Moleskine

IL RITORNO DI LILITH


 Ma forse, se dimenticassi di essere Lui, potrei credere di essere un piccolo pesce rosso, crederò che una donna nuoti nel mare tra i pesci e che io sia uno di quelli che nuota con lei, crederò che lei sia felice, perché io, piccolo pesce rosso, nuoterò tra le sue gambe, e mi riterrò felice di essere un pesce che le gira intorno.Ma forse sarò frustrato perché mi accorgerò che non sono altro che un pesce tra le sue gambe e non una persona.Forse, dunque, non avrò paura, se dimenticherò di essere Lui, di ritenermi polvere, verbo presente, porta smaniosa di essere aperta quando si infiamma l'attesa di una donna per un uomo, illusione delle ginocchia quando ci si rialza dopo una caduta, lato destro quando una donna si inclina a destra, pane quando un vecchio lo sbriciola nel suo piatto, dolce nome di bimba, sasso gettato da un bambino in un fiume, cerchio creato dal sasso gettato da un bambino, corta scala verso le stelle.Sarebbe formidabile dimenticare di essere Lui perché non sono più capace di ricordare in quale giorno, guardandomi allo specchio, mi sono trovato più morto di prima e mi sono accorto dei secoli trascorsi ad annoiarmi fino a diventare la virtù noiosa.Invano sono diventato uomo e tornato a essere Lui, l'inutilità di divenire il nulla, la consapevolezza di restare solo.Non sarò più colui che ha impedito alla mano di allungarsi verso il frutto, sarò il serpente, sarò il frutto che anela la mano vietata, perché dopo di ciò ho rinunciato all'idea che Adamo comprendesse Eva, che Eva comprendesse Eva, che il gobbo suonasse le campane della cattedrale a tempo debito, che il secondo diluvio spazzasse via la corruzione, e dopo aver cominciato a vedere il marcio nel verde, nel blu, e ovunque, ho cominciato a realizzare la gravità del mio errore e l'orrenda catastrofe che ho inflitto alla Terra quando ho esiliato Lilith. E' Dio che parla verso la fine del curioso libretto "Il ritorno di Lilith" di Joumana Haddad, dono del generoso BobSaintClair, in onore del mio secondo posto nel gioco letterario di poesia da lui organizzato.Al momento sto leggendo a salti, come capita, con l'impegno a rileggere tutto dall'inizio.Mi attraggono l'insolito formato 15x25 e le pagine sinistre variamente colorate: nero, grigio, blu, azzurro, verde smeraldo, verde salvia e poi arancio, rosa, giallo e altre ancora.Mi meravigliano le illustrazioni di Amine El Bacha, anch'esse uno scoppio di colore.Mi stupisco nel vedere trattato da una giornalista araba il mito di Lilith che conoscevo dalla lettura della Bibbia e credevo appartenesse soltanto alla cultura cristiana.Colgo dei brani, come quello che ho riportato, in una prosa affannata e coinvolgente, tutta virgole, il punto solo dopo un po'.Al di  là del mito, Lilith la prima donna di Adamo al quale non volle sottomettersi scegliendo liberamente di abbandonare il paradiso terrestre, ci trovo in questi primi brani pensieri condivisibili, nonostante sia credente.Come quello che ho posto in grassetto.Questo Dio, come ho scritto altre volte, che la religione cattolica e una certa Chiesa hanno deliberatamente allontanato dall'uomo, trasformandolo in un insieme di regole, a volte perfino crudeli, atte a favorire il potere di pochi.Non più un uomo che vive tra gli uomini e li ama fino alla morte, non più la carità paziente e benigna di San Paolo, ma un Dio che divide il mondo in buoni e cattivi in base a criteri nei quali io non riconosco il messaggio cristiano.Continuerò la lettura ma intanto ringrazio dal profondo del cuore Bob per la sua cortesia.Che si è manifestata anche in quel sig.na Carla sull'intestazione della busta