Moleskine

SLIDING DOORS


 Stavo risistemando la cantina in vista del prossimo trasloco ed è saltata fuori, infilata tra libri di meccanica, elettrotecnica ed idraulica che urgono di una sistemazione consona, al riparo dall'umido, una domanda di iscrizione ad un esame.Si trattava dell'esame di ammissione alla scuola per interpreti e traduttori.Il modulo riportava in calce anche il costo della prova: ben ottantamila lire che nel 1989 erano una cifra discreta.Mi è tornato in mente che, nell'estate e parte dell'autunno che hanno separato la fine del liceo e l'inizio del percorso universitario, fui molto impegnata a ripassare coniugazioni di verbi e letteratura francese.La decisione sul mio futuro, cambiata in verità quattro o cinque volte nel corso dell'ultimo anno di liceo, sembrava essere stata definitivamente presa.E invece mi sono ritrovata iscritta ad ingegneria per amore.Si proprio così: per amore di un ragazzo e per un colpo di fulmine verso il professore di geometria e tutti i suoi bellissimi e ordinati enunciati riportati sulla lavagna.C'ero andata per fare un favore ad una mia amica: "Vieni con me a seguire la prima lezione? Mi spaventa essere una delle pochissime donne.""Ma se vengo incontriamo Leonardo?""E' probabile, ma che ti importa scusa? Tu fai finta di non vederlo, ci sono duecento iscritti!"Così sono andata, e poi sono rimasta anche perché quelle ottantamila lire mi avevano lasciato perplessa e mi preoccupava molto gravare i miei genitori di un importante impegno economico.Chissà dove sarei ora.Se avrei lo stesso due figli o magari no.Se avrei incontrato ugualmente mio marito, nonostante le facoltà diverse.Se oggi, anziché a Lodi a scrivere questo post, potrei essere in Francia per un lavoro, al posto di mio marito che è in Inghilterra.Mi faccio questa domanda incuriosita ma per niente dispiaciuta.Sono felice di non aver più sostenuto quell'esame di ammissione.Certo è che la vita è strana ...