa sono andato in una cascina a ritirare una specie di trattore per arare un pezzetto di terra, solo che l'ho portato a casa a mano, giusto per mantenermi in forma, ho mangiato qualcosa, mi sono rilassato, ho preso la bici e mi sono fatto un paio di salite. In tutto ciò ti posso dire, che i vestiti li guarderei, sia con te che indosso a te, ma spogliarti da molta soddisfazione oltre che a una certa gioia...