non sono tagliata..

JAZZ, ORIENTE SARDO,TAVOLARA DOLCEAMARA


L'auto verso Cala Gonone, sottofondo di canzone. Villa e jazz elegante, serata maestralata. Brad è bianco e schivo ma il luogo lo conquista con splendida luna sul mare, a vista. La mattina innanzi è senza vento, splendente. Volgiamo verso oriente. Siniscola, Posada lasciamo sulla strada. Trent'anni sono molti, potrebbero lasciar sconvolti. Ma non me e nemmeno lui, Biondo appena sbiadito ma occhi blu vivaci. Uguali, non mendaci. Aresti, barroso, aggettivi che ricordano troppa vita trascorsa, morsa e a fatica conquistata. Fine mattinata allegra e spensierata tra gente divertente e cortese ospitalità nuorese. Sud, est, nord est, difficile strada da trovare opposta al mare, senza indicazioni, mi frastuoni. Ma il luogo bollente è bello e accogliente. Salone, legno, di noi degno. Anime d'artisti, ci piace studiare i particolari non visti. Il tuo obiettivo mi segue, a volte inquietante, a volte sognante. Mi fa timore, mi studia nelle ore che si snodano, gli occhi non si stancano di puntare. Tavolara, appari improvvisa tra case e insoliti nomi. Acchiappa il traghetto, Marghe! Onde larghe ci accompagnano sull'isola dell'Isola, Nicolò, lasciato piccino, è un gigante; ricordi affiorano, sfiorano e svaniscono nel qui ed ora, ma non sono sola. Mi sei vicino, allegro come scugnizzo bambino acchiappi magliette e panino. Il film si lascia guardare, peccato riprendere il mare in scomodo modo, tra insulti e schiamazzi. Mi sembrano tutti dei pazzi e penso al rientro. Da dentro mi sale un pensiero di grande diletto: agogno un letto nell'ampio salone di legno. Canto, cicala stanotte, ti sento vicino, amore, mi dai pure le botte. In dormiveglia sorrido. Piccolo nido tra nord e l'oriente, non farmi pensare più a niente. Il mare ci accoglie al mattino. Poi sosta leggera da Marghe e Agostino;la casa ti piace, divertente e sapiente, i piatti ti ammaliano, incisi a colori su terra smaltata di bianco. Con tutta la voglia del bimbo testardo li vuoi. Coinvolgi me, noi. Margherita, fata fatina, fa comparire un tavolo elegante nel mitico ristorante, seduta stante. Ci aspetti Gallura, sei oasi dalla calura e ci vizi con piatti ripieni di sfizi. Trionfa il senso del gusto, palato allietato da mille sapori accostati da Rita con fantasia. Sereni e di gusto pieni, prendiamo la via. Ritorno, notte abbracciata, nuovo giorno. La strada ci sembra più amica. La mente conosce quei luoghi e li fa suoi. Torniamo ancora, se vuoi...http://it.youtube.com/watch?v=Ahkl1ZpFtxU