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LETTERA


 Maritino mio,volevo ringraziarti di tutto cuore perché continui a segnalarmi annunci di lavoro che ritieni adatti a me.Dimostri piena fiducia e stima nelle mie capacità.Non potrei spiegare altrimenti il tuo personalissimo criterio di selezione!Quando mi proponi di candidarmi ad un posto di assistente alla direzione, con competenza pregressa su sistemi di gestione qualità, ambiente, sicurezza, certificazione biologica, fairtrade, emas, oltre che inglese-francese-tedesco fluente e buona conoscenza dell'aramaico antico, comprendo che davvero devi amarmi molto!Mi rendi felice.E se non bastasse, volevo dirti che apprezzo tantissimo che, dopo aver preso in carico le mie perplessità su proposte che ritengo di troppo elevato livello, tu abbia cercato di ridimensionarti.Oggi ho letto con le lacrime agli occhi la tua ultima mail.Piangevo perché mi vuoi bene e soprattutto piangevo per il troppo ridere.Le mansioni della figura cercata erano talmente indefinite da far credere che fosse un annuncio di facciata, che so, per una segretaria tuttofare, capisci a me.Ma la cosa che davvero mi ha messo di buonumore, è stato scoprire che la sede di lavoro era il bacino del Brenta!No dico! Siamo appena scappati dalle zanzare del Brenta!Ricordi Dolo che sembrava una megalopoli rispetto a Salzano e quella passeggiata di sera? E il barcone che non abbiamo mai preso che attraversava tutto il fiume da Padova a Venezia? E i palazzi settecenteschi che non abbiamo mai visitato?Si ora lo ricordi, ora ti è chiaro dove si trova il Brenta.Il Brenta, non l'Adda!Credo di avertelo detto: forse non hai ascoltato, forse non hai voluto crederci, forse e giustamente ti preoccupi del futuro.A me non importa più un bel niente del sudore versato sui libri di ingegneria, degli esami che sembravano non finire mai e del titolo conseguito.Tutto questo resta. Perfino sul numero di maggio della Città del Sole dove quella monella di Lucia ha pubblicato la mia recensione del suo libro e l'ha firmata con nome e cognome, seguiti da ingegnere a Lodi. (grazie Lucia!)E' stata una bella esperienza, una grande sfida vinta meritatamente.Ma non è mai stata la mia sfida.Non importano affatto le precedenti esperienze di lavoro, pur se tanto soddisfacenti.Penso sempre che le normative sulla gestione siano state costruite in modo quasi perfetto e che, se applicate, possano portare dei reali miglioramenti.Ma aziende serie in Italia non ce ne sono molte da questo punto di vista e sono stata già fin troppo fortunata a lavorare in due realtà assolutamente fuori dagli standard.Non voglio più dipendere da un'azienda, non voglio più lavorare nella qualità, non ho nessuna intenzione di fare carte inutili e penare per far passare il Carla-pensiero.Non ho nemmeno intenzione di sbattermi per arrivare in orario, supplicare ferie e lavorare anche di notte a casa, come è successo finora, per non dovermi mai sentire dire che la scelta migliore sarebbe stata un dipendente uomo.Lascio volentieri il mio posto ad altri che, come sai o leggerai, in questo momento storico ne hanno decisamente più bisogno di me.Voglio fare solo quello che sento e ciò che sento ora è che voi tre siete il regalo più prezioso ed è di voi che voglio occuparmi.E se tornerò a lavorare, sarà solo per necessità o per qualcosa che davvero valga la pena.