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 Questa volta ci siamo riusciti.Ci avevamo già provato almeno in un altro paio di occasioni, quando ero ancora in Veneto.Ma evidentemente il mio inconscio che nega al mio io qualsiasi divagazione verso il gioco, era talmente prepotente da causare l'influenza a qualcuno dei bambini o il maltempo in maggio inoltrato.Sta di fatto che tutto sommato gli imprevisti non mi dispiacevano per niente.Anzi. Accontentavano il mio "naturale" rifiuto verso tutto ciò che è giostra, parco divertimento, circo, confusione, burattini, scherzo, ballo e compagnia discorrendo.Sono stata una bambina noiosa e introversa, un'adolescente ombrosa e polemica.E mi ritrovo ancora come un'adulta che fa molta fatica a essere solo quello che è, a rilassarsi.Il grande desiderio di rivedere persone lasciate lì dov'ero fino a qualche mese fa, quelle con cui si era creato un feeling e una condivisione della quotidianità, mi ha permesso di mettere da parte ogni remora.Tempo splendido, gente tanta ma non troppa, giostre adrenaliniche accuratamente evitate, fiori allegri ovunque a smorzare la tensione residua.Due chiacchiere in tranquillità sulle nuove scuole e le vecchie, la nuova città e il paesino lasciato, il freddo terribile dell'inverno e "Sai che al parco c'era quella collinetta e con 40 cm di neve le bambine sono scese con il bob? Se c'eravate ancora voi…"Un giro sui gommoni che si lasciano trascinare dalle finte rapide e due belle docciate di acqua fredda a bagnarmi l'abito e i capelli.La nave misteriosa dei pirati e non provare nessun brivido perché quando si cresce un po' si riesce a distinguere il vero dal falso.E meravigliarsi invece della paura reale, tangibile, che il buio e la plastica provocano ai bambini.Cercare di ricordare, senza trovare nulla di simile nel già vissuto, se non il terrore che avevo quando partivamo in treno per Novara e, arrivati a Bologna, mio padre scendeva dalla vettura per comprare acqua e brioches e lasciava mia mamma a sopportare i miei isterismi da tentato abbandono.Lo spettacolo dei delfini, gli occhi dolcissimi che escono appena dal pelo dell'acqua e la tentazione di tuffarcisi.Pensare che dovrebbero essere liberi ma almeno questi tre stanno meglio dei loro simili danesi.Ammirarne la precisione, la velocità e la potenza e percepire il mistero della loro intelligenza."Non serve cambiare il mondo, basterebbe aver cura di tutto ciò che già abbiamo."Condividere l'affermazione di chi dirige lo spettacolo.Un gelato, un altro trenino, un abbraccio affettuoso ed è stato bello e semplice.Ma la prossima volta spero di tornarci per vedere il lago …"Hai visto che non c'era bisogno che litigavate per la strada migliore? Alla fine avevate ragione tutti e due, siamo arrivati con la strada di papà e siamo tornati con la tua, ma non ci siamo persi!"(Quanto amo il mio bambino saggio!)