Passeggiando

io


Mi siedo qui convinta di avere tante parole da scrivere, convinta di riuscire a tirare fuori qualcosa di sensato da tutti i pensieri che mi fanno compagnia in questi giorni.Il vuoto. Fisso la tastiera e lo schermo ed ho il vuoto più totale.E allora lascio scorrere tutto come viene. Un po' come sto facendo in quest'ultimo periodo.Mando avanti le canzoni dell'mp3 finché non trovo quelle giuste, quelle che mi rilassano.Che mi fanno ricordare.Dopo pranzo sono andata da un amico e l'osservavo in silenzio mentre lavorava. Lui capisce sempre i miei silenzi e non fa mai domande. Di tanto in tanto mi fissava e mi sorrideva. Non diceva una sola parola. Io pensavo a tutto il tempo passato. A come ci divertivamo insieme prima, alla marea di stupidaggini fatte. A tutte le risate insieme.L'avrei abbracciato quando mi è venuto a mente tutto il casino che lo accompagna da due anni a questa parte, a quanta responsabilità tutta sulle sue spalle. Ma i nostri abbracci sono fatti di silenzi e sorrisi. Di prese in giro e buffetti sulle guance. Così appena mi ha guardato ho ricambiato il sorriso e l'ho salutato con un cenno della testa.E' bastato per farmi sentire bene.. tornare a casa e riaccendere il cellulare, non mi andava più di stare per fatti miei.Stamattina quando mi sono svegliata ho guardato l'orologio e mi sono girata dall'altra parte. Era troppo presto e il magone ancora mi chiudeva la gola. Alzarmi e andare in cucina per il caffè avrebbe significato essere sottoposta a una serie infinita di domande, quando sto così mi si legge in faccia.Sono rimasta a fissare il soffitto e la luce che entrava dalle fessure della tapparella per almeno tre ore. Non riuscivo a buttare fuori una sola lacrima e non si toglieva il nodo alla gola. Quando mi sono decisa ad alzarmi mi sono chiusa direttamente in bagno, mi serviva la sensazione dell'acqua calda sulla testa, la doccia al mattino io la amo.Mentre pensavo a che scusa inventare per non pranzare qui e andare per fatti miei in modo da evitarli tutti, ho deciso che non era il caso ..che non sempre posso prendere e andare.. Che non avrei risposto a domande e soprattutto che non avrei finto buonumore.Sono andata a prendere il mio caffè, ho fumato una sigaretta in giardino al sole e mentre pensavo che il calore del sole sul viso mi faceva stare bene..ho pianto.Ho pranzato in silenzio quasi e ho ignorato gli sguardi indagatori, le domande indiscrete. Li ho affrontati come non avrei voluto. Non mi piace essere apatica, scorbutica. Solo così sono riuscita a rilassarmi a scordare e sorridere.Per questo ho cercato il mio amico. E' da rilassata che riesco a cogliere il suo calore.