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PERCHE' CREDO LA VITA NON SIA TALE SENZA CRESCITA.
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DAVVERO VUOLE CAPIRE SE LA SUA COSCIENZA HA CAPITO
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Nella vita di ciascuno di noi poco ci appartiene veramente. Forse nulla. Ma mi piace pensare che qualcosa sia regalato indistintamente a tutti, ricchi e poveri, buoni e cattivi, sani ed ammalati, includendo tutte le categorie intermedie, giacché non credo che nulla nell'universo si possa definire chiaramente come bianco e nero, se non ciò che supera la realtà umana.
E io penso che gli unici regali che accomunano tutti siano il nostro spazio ed il nostro tempo. Doni di cui non conosciamo l'estensione, doni che sono contenitori di dimensioni indefinite e inizialmente vuoti, che giorno dopo giorno riempiamo con la nostra realtà e la nostra immaginazione, i nostri affetti e le nostre emozioni, i nostri desideri e le nostre realizzazioni. Un mondo che detta così sembrerebbe egoista e centrato su di se, che vede per ciascuno io proprio io come ombelico del mondo. Ma non è così: mentre è indiscutibile che il libero arbitrio non possa che convivere con un egocentrismo di base visto che solo noi possiamo fare le nostre scelte, non è affatto vero che le nostre scelte debbano essere poi egocentriche ed egoistiche.
Ed è su questo punto che vorrei condividere oggi con voi la mia riflessione.
Nella sintesi: come usiamo questi due nostri contenitori? Come ci muoviamo nello spazio e nel tempo per usarli correttamente? E secondo quali canoni e quali aspettative? Quanto crediamo siano “capienti”?
Sicuramente ognuno di noi fa quel che ritiene, e forse fa del suo meglio per usarli al meglio e come meglio ritiene. Tuttavia forse dimentichiamo troppo spesso di motivare come li usiamo, come consumiamo il tempo per arricchire i nostro spazio: per riempire spazi vuoti? Per dare un senso sempre attuale al contenitore? O un senso alla speranza che quanto è stato travalichi la limitatezza del nostro spazio e del nostro tempo?
Quante sono le persone, tante forse sarebbero le diverse risposte.
Le dimensioni del nostro spazio e del nostro tempo sono sconosciute a tutti ma in realtà sono tra loro intrinsecamente vincolate: il contenitore del tempo viene infatti svuotato giorno dopo giorno mentre riempiamo il contenitore spazio. E quindi solo facendo il miglior uso del nostro tempo potremo alla fine, a contenitore vuoto, avere il contenitore spazio colmo di quello che volevamo inserirci, se una volontà abbiamo mai espresso per non abbandonarci alla casualità assoluta.
Purtroppo credo che ancora troppo spesso l'Uomo sia abituato a riempire il contenitore spazio con quello che “gli manca”, con quello che la società gli fa credere essenziale, solo in parte, quando va bene, in base ad una Verità, o a dei Valori, o alle richieste poste dalla sua anima e dalla sua coscienza.
Non dico che non si possa giustificare il superfluo mai e in nessun posto, ma forse il superfluo dovrebbe essere relegato in tempi e spazi ridotti a loro volta superflui e tali d non incidere, insomma, sulla qualità complessiva del contenuto immesso nel nostro contenitore spazio.
Ma invece troppo spesso il superfluo è nella vita di ogni giorno ma non solo: nel contenitore spazio mettiamo scelte inconsapevoli che danneggiano uomo e ambiente, forse più negli acquisti e nelle spese in genere, un mondo pieno di inessenzialità che solo pochi anni fa neppure esistevano. e intanto fuori dal contenitore si muore. muoiono persone sofferenti anche a causa del nostro egoismo, muoiono animali incolpevoli a causa della nostra voracità, muore l'ambiente stremato dalle nostre comodità. Ma con tutta questa sofferenza, forse con le pareti del contenitore ben isolate, continuiamo a riempire i nostri giorni di quello che non ci serve e a dimenticare quanto il tempo sia prezioso, e quanto la costruzione del nostro spazio avrà un senso solo se nel contenitore avrò riposto qualcosa di prezioso per ciò che, forse, rimarrà anche a tempo scaduto: la nostra anima...
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