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RAIMON PANNIKAR


  La vita che ci è data per pochi o per molti anni, continua.Tutto quello che riceviamo, la vita e la cultura, non è nostro,possiamo solo condividerlo e contribuire alla creazione continua   Scopro soltanto oggi che è venuto a mancare lo scorso 26 agosto, all'età di 91 anni, un grande maestro dei nostri tempi: Raimon Pannikar.Nacque nel 1918 da madre cattolica e catalana e padre hindù e indiano.Fu ordinato sacerdote nel 1946 , laureato in filosofia, scienze e teologia.Visse in India, in Italia e negli Stati Uniti,  arricchendo il suo pensiero attraverso le influenze provenienti dai diversi luoghi e stili di vita, tanto da arrivare a sostenere: "Sono partito cristiano, mi sono scoperto hindù e ritorno buddhista, senza cessare per questo di essere cristiano."Ha saputo fondere il pensiero delle grandi religioni occidentali e orientali, mettendo anche in luce i limiti e gli aspetti terribili e negativi legati ad esse.La religione, in quanto prodotto umano, è ambivalente: può portare alle massime virtù o ai peggiori delitti.Il concetto di religione che ne viene fuori e che mi sento di condividere, è che essere religiosi non vuol dire aderire a una legge.Essere religiosi vuol dire saper relazionarsi, connettersi.A tutto ciò che è vivente, dagli uomini alla terra.E questo presuppone la piena libertà dall'individuo, anche dalla legge imposta dagli uomini. La religione non è un esperimento ma un’esperienza di vita per mezzo della quale l’uomo partecipa all’avventura cosmica.Questo è da due decenni il mio modo di vivere il cristianesimo, al di là di dieci semplici regole comportamentali che a volte non siamo neanche in grado di rispettare o di assurde quanto ipocrite e contraddittorie imposizioni ecclesiastiche.Oltre che attraverso i suoi libri, di cui personalmente mi impegno a proseguire una lettura appena iniziata, potete facilmente venire a contatto con il suo pensiero attraverso le numerose interviste disponibili su you tube o tramite il bellissimo e significativo video inserito nel suo sito.Muore un uomo di pace, che è stato esponente del dialogo interreligioso e interculturale e testimone dello spirito attraverso la sua stessa vita, dedicata interamente alla meditazione, allo studio, all'insegnamento, all'amicizia.Mi colpisce sempre scoprire come i grandi uomini siano accomunati da uno sguardo luminoso e sincero e da un sorriso aperto. Grazie Raimon.