PleaseNoSexCity&Age
cercando di cercare al di la di una frenetica ricerca...
IL NOSTRO BLOG
EHI.... TU... SI PROPRIO TU!! TU CHE STAI LEGGENDO ORA!! BENVENUTO/A!
QUESTO BLOG E' STATO FATTO SOLO PER ESSERE LETTO E COMMENTATO DA TE,
PERCHE' IL TUO PENSIERO SERVE!!
IL NOSTRO TRAGUARDO (SI, ANCHE IL TUO) SARA' RAGGIUNTO NON CON UN CERTO NUMERO DI ACCESSI,
MA QUANDO ANCHE UNO SOLO DI NOI NE AVRA' AVUTO UN PICCOLO, MA CONCRETO BENEFICIO.
QUESTA E' LA SFIDA CHE VORREI FOSSE CONDIVISA DA TUTTI,
PERCHE' CREDO LA VITA NON SIA TALE SENZA CRESCITA.
---> VEGETARIANI OGGI<--: A PIE' PAGINA I LINK PER CHI
DAVVERO VUOLE CAPIRE SE LA SUA COSCIENZA HA CAPITO
E' poi passato cosi tanto tempo da quando i pastorelli andarono ad adorare il bambinello? 2000 anni non sono poi che 80 generazioni, 20 sequenze di vita se consideriamo che tra nipoti e bisnonni vi sono 4 generazioni. forse appare allora più grande la differenza tra l'uomo di allora quello d'oggi. Vestivano una tunica semplice e un mantello ancora più semplice. Vivevano di poco o nulla, ma avevano la natura incontaminata che vorremmo noi ora, la semplicità della mente rendeva la mente libera ed il cuore sereno. Certo la vita era fisicamente più dura (forse non sempre) meno comodità, e più corta. Ma resta il fatto che si sapevano accontentare di molto poco. Vale a dire, a mio avviso, che anche noi, oggi, potremmo accontentarci dello stesso poco, o essere quantomeno più sereni per quello che abbiamo in più. |
Voglio guardare tutto quello che ho intorno, lasciarmi stupire senza averne un ritorno, la semplicità di un campo di grano, la timidezza di un bimbo che mi prende la mano.
Voglio ascoltare il rumore del vento, e farlo bastare per esser contento, immaginare che sia messaggero d’un suono d’amore lontano ma vero.
Voglio toccare le superfici più dure e scoprire d’incanto come sian tutte pure, sfiorare soltanto per produrre sentenza, e dal brivido intenso scoprirne l’essenza.
Voglio scoprire ogni odore del mondo, per dimostrare che è di sicuro rotondo, che quando ti trovi immerso nel fumo puoi sempre scoprirne l’intenso profumo.
Voglio cantare una nuova canzone cantando in un coro di infinite persone, gridando a gran voce la nostra vittoria: regalare l’amore come unica gloria.
Voglio imparare a non possedere, ricordarmi di essere, e non dell’avere; da oggi poter far scoprire a ciascuno che nel mondo non appartiene a nessuno. |
Post n°129 pubblicato il 16 Giugno 2008 da pleasenosxcityandage
Cari amici, questo blog, (avevo scritto mio, ma lo considero anche vostro) aveva come scopo quello di trasmettere qualcosa, ed il mio silenzio sinora è stato legato alla mia impossibilità, per problemi di tempo e di scarsità di contenuti interiori, di potervi regalare qualcosa di buono. Voglio comunque ringraziarvi per l'affetto con cui lo avete "controllato", la vostra presenza è comunque per me molto importante. Così ieri sono venuto a conoscenza di questo messaggio del Vescovo di Padova in occasione dellla giornata per il santo patrono padovano, Sant'Antonio (http://www.padovanews.it/content/view/33835/109/). Questo discorso mi ha invero mi ha suscitato alcune riflessioni, perchè è un messaggio quantomai vero e necessario in una società come la nostra che, nei fatti, per chi ha la vista un po lunga, non può che preoccupare tutti. Si tratta di un dialogo, che vi invito se possibile a scorrere almeno velocemente, tra S'Antonio, un genitore ed un ragazzo, sui problemi dell'educazione oggi. Sicuramente i contenuti non sono da me esprimibili in modo migliore di quanto già fatto, ma mi piaceva suggerire una prova di identificazione nei tre personaggi chiave: il ragazzo, il genitore, o educatore, il Santo. Con gli occhi del ragazzo vedo una società in cui troppi ideali sono solo falsi ideali, troppi valori sono falsi Valori, ed al tempo stesso risulta quasi impossibile, per mancanza di tempo, di strumenti, e di educazione, riuscire ad identificare ideali e valori veri, e quant'anche ci riuscissi, non avrei tempo, coraggio, supporto per raggiungerli. Cosi mi affido almeno a qualcosa di divertente, a qualcosa che mi porti a vedere di cosa sono capace, o a qualcosa che mi faccia dimenticare che non ho nulla di divertente da ricordare, o nulla di bello da fare.. Cosa posso del resto fare? A me piacerebbe diventare migliore, anche se as volte mi sento già migliore, ma non so farlo, nessuno me lo ha insegnato, anzi, il mondo degli adulti è colmo, ed è vero, di incongruenze ed errori madornali, non hanno nulla di positivo da insegnarmi. Così resto in attesa, in fondo, di un evento che non so se mai arriverà, di un qualcosa che arrivi a segnare la mia vita e che mi doni la vera pace e la vera serenità e la vera sicurezza. Il destino, o il mio coraggio forse potrà qualcosa, dubito sinceramente ci riesca un adulto. Con gli occhi dell'educatore, mi vedo, con le lacrime agli occhi, succube di una società che ha creato tutto questo, di un mondo che non ha posto al centro l'uomo nel suo intero, ma di volta in volta mette al centro solo piccole parti delle sue necessità. Ora l'economia ora il piacere, ora la famiglia, ora la religione, ora la salute, ora l'amore, ognuno ha la sua personalissima visione di come dovrebbe essere, e di come mai sarà. Cosa posso fare io, educatore e genitore, in un mondo ormai compromesso per molto tempo? Di certo non cambiare questo mondo, non posso farlo per i miei ragazzi d'oggi, ma posso dare loro la mia umanità, la mia capacità di cambiare io prima di chiedere di cambiare agli altri. Posso lottare con gli adulti che si ritengono "incambiabili" perchè nulla è irreversibile in quel che siamo, cosi come tutto è legato solo alla nostra volontà. Cambiare ogni giorno piccole cose è una strada, è anche una necessità ed un dovere cui nessuno si deve sottrarre. E' ora di smettere con le scuse legate alle abitudini, è ora di pensare che se siamo quel che siamo è si colpa di una società abbruttita, ma anche del fatto che questa situazione vogliamo subirla e non risolverla, che la specialità della sopravvivenza è ormai DARSI UNA BUONA RAGIONE per sbagliare. O peggio, molte volte, per non aprire occhi, orecchie e cuore. Si può fare è uno spot elettorale recente usato a sproposito, quel che realmente si può fare sta dentro di noi e coinvolgerà la società se e solo se dentro di noi cambierà qualcosa, non se noi vorremo cambiare gli altri. E credo che solo questo messaggio, solo l'emulazione della pacatezza e della saggezza degli adulti, non solo di genitori ed educatori, aiuterà quel ragazzo a ritrovare gli stimoli per dare compimento a quell'opera d'arte, sinora inespressa, che ognuno di noi è, spesso senza saperlo. Provo, senza convinzione, a vedere con gli occhi del Santo. Sicuramente lui la strada la conosce bene, ma ancora più sicuramente sorride alle strategie di adulti e ragazzi, lui sa che in realtà tutto si riconduce ad una semplice necessità, quella di imparare ad amare veramente. Amare davvero, non parlare d’amore, amare in modo sincero, intelligente, con il cuore e con la mente, con il fisico e con lo spirito; amare la vita e chi ce l’ha donata, amare chi ci sta vicino, nessuno escluso, perché non possiamo sapere se è migliore o peggiore di noi, se sta meglio o sta peggio di noi, amarlo perché ha la nostra stessa natura o amarlo perché non ce l’ha. Amare chi è lontano perché non possiamo fare niente di meglio che amarlo. Amare quel che ci circonda, amare i fatti, anche i più crudeli ed i più duri, perché sono sempre anche uno strumento che ci parla d’amore, amare le cose che ci circondano, perché sono una prova d’amore, amare gli animali, perché il più delle volte sanno amare meglio di noi e dovremmo solo osservarli ed imparare. Senza mangiarceli dopo, si intende. Forse attraverso gli occhi del Santo vedo un’utopia, ma preferisco credere che sia la pura e semplice verità. I nostri ideali ed i nostri valori devono essere identificati più che raggiunti, dobbiamo avere il coraggio di gridare a noi stessi dove stiamo andando, anche se sospettiamo che non ci arriveremo mai. Perché in mezzo ad innumerevoli colpe solo un merito, in sintesi, ci potrà sempre essere riconosciuto: quello di non aver ceduto alla tentazione di fermarci e di sentirci arrivati, quello di scegliere la strada più dura da percorrere, poi di percorrerne un tratto quanto più lungo ci sia stato possibile. Tutti noi siamo ragazzi adulti e santi potenziali. Ci unisce un Blog, e forse un tratto di quella strada. |
Apprezzo la disponibilità di pochi, mi chiedo solo quanto sia per noi importante il contatto esterno per mantenerci in contatto interno, per mantenere la voglia di... crescere insieme ancora un po'. Si, non ho fatto grande presenza e quindi rimandiamo l'appuntamento a quando qualcuno lo vorrà o potrà. So che è normale che un fuoco poco alimentato tenda a spegnersi, la vita è complessa e ci porta lontano per mille motivi differenti. Ma a me non passa la voglia di.. conoscervi, vivervi, perchè credo ne valga la pena. Anche chi non vedo qui da tempo.. Resto a vs disposizione, con affetto. P. |
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