Collezionando le schede telefoniche....

Post n°10 pubblicato il 18 Maggio 2008 da Galla_Placidia
Foto di Galla_Placidia

Chi ricorda le schede telefoniche? Quelle per le cabine, quelle che quando i cellulari erano ancora alle prime armi e costavano tanto, noi usavamo per chiamare quando eravamo fuori di casa, e in un certo senso sostituivano i gettoni, morti definitivamente nell'anno 2002.Originariamente ve ne erano da 2000 lire, da 5000 lire e da 10000, tutte in plastica rigida, emesse dalla Telecom. Ognuna di esse era stampata in modo particolare: sul verso recavano tutte il prezzo e la banda magnetica, ma sul recto era una vera e propria festa: piccoli capolavori di fotografia pubblicitaria tutti da collezionare.

C'era la scheda da 5000 con su fotografate della uova di Pasqua decorate su fondo rosso. C'era quella da 10000 dedicata alle meraviglie della Valle d'Itria, dove potevi trovarci trulli, cipressi, o bei paesaggi delle Murge. Ancora c'era la pubblicità della scheda telefonica in TV, il cui jingle faceva "Suvvia c'è la scheda, la scheda telefonica...." e c'erano schede da 5000 sulle quali erano riprodotte scene della pubblicità: in uno di tali spot comparivano delle suore, e così vi era la scheda con le suore. In un altro spot compariva un ferroviere, ed ecco la scheda col ferroviere. C'era la scheda con il simbolo della Barione, un putto alato disegnato come in un cartone, c'era una scheda dedicata alla città di Bari dove era riportata la frase per turisti "In Bari nobody is stranger. Welcome"

C'era la scheda con l'"Aula Volta" dell'Università di Pavia, quella delle segreterie telefoniche Insip, quella con i volti di Pompei e la scritta "la classica coppia di visitatori", quella dedicata al centenario di Guglielmo Marconi per l'invenzione della radio (1895-1995), quella dedicata ai "gioielli del mare", ovvero le creature marine più astruse dalle anemoni alle stelle, e poi chi ricorda quella scheda da 10.000 che invogliava a comprare quella da 15.000? Vi era disegnata una pizza margherita di forma allungata o un bel filoncino farcito,o un telefono dal filo molto lungo e lo slogan "Parlate con più gusto, la scheda da 15.000 lire dura di più!", c'era la scheda dedicata ai giochi della gioventù, quella dedicata alla campagna contro l'AIDS che riportava la scritta "Dall'indifferenza contro i malati di AIDS si può guarire!", c'era quella con la tastiera del telefono e la scritta "R2, avviso di chiamata"

quella con su raffigurato un bicchiere di Shirley temple o di banana daiquiri, quella dedicata a "Telefono Azzurro", quella dedicata alla convenzione ONU con su scritto "un bambino e un albero impiegano 20 anni per crescere"....

e noi che eravamo all'epoca bambini, usavamo questi piccoli "capolavori" come oggetto di gioco, e spesso erano il premio per la vittoria dei nostri giochi.

Se avevamo dei doppioni, usavamo piegarli su sè stessi fino a creare una sorta di piccola "nacchera", una specie di pacchetto che, schiacciato con le mani, produceva un "click - clack" inconfondibile.

 
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Denaro ante Euro: la Cinquecentomila di Raffaello e la Mille formato moneta

Post n°9 pubblicato il 15 Maggio 2008 da Galla_Placidia

Dire "Cinquecentomila" negli anni '90 era come dire uno sproposito, una somma altissima che noi bambini, che di paghetta ricevevamo diecimila al massimo, potevamo solo sognare. Oggi dire "Duecentocinquanta euro" è come dire "Fame e miseria". Le tasse universitarie infatti ammontano anche a 970 euro (per la cronaca un milione e ottocentomila lire) con 50 euro (centomila di una volta) lavi sei camicie in lavanderia, e 250 euro è, secondo le statistiche, la somma mensile che un single spenderebbe per fare la spesa, somma che raddoppia anche se si è abituati a mangiare fuori soli o con amici durante la settimana.  

La banconota da 500.000 comparve nel 1998: il volto di Raffaello su una grandissima banconota di filigrana, con la scuola di Atene raffigurata sul verso ed il numero, 500000 dipinto in pasta brillante che cambiava colore dal verde al viola.

Una volta arrivato l'euro sognavo di possedere questa banconota come pezzo da collezione, ma dovetti accontentarmi di un fac-simile.

La mille a moneta era quasi un preludio all'Euro: una moneta molto ma molto più grande dell'attuale pezzo da 1 ma dello stesso colore: argentato al centro, dorato intorno. Sul recto c'era il profilo dell'Italia personificata, sul verso l'Europa: i primi esemplari emessi raffiguravano per errore la Germania divisa. Ne furono emessi altri, corretti, che tuttora conservo tra la mia roba.

Da piccola adoravo quella moneta molto di più della banconota col volto di Maria Montessori: una banconota che convertita in euro varrebbe 50 centesimi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Incredibile poi pensare che la banconota col volto di Marconi, la 2000 lire, che a dire la verità ritraeva l'inventore della radio rendendolo molto più bello di come era in realtà, oggi corrisponde a quella monetina scema con l'uomo vitruviano che non basta neppure per comprare una lattina di coca cola nei bar, la moneta da 1 euro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

E che la 5000 verde, quella con Bellini, oggi a malapena paga tre quarti d'ora all'internet point, 2 euro e 50!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

E che la diecimila blu, quella con Alessandro Volta, oggi paga un piatto unico veloce nel più economico ristorante per studenti...... 5 euro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

La cinquantamila viola, quella di Bernini, oggi basta solo per un DVD o per un libro o per una penna bluetooth..... 25 euro!!!!!!!!

La centomila beige, quella con Caravaggio, basta per il più economico degli aspirapolvere o per 6 camicie in lavanderia.....50 euro!!!!!!

La cinquecentomila di Raffaello.... o per la spesa di un mese,

o per il più economico dei televisori a schermo piatto,

o per un paio di pantaloni firmati..... 250 euro!!!!!

Aut aut, come diceva Kierkegaard: nella vita esistono solo alternative, non compromessi.

 
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Per i lettori de "Il Giornalino": fumetti che non esistono più

Post n°8 pubblicato il 15 Maggio 2008 da Galla_Placidia

Il Giornalino era un periodico a cui ero abbonata da piccola, più che altro c'era uno dei miei zii che ci pensava a tenermi ogni settimana una copia da parte. All' epoca era un periodico divertentissimo e ricco di spazi interessanti, poi man mano che il tempo è andato avanti è divenuto sempre più insulso - come direbbe Velleio Patercolo, storico romano minore "Quel che va verso l'alto subito è destinato ad andare verso il basso" - e l' ho abbandonato del tutto.

Nei periodi d'oro c' erano, tra i tanti, due fumetti che adoravo e che ora non ci sono più: "Nicoletta" e "Dodo & Cocco".

"Nicoletta" era un fumetto più realistico, che parlava della vita quotidiana di due adolescenti, la bionda Nicoletta, protagonista indiscussa che dava titolo a tutta la raccolta, e il moro Francesco, suo fratello maggiore, detto "il rompi".

Nicoletta era un personaggio nel quale bene o male mi identificavo, o meglio mi sarei identificata una volta adolescente. Era una ragazza molto insicura e non particolarmente corteggiata, carina ma non bellissima - era bassa e aveva una quantità spropositata di lentiggini - era spesso alle prese con le peripezie di suo fratello e l'insopportabilità dei suoi due cuginetti: Dado e Cami, un duo di genietti pestiferi ed esagitati che mettevano a soqquadro la casa o trovavano scherzi divertenti ogni volta che lei faceva loro da baby sitter.

Nicoletta scomparve dalle scene nel '99, massimo primo 2000 perchè alle sue storie se ne sostituissero altre, insulse e di pochissimo spessore, che vedevano come protagonisti solo i suoi cuginetti insopportabili, Dado e Cami.

Dodo & Cocco era invece un fumetto di tipo decisamente più demenziale, ma non meno divertente. Parlava delle avventure strampalate di un ragazzino, Cocco, e del suo cane parlante Dodo, che ovviamente in parecchie situazioni, pur essendo un animale dimostrava essere molto più maturo e saggio del padroncino.

La vita di questo particolarissimo duo era movimentata dalla presenza del "Magic Computer", un enorme computer dal grande schermo capace di esaudire ogni desiderio di chi lo possedesse: se infatti sulla tastiera si digitava, ad esempio, la parola "oro" il computer era in grado di materializzarti un lingotto d'oro proprio al centro del salotto.

Cocco, con la sua incoscienza da ragazzino ambizioso e un po'spaccone, era sempre preda di desideri originali, come ad esempio un quintale di ribes da trasformare in marmellata da vendere per diventare ricco, un paio di fioretti, e roba del genere.

Divertentissima era l'avventura in cui Cocco, volendo incontrare l'uomo che scoprì l'America, digita sul computer la parola "Colombo": compare Cristoforo Colombo che si presenta come un tipo decisamente insopportabile, a tal punto che Dodo subito corregge la digitazione e da "Colombo" la parola diviene "Palombo". Si materializza un palombo affamato che insegue Cocco, allora come ultima modifica, Dodo muta la parola da "Palombo" a "Rombo", e compare un rombo, una forma geometrica, sulla quale Cocco finisce per fare un'infinità di compiti.

Questi eroi ormai non si trovano più tra le pagine del Giornalino. L' unico forse che si è dimostrato capace di non invecchiare mai e di non cadere nel banale è Pinky, il coniglietto reporter rosa, demenziale e divertentissimo di Mattioli.

 
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Ciao, Striker, Footix e l' olimpico Izzy: la carica delle mascotte

Post n°7 pubblicato il 14 Maggio 2008 da Galla_Placidia

Ciao, del 1990, è l'arcinoto omino con la testa di pallone e il corpo tricolore, simbolo tra l'altro di questo blog. Era un' immagine che invase la mia primissima infanzia, perchè la trovavo dovunque: perfino nella pizzeria dove abitualmente andavamo a cenare se ne trovava una versione peluche alta quanto un neonato o giù di lì.

Striker fu creato per i mondiali USA 1994, allorchè andavo già a scuola. Era un cane da cartone animato, che compariva continuamente durante il pre- mondiale per poi scomparire durante il mondiale stesso. Motivo? Aveva un'aria stupida. Era un cane marrone vestito da calciatore, con le orecchie da bracco di colore nero. Anche una delle mie magliette estive dell'epoca tra l'altro aveva come disegno Striker.

Footix, per i mondiali France '98 era un galletto dalla testa rossa e dalla tuta blu, con scritto: "France '98" sul petto. In quello stesso anno uscì il tormentone di Ricky Martin "La copa de la vida", e tuttora il mio inconscio non fa che associare quella canzone all'immagine di Footix.

Izzy: creato per le olimpiadi di Atalanta nel '96 il suo nome derivava dall' inglese "What is it?" cioè "Che cos'è?" in quanto Izzy era un essere non ben definito tra l'umano e l'animale. Aveva il corpo blu, occhi molto grandi e una coda inanellata dai cerchi olimpici. Era un pupazzo che all'epoca adoravo, e uno dei cui adesivi trovai anche nel Nesquik.

Ecco a voi IzzY: http://www.nickfruhling.com/links/uploaded_images/olympics-mascot-izzy-796328.jpg

 
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Spensieratezza anti missili del golfo: le ballate di Chico e Roberta

Post n°6 pubblicato il 14 Maggio 2008 da Galla_Placidia

Pochi, penso li ricorderanno. I due ragazzini brasiliani che rallegravano i primi anni '90 sulle note della Lambada.

Roberta, ovvero Roberta de Brito (Ge Britu come direbbero in Brasile) nacque nel 1979: dopo il breve periodo di fama all'inizio degli anni '90 non si conosce la sua vita, e leggende metropolitane la direbbero addirittura morta.

Chico, il suo compagno di balli, nonostante sembrasse più piccolino, era nato nel 1977: il suo vero nome era Voston Oliveira. Anche della sua vita non si conosce il seguito. Ecco alcuni video storici:

http://www.youtube.com/watch?v=RY5IOEgs1mo

http://www.youtube.com/watch?v=48L_ZTW6v1o

http://www.youtube.com/watch?v=Q0wJhpbczZg

http://www.youtube.com/watch?v=TEzctPh0PPQ&feature=related

 
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