Creato da nodisdetta il 10/10/2010

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movimento di cittadini contro le discriminazioni assicurative

 

 

Relazione sulla Rc Auto - 15 Luglio dalle proteste alle proposte!

Post n°123 pubblicato il 15 Luglio 2013 da nodisdetta

 

 

Il presidente dell'Aci dichiara sono senza assicurazione il 9% delle auto, il 15% delle moto ed il 17% dei furgoni.

Questa notizia, per chi, come noi, denuncia lo scempio della Rc Auto in Italia non è nuova, da anni abbiamo lanciato l'allarme sociale derivante dal fenomeno dei non assicurati.

L'Antitrust, qualche giorno fa, ha dichiarato che in Italia vi è poca concorrenza e che non sono giustificate le differenze tariffarie tra provincie.

Anche questo lo andiamo dicendo da anni, finalmente, chi è preposto a vigilare, sembra accorgersene.

L'Ivass entra nello specifico e, dalle sue analisi, certifica di come il costo della Rc Auto sia cresciuto negli ultimi anni e quanto sia aumentata la forbice tra Napoli e le altre città.

Anche questo lo andiamo dicendo da anni, anzi, da uno studio di Federconsumatori, si scopre che le polizze auto hanno avuto, dal '94 ad oggi, un’impennata del 245% e per le due ruote il caro polizze ha raggiunto picchi del 480%. Il premio medio è più del doppio di quelli di Francia e Portogallo, supera quello tedesco dell'80% circa e quello olandese di quasi il 70%.

Il Governo, attraverso il sottosegretario Vicari ed il Ministro dello Sviluppo Economico, Zanonato, dichiarano di voler intervenire, forse, ad Ottobre.

Anche questo lo chiediamo da tempo: non è possibile che, mentre ci si preoccupa dell'Imu, ci si dimentichi di una tassa che incide sulle famiglie italiane, una "tassa" decisa a tavolino da quattro gruppi assicurativi, che scaricano sui cittadini onesti, la mancanza di volontà di combattere le frodi. Le tasse le decide lo Stato, nell'interesse della collettività, la Rc Auto obbligatoria, viene decisa dalla lobby delle compagnie, sulle spalle della collettività.

Stufi delle chiacchiere, perché tali rimangono, se non seguono atti concreti ( le autorità di vigilanza ed il Governo, hanno i poteri per compiere atti concreti ), dopo aver fatto tesoro della nostra esperienza tra la gente ed esserci confrontati con chi opera nel settore, abbiamo deciso di passare dalle parole ai fatti. Prima delle elezioni politiche abbiamo lanciato le nostre sei proposte, chiedendo ai candidati campani di farle proprie, una volta eletti.

Le nostre proposte si basano su tre principi: trasparenza, legalità ed equità.

Il primo punto è quello di obbligare le imprese assicurative a dichiarare da quali dati scaturisce il calcolo del premio: il consumatore deve sapere, da dati certi e certificati, da dove nasce il premio che gli è imposto per il solo fatto che abita in una determinata provincia. La trasparenza è alla base di qualsiasi rapporto contrattuale, a maggior ragione nei casi in cui uno dei due contraenti è "obbligato" a stipulare il contratto.

Altri tre punti si basano su di un principio fondamentale, la legalità.

Da quando abbiamo iniziato le nostre battaglie abbiamo sempre dichiarato che essa nasce per difendere i cittadini onesti: chi froda, chi campa lucrando sui sinistri, chi è colluso e connivente, devono essere condannati.

Tutta la zona grigia che vive gonfiando i risarcimenti, mercanteggiando sui sinistri, i medici compiacenti, i periti infedeli, i legali specializzati solo su questo tema, i testimoni falsi, i liquidatori conniventi, insomma, tutti quelli che campano sui risarcimenti, sapendo che le compagnie pagano, tanto poi ricaricano il tutto sulle polizze!

Vogliamo un inasprimento delle pene per chi froda le assicurazioni, una drastica riduzione sui termini di prescrizione delle denunce sinistro e la fine del mercato dei sinistri, che attraverso la cessione del credito, fa sì che un risarcimento venga gonfiato da parte di tutti i soggetti che ci metteranno mano!

La quinta proposta è di una semplicità assoluta: si rendano operative le norme decise nel 2012. Con i Decreti  Crescita e Sviluppo, si sono introdotte norme che, parzialmente, hanno affrontato il problema rc auto, bene, vi sono norme che non possono essere applicate, poiché mancano i successivi decreti attuativi: si facciano!

L'Ania, l'Ivass ed il Governo, nello stesso giorno, hanno parlato dello strumento "scatola nera", indicandolo come la soluzione migliore contro le frodi. La scatola nera è prevista in Italia, ma, manca il decreto attuativo! Questo è l'esempio più eclatante del fatto che sulla rc auto, spesso si fanno chiacchiere, ma poi per tradurle in fatti, passano anni.

La sesta proposta, quella basata sul principio di equità, è la fine delle differenziazioni territoriali. È un punto fondamentale, non vi è alcuna giustificazione oggettiva che spieghi i motivi per i quali tra Milano e Napoli vi siano delle differenze così elevate.

Quando anni fa denunciavamo le discriminazioni territoriali, ci rispondevano che era colpa del numero dei sinistri. Li abbiamo smentiti. Allora ci hanno parlato delle frodi. Abbiamo smentito anche questo, anzi, abbiamo dimostrato che le frodi scoperte sono minime, le altre non le scoprono, poiché le compagnie preferiscono pagare...tanto sanno bene a chi farne pagare i costi. Non vi è alcuna giustificazione razionale al fatto che un automobilista, un motociclista, un tassista, una azienda pubblica o privata, assicurata a Napoli, debba pagare il doppio del suo omologo milanese. Hanno messo in ginocchio una intera economia, occorre dire basta! Noi non lo diciamo soltanto, ma lo faremo finire coinvolgendo chi ha il potere di decidere. Oggi poniamo all'attenzione dei rappresentanti del nostro territorio, le nostre sei proposte, compiendo un altro passo concreto contro lo scempio della Rc Auto in Italia.

 

 
 
 

Incontro del 15 Luglio: dalle proteste alle proposte!

Post n°122 pubblicato il 12 Luglio 2013 da nodisdetta
 
Foto di nodisdetta

 

Dopo le parole del Presidente dell'Antitrust, dell'Ivass e di autorevoli esponenti del Governo, sulla necessità di riformare la Rc Auto in Italia, la Federconsumatori Campania ed il Comitato "Rc Auto: dalle proteste alle proposte" organizzano un incontro con i parlamentari campani, per passare finalmente ai fatti.

Il 15 Luglio a Napoli, alle ore 17.00, presso l'UNA Hotel di piazza Garibaldi, i cittadini campani chiedono impegni precisi da tutti i parlamentari campani, senza distinzione di schieramento, sulle sei proposte di riforma della Rc Auto, per porre fine alle discriminazioni territoriali.

Le proposte si basano su tre principi: trasparenza ( render noti i dati che determinano le differenze di premio tra province ), legalità ( aumento delle pene contro chi froda, riduzione drastica della prescrizione per la denuncia di sinistro e fine del mercato dei sinistri ) ed equità ( tariffa unica nazionale per i virtuosi ).

Altro punto fondamentale su cui si chiederà un impegno preciso, sarà, quello di rendere operative le norme in attesa di decreti attuativi, come l'utilizzo dell'utile strumento della scatola nera, per proteggere i cittadini onesti contro le frodi.

Dalle parole, ormai tutte concordi nel denunciare le inefficienze del mercato assicurativo italiano, si vuole passare finalmente ai fatti: il tempo delle proteste è finito, i cittadini ora propongono i fatti.

I Parlamentari che hanno dato la loro adesione, rappresentano tutte le forze politiche presenti in Parlamento.

Hanno aderito all'incontro, oltre ai quaranta movimenti facenti parte del Comitato, anche la Confesercenti, Confcommercio, Cna e l'Unapass che parteciperanno con propri rappresentanti.

 

 

 
 
 

Il 15 Luglio a Napoli, i parlamentari campani per la riforma Rc Auto!

Post n°121 pubblicato il 04 Luglio 2013 da nodisdetta
 

Lunedì 15 Luglio, alle ore 17.00, presso l'UNA Hotel in Piazza Garibaldi - Napoli - il Movimento contro il Caro Rc Auto incontrerà i parlamentari eletti in Campania, sui provvedimenti da prendere contro le discriminazioni assicurative.

Il Comitato "Rc Auto: dalle proteste alle proposte" e Federconsumatori Campania, sottoporranno a tutti i parlamentari, senza distinzione di schieramenti, le proposte concrete di riforma della Rc Auto, basate su tre principi: trasparenza, legalità ed equità.

L'Antitrust, l'Ivass ed autorevoli esponenti del Governo, concordano sulla necessità di riformare il sistema Rc Auto, ponendo fine alle differenziazioni tariffarie tra vaste aree del paese. Occorre quindi intervenire con lo strumento legislativo. Per questi motivi vogliamo che chi è stato eletto nei nostri territori, si faccia promotore di provvedimenti concreti che pongano, finalmente, fine allo scempio delle discriminazioni territoriali.

Il 15 Luglio, a Napoli, i cittadini si aspettano che, pur nelle legittime differenze di percorsi politici, i nostri rappresentanti, possano prendere un impegno comune contro lo scempio assicurativo che colpisce tantissimi cittadini onesti.

Lunedì 15 Luglio dobbiamo riuscire ad unire tutti per un obiettivo di giustizia sociale ed economica! Non mancate!

 
 
 

I cittadini propongono, le Autorità protestano

Post n°120 pubblicato il 30 Giugno 2013 da nodisdetta

 

Improvvisamente, tutti ci danno ragione. E’ partito il Presidente dell’Antitrust, seguito immediatamente da quello dell’Ivass. Su ogni mezzo d’informazione, da settimane, campeggia la denuncia dello scempio Rc Auto in Italia. Il nostro paese fa pagare le polizze più alte d’Europa e in buona parte del paese, il costo, arriva a cifre stellari in seguito alle discriminazioni territoriali del cartello delle compagnie.

 

Da anni lo denunciamo, da anni chiediamo ascolto, oggi, tutti dicono ciò che sosteniamo. Lo dicono come se si fossero svegliati oggi:come se loro non c’entrassero nulla!

 

Le Autorità di vigilanza non possono presentarsi come verginelle e cancellare il passato inglorioso che ha contraddistinto il loro inerte operato. Anche perché, al momento, si tratta di chiacchiere, seppur giustissime, ma sempre chiacchiere rimangono. Cosa intendono fare? Quale azione sarà intrapresa per dare un seguito alla loro denuncia.

 

Finché a dirlo sono i cittadini, le associazioni ed i comitati di denuncia contro il caro Rc Auto, non le possiamo definire azioni sterili: essi non hanno né poteri di vigilanza e neanche poteri legislativi. Ma se gli Organi di vigilanza italiani, finalmente si svegliano, hanno il dovere di intervenire, attraverso i poteri di cui dispongono.

 

Da Marzo, insieme a tanti movimenti ed associazioni, abbiamo fatto nascere il comitato “Rc Auto: dalle proteste alle proposte”, proprio per dare uno sbocco concreto alle nostre denunce, attraverso delle proposte precise di riforma da presentare ai parlamentari campani. Da Marzo il comitato ha fatto passi da gigante ed altri ne farà, convinti che una seria riforma convenga a tutti.

 

L’unica cosa che chiediamo è la concretezza: noi abbiamo deciso di passare dalle facili proteste alle proposte concrete, vorremmo che chi ha il potere di “decidere” e di “intervenire” lo faccia al più presto. Sarebbe paradossale che, mentre tanti cittadini scelgono la strada della “proposta”, chi può far qualcosa, invece, inizi a percorrere la strada della “protesta”! Immaginare i Presidenti dell’Ivass e dell’Agcom con le magliette di Che Guevara a fare sit-in, sarebbe una scena davvero “ridicola” e piuttosto inquietante…ed anche perfettamente inutile.

 

 

 

 
 
 

Problema assicurativo: percentuali sbagliate...

Post n°119 pubblicato il 04 Giugno 2013 da nodisdetta

Problema: se in due città circolano 100 veicoli in ognuna e, in entrambe, accadono 10 sinistri, ma in una ( Milano? ) pagano una polizza bassa, in un'altra ( Napoli? ) si paga una polizza stellare, cosa può accadere? E, se in una città, tutti i veicoli sono assicurati ( 100/100 ), mentre nell'altra, c'è chi sfrutta una residenza favorevole ( magari proprio a Milano? ) oppure non si assicura neanche, cosa accade?
Svolgimento:
 
Il risultato è che Milano... ha 10 sinistri su 100 veicoli assicurati con tariffa "milanese Doc", e Napoli ha 10 sinistri su 70 veicoli assicurati "napoletani Doc" ( poiché 20 sono sprovvisti di assicurazione e 10 sono assicurati su...Milano ). Milano, quindi, ha una percentuale di sinistri del 10% ( se non qualcosa in meno, se aggiungiamo i napo/milanesi ) e Napoli ha una percentuale di sinistri pari al 14%.
Per le compagnie Napoli è più rischiosa, per la logica, invece, è in ATTO UNA DISCRIMINAZIONE TERRITORIALE!!
P.s. Leggendo il reddito pro capite delle due città, si comprende meglio che le compagnie prediligono i territori più ricchi, penalizzando quelle zone in cui non fanno affari nei rami preferiti ( ramo vita )...e tutto si spiega!

 
 
 
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