Creato da pleasenosxcityandage il 25/10/2006

PleaseNoSexCity&Age

cercando di cercare al di la di una frenetica ricerca...

 

 

Post N° 137

Post n°137 pubblicato il 14 Ottobre 2008 da pleasenosxcityandage
 

MI SPIACE SAPER DI TANTE PENE,
MI SPIACE SENTIRLE SPESSO DENTRO ME.
PENSARE POSITIVO FAREBBE BENE,
SPECIE SE SI COMINCIASSE A MIGLIORARE SE'..

 
 
 

Il passato una vita

Post n°136 pubblicato il 07 Ottobre 2008 da pleasenosxcityandage
 

A chi è passato da me senza restare,
a chi non ha lasciato neanche un volto;


a chi ha lasciato un vuoto da colmare,

a chi sotto cumuli di terra m’ha sepolto;


a chi mi ha regalato anche solo un’emozione,

a chi ha fatto della mia vita una canzone;

a chi mi ha spiegato come si vive un sogno,

a chi m’ha risvegliato quando ce n’era il bisogno;

a chi ha saputo amare quanto stava nel mio petto,

a chi ha dovuto odiarmi per qualche mio difetto;

a chi ha ricevuto solo una virtuale rosa,

a chi ancora oggi ha bisogno di qualcosa.

Sei tra i ricordi più preziosi che tengo sulle spalle,

memorie d’una vita spesa tra mille stelle e poche stalle;

se il mio domani ancora avrà un suo passato

di certo il cuore mio non ti avrà dimenticato.

Molto spesso il mio pensiero corre a tante persone che appartengono fortemente al mio passato, a volte credo senza nemmeno saperlo. Queste rime vogliono condensare questi miei mille pensieri in un ringraziamento a loro e a Chi me le ha fatte incontrare.

Nella vita reale, o costrette nella sfera affatto virtuale del web, per mia colpa  o meno non sono vicine come vorrei; e sono talmente tante che non potrebbero ormai esserlo più tutte assieme.. Una ragione c'è per tutte le cose, e se vediamo il bello spesso solo come un malinconico ricordo del passato. 

I giorni del passato non sequestrano gli amici e nemmeno son l'amaro risveglio d'eterei ed eterni sogni d'amore, ma ci regalano un dolce ricordo di tanti amici che profondo resta nel nostro cuore...

 
 
 

Il Giorno del non ritorno

Post n°135 pubblicato il 23 Settembre 2008 da pleasenosxcityandage
 

September 23 is Earth Overshoot Day

23 settembre: il giorno in cui superiamo la capacità del pianeta di produrre risorse rinnovabili

Dal 23 settembre siamo in debito verso il pianeta.
Significa che da quel giorno cominciamo a consumare più risorse di quelle che la natura è in grado di riprodurre, viviamo al di sopra delle nostre possibilità ecologiche.
Si chiama Earth Overshoot Day - giorno del "superamento" - e la data è stata calcolata dal Global Footprint Network, l'organizzazione che misura l'impronta ecologica ("footprint" appunto) che noi umani lasciamo sulla Terra.

Dall'Earth Overshoot Day in poi consumiamo risorse non più rinnovabili e scarichiamo il debito sulle spalle dei nostri figli e nipoti.
Andiamo in rosso, come se si trattasse di un conto in banca, solo che nessuna operazione finanziaria è in grado di rimetterci in sella.

Dal 23 settembre 2008 ogni albero che abbattiamo, cetriolo che addentiamo, pollo che spenniamo, pesce che spiniamo, finisce in conto alla nostra discendenza. Siamo la prima generazione a vivere sulle spalle di chi probabilmente non è ancora al mondo.

Infatti, il giorno del "superamento" non c'è sempre stato e, da quando esiste, arriva ogni anno un po' prima: il primo fu il 31 dicembre 1986.
Nel 1995 era il 21 novembre, nel 2005 il 2 ottobre e quest'anno, appunto, il 23 settembre.

Prima del 1986, la Terra ci bastava. Oggi, secondo i calcoli del Network, se tutti gli abitanti del pianeta vivessero come cittadini Usa, ci vorrebbero 5,4 "Terre" per garantire la rinnovabilità delle risorse; 4,2 se fossimo tutti canadesi, 3,1 se vivessimo come britannici e 2,5 come tedeschi.

Noi italiani siamo un po' meno distruttivi, ma se tutta la popolazione del mondo vivesse secondo i nostri standard ci vorrebbero comunque 2,2 Terre per reggere l'urto.
Bisognerebbe forse prendere esempio dagli indiani: il loro stile di vita esteso alla totalità degli umani comporterebbe il consumo di 0,4 Terre, cioè la possibilità per il nostro pianeta di rinnovarsi costantemente.

E se non sapete qual è la vostra personalissima impronta ecologica sul pianeta, sul sito del Global Footprint Network è possibile accedere a un apposito calcolatore che farà il vostro identikit di consumatori di risorse. C'è solo un piccolo problema: per ora funziona solo per australiani e statunitensi.

Riporto integralmente. E' inutile ogni mio commento ulteriore. Ma ritengo doveroso sottolineare come la nostra responsabilità non si possa più fermare ad un "oh... mamma mia come siamo messi male.." per poi continuare con modesti sacrifici che servono quasi solo a tenere tranquilla la nostra coscienza.

In particolare vi invito a riflettere a fondo sul consumo di carne. Non è una mania. Ne solo una questione etica ed etologica, o di pietismo. I dati sono reali. L'uso di carne richiesto dalla società non è assolutamente ecosostenibile già ora, ed in prospettiva sarà sempre peggio per l'occidentalizzazione asiatica: impoverisce la terra, impoverisce l'ambiente, impoverisce la nostra salute. Impoverisce la purezza dell'animo umano e la nostra capacità di usare ancora la coscienza. Io non amo passare per estremista e ne parlo poco, ma resta la mia convinzione che chi ancora si ciba serenamente di cibi ottenuti sgozzando povere bestie incolpevoli non ha di certo ancora imboccato la strada della Verità e dell'Umanità. Inutile poi inorridire per le atricità del genere umano, quando con la nostra vita rendiamo necessarie quotidiane barbarie su esseri viventi. Guardate un po' questi link.

http://www.themeatrix.com/intl/italy/subtitled/

http://video.libero.it/app/play?id=bde796903837fcb2239d2b0b285e1e46

Vuoi trovare colui che ha il cuore puro? Allora cercalo in chi sa amare la più umile creatura quanto se stesso - M.K. Gandhi

 
 
 

Il giorno che verrà

Post n°134 pubblicato il 15 Settembre 2008 da pleasenosxcityandage
 

Sei venuta all’improvviso,

quella luce sul tuo viso..

Un gran salto coraggioso

nel mio giorno un po’ noioso;

senza averti mai sentita,

già eri tutta la mia vita.

 

Qualche tempo è ormai passato,

qualche sogno delicato,

ma oggi ancora mi risveglio

senza nulla per il meglio,

in penombra mi ritrovo

senza il sogno che io covo:

 

ritrovarti a me vicina

al risveglio, la mattina;

fare puro il mio sorriso,

non di lacrime ‘sì intriso;

darti solo il tuo bisogno,

senza che sia solo un sogno.

 

Ma quel giorno non arriva;

mentre resto qui a guardare

tutto scorre, alla deriva.

Posso solo ancor sperare,

ogni giorno andando avanti,

che ne avremo ancora tanti..

 
 
 

Responsabilità

Post n°133 pubblicato il 10 Settembre 2008 da pleasenosxcityandage
 

Certo l'avarizia di post in questo blog mi condanna, ma è un periodo di nebulose fatiche, di morale altelenante, in mezzo a guerre, battaglie e ben pochi sollazzi, e nessuna particolare soddisfazione. Nemmeno questo blog mi soddisfa per i suoi intenti, qualcosa di buono forse ne è anche uscito, ma ben poco a livello di scambio o di approfondimento di particolari tematiche.  Forse troppo scottanti, forse troppo scontate, forse troppo già approfondite, ma in un blog che considero di tutti noi in passato la discussione non è praticamente mai avvenuta, e nel tempo tante persone care si sono perse per strada. Cosi come quando una discussione è avvenuta, alcune persone si sono allontanate offese da altre, annullando la logica e l'utilità di un approfondimento qui. Cosa posso dire quindi? Che pur dovendo rinunciare, per logica, ad aspettarmi un dialogo costruttivo su qualsiasi argomento, cercherò, perchè fa parte di me, di suscitare ancora imbarazzo, riflessione o pensieri personali, forse perchè è oggi uno dei pochissimi modi in cui penso, e spero, che la mia vita possa avere una qualche forma di utilità residua.

Un nuovo argomento quindi, un nuovo termine tra i tanti inflazionati e poco approfonditi: cos'è la responsabilità? Una idea per quanto vaga di cosa significhi essere responsabili forse l'abbiamo tutti abbastanza simile, ma forse abbiamo mille differenti idee di quando, come, di chi p di cosa dovremmo sentirci responsabili. La responsabilità oggi è intesa, purtroppo, quasi esclusivamente in campo lavorativo, qualche volta in campo civile. Ma quante volte pensiamo invece alla responsabilità che abbiamo, ogni secondo della nostra vita, nei confronti di fatti, cose ed azioni che ci coinvolgono? Addirittura: quante volte ci sentiamo responsabili di cose, azioni e persone che diciamo di amare? Spesso l'amore viene confuso con rispettoso silenzio ed affermazione di libertà altrui, ma io credo che molto spesso, io in primis, vada dato maggior risalto al fatto che se noi crediamo in un valore, dobbiamo lottare per quel valore e comunicarlo alle persone che amiamo, al di la di facili dichiarazioni, anche se questo può a volte allontanare le persone che amiamo e non avvicinarle come vorremmo fare spesso, con mille dolci parole, o dolci gesti.

Figli, compagni, genitori, amici, generico "prossimo": nessuno va abbandonato nello sballo, se non dopo aver comunicato, lottato, sperato e ritentato in ogni modo umanamente ragionevole (e a volte irragionevole) di trasmettere i nostri Valori non condivisi. Questo significa essere responsabili con la R grande. Credere in qualcosa di assoluto, e prodigarsi perchè anche le persone che amiamo capiscano le ragioni del nostro credo, del nostro agire, condividendo. e rendendo cosi, almeno a volte, ragione alla speranza di condivisione futura di tutto a fronte di tanti inutili e a volte ipocriti tentativi di accettazione, troppo spesso sconfinanti nella sopportazione dei difetti altrui.

Spero di avere sparso un po di buoni pensieri, ma se cosi nonfosse, almeno ho tolto un po di polvere a questo blog.

Un abbraccio come di consueto affettuoso a chi mi legge

 
 
 
 

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