Creato da nodisdetta il 10/10/2010

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movimento di cittadini contro le discriminazioni assicurative

 

 

RCA NAPOLI VIRTUOSA E LA FUGA DELLE COMPAGNIE

Prima di buttare giù alcune considerazioni sull'iniziativa del Comune di Napoli, occorre fare alcune premesse.

Da tempo ci siamo rallegrati dell'iniziativa "RCA NAPOLI VIRTUOSA", ritenendola utile per trovare soluzioni alle vessazioni subite dai cittadini nel campo della RC Auto. Fin dalla nascita del tavolo organizzato dall'Assessore Marco Esposito, abbiamo seguito il tutto con grandi speranze. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di eliminare la discriminante tariffaria basata sulla residenza. Per raggiungere tale obiettivo abbiamo lanciato con MO BAST! e FEDERCONSUMATORI ( di cui facciamo parte ) la Petizione al Parlamento Europeo.

Sia il Sindaco di Napoli che altri Sindaci dei territori vessati dalle discriminazioni, hanno firmato e sostenuto tale Petizione, e questo è un punto che non smetteremo mai di sottolineare.

Premesso, quindi, che qualsiasi azione volta a salvaguardare i cittadini onesti, a noi non può che far piacere, occorre sottolineare un dato oggettivamente preoccupante, conseguente alla convenzione del Comune di Napoli.

La convenzione è stata sottoscritta solo da una compagnia. Da mesi l'Assessore Marco Esposito, l'ha proposta a tutte le compagnie operanti sul territorio...ma la convenzione è stata accettata solo da una compagnia: Admiral.

La compagnia in questione opera solo su internet, mentre le altre, con canali agenziali, non hanno dato alcun segno d'interessamento.

Sul territorio napoletano da tempo è in atto una vera e propria fuga da parte delle imprese assicurative. Disdette massive ( motivo per il quale siamo nati è proprio la denuncia delle stesse ), revoche di mandati agenziali, licenziamenti di personale e chiusure di punti vendita. Siamo in un territorio nel quale i dati sull'occupazione e la depressione economica e sociale che ne consegue, crea un forte allarme sociale.

Aver raggiunto un accordo con una compagnia che opera solo attraverso internet, aumenterà ed aggraverà i problemi occupazionali.

Se le agenzie sul territorio hanno visto cacciare i propri clienti "poco virtuosi", dalle disdette massive delle loro mandanti, dall'entrata in vigore della convenzione, le stesse assisteranno anche alla fuga dei clienti "virtuosi" attratti da una tariffa internet super scontata.

Se oggi le agenzie sono in crisi, per le politiche delle compagnie, domani aggraveranno la loro crisi, in conseguenza della convenzione con una compagnia online.

Non accusiamo il Comune, che ha proposto a tutti la convenzione Rc Auto, ma oggettivamente, se sarà solo l'Admiral a sottoscrivere la convenzione, il quadro sarà veramente drammatico in termini occupazionali e sociali.

Speriamo in un effetto emulativo da parte di altre imprese assicurative, ma rimaniamo fermamente convinti che lo strumento per risolvere la "questione assicurativa" sia l'abrogazione di ogni differenza tariffaria basata sulla residenza.

 

 

 

 
 
 

FEDERCONSUMATORI: LA BATTAGLIA CONTINUA!

Post n°92 pubblicato il 11 Marzo 2012 da nodisdetta

Il 6 Marzo è iniziato l'iter processuale della Class action nei confronti dell'Ina Assitalia, da parte di Federconsumatori, rea di non aver rispettato l'obbligo a contrarre, violando il principio di non territorialità previsto dall'Unione Europea.

In particolare, le violazioni a questa norma si sarebbero verificate con discriminazioni di trattamento della clientela appartenente alle regioni Puglia, Calabria e Campania.

L'Avv. Ileana Capurro, in rappresentanza dei cittadini che hanno promosso tale azione, ha preparato la documentazione presentata al Tribunale di Roma, ed il Giudice Carla Santese, acquisendo gli atti ha rimandato l'udienza per poter approfondire tutti gli aspetti della vicenda.

Dopo la sanzione dell'Antitrust, nei confronti dell'Ina Assitalia, per le disdette massive, ora sarà un tribunale ad esprimersi finalmente sull'intera vicenda.

La Federconsumatori continua così la sua lotta contro le discriminazioni assicurative, attraverso azioni concrete come la denuncia dei comportamenti delle compagnie, presso la giustizia italiana e presso gli organi internazionali, come l'Unione Europa, attraverso la petizione, presentata assieme a MO BAST!, firmata da centinaia di migliaia di cittadini stanchi dei soprusi subiti.

A noi le chiacchiere non sono mai piaciute e neanche i "rivoluzionari da social network"...gente che con un "mi piace", pensa di risolvere i problemi del mondo!

Le denunce contro le discriminazioni assicurative devono essere atti concreti e non auspici, che servono solo a  lavarsi la coscienza. 

Invitiamo tutti coloro che vogliono far finire questa orrenda discriminazione territoriale, a denunciare presso le associazioni dei consumatori, qualsiasi sopruso subito: l'impunità delle compagnie è finita!

P.S. Sentiamo dichiarazioni da parte di qualche importante esponente dell'ANIA, nelle quali si paventa l'intervento dell'Europa contro alcuni provvedimenti del Decreto liberalizzazioni ( bonus e tariffa per i virtuosi )...pensassero a preoccuparsi di ciò che l'Europa ha chiesto all'Italia, in seguito alla Petizione Di Federconsumatori e MO BAST!, chiedendo spiegazioni sulle discriminazioni tariffarie! Più che paventare, si dovrebbero spaventare...

 
 
 

ABBIATE..."FIDUCIA"...

Post n°91 pubblicato il 01 Marzo 2012 da nodisdetta

Interrompiamo il nostro "silenzio scaramantico" sulla conversione in Legge del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività, per fare alcune considerazioni.

Dagli Emendamenti approvati vengono fuori dei provvedimenti importantissimi per la lotta alle frodi. E' un fatto inconfutabile che l'eliminazione degli indennizzi per i colpi di frusta, l'inasprimento delle pene per i periti ed i medici "compiacenti e l'implementazione dei data base sui sinistri, siano delle misure utili per combattere le frodi. Tra gli articoli approvati vi sono anche sanzioni nei confronti delle compagnie se non forniranno i dati all'Isvap sulle azioni intraprese contro le frodi ( del resto le compagnie su questo fronte vanno anche "stimolate" ).

L'indennizzo in forma specifica e la scatola nera, sono comunque iniziative che mirano a tenere sotto controllo i comportamenti dei clienti.

La presentazione dei preventivi di altre compagnie rimane un provvedimento inutile ( nè carne nè pesce ), che porterà le agenzie a gestire solo un mare di carte, ma ai clienti non servirà a nulla ( del resto il plurimandato in Italia è ancora un sogno per tanti ed un incubo per molti ).

Riassumendo: le compagnie hanno avuto il risultato che attendevano da tempo, e , di questo, possiamo anche essere felici.

Felici? Sì, perché nella lotta tra compagnie e truffatori, chi ne ha pagato le conseguenze sono stati sempre gli assicurati onesti!

La conseguenza di queste norme sarebbe, per logica, un abbassamento generalizzato delle tariffe...ma dato che le compagnie hanno sempre avuto il difetto di aumentare in situazioni di "crisi di bilancio" e mai di abbassare i premi in condizioni di "miglioramneto", il Parlamento ha pensato bene di aggiunfìgere due norme che provocheranno un abbassamento delle tariffe. Il primo è la norma che darà la certezza economica al cliente che non commette sinistri di conoscere il risparmio dell'anno successivo ( il mitico Bonus, sempre sterilizzato dagli aumenti tariffari! ) ed il secondo provvedimento che decreta la parità di trattamento tra assicurati "virtuosi in prima classe"...se tutto ciò verrà approvato, inizierà il bello!

Perché controlleremo l'applicazione delle norme, controlleremo i comportamenti delle compagnie...I CITTADINI NON TOLLERERANNO AZIONI CHE POTRANNO ANDARE CONTRO LA LEGGE!

Scaramanticamente attendiamo con "fiducia" l'approvazione di queste norme..."fiducia"...

 
 
 

UNITI SI VINCE!

Post n°90 pubblicato il 12 Febbraio 2012 da nodisdetta
 

Mentre si discute di liberalizzazioni, e si introducono misure sulla Rc auto, ci sono migliaia di cittadini che da tempo protestano contro l'atteggiamento delle compagnie in larga parte del territorio italiano. I cittadini chiedono una cosa molto semplice: vogliono essere giudicati attraverso la loro storia assicurativa, indipendentemente dal luogo dove risiedono. Quello che conta è la probabilità che un cittadino ha di fare danni a terzi. La cosa la si può calcolare con tanti parametri: la storia assicurativa, i punti sulla patente, i chilometri di percorrenza annua, la professione che si svolge. Tutti desiderano ricevere dalle compagnie dei servizi efficienti, pagando il giusto premio. Se le compagnie per fare questo hanno bisogno di una mano, noi ci siamo. Le frodi ( piccole o grandi che siano ), sono una iattura, innanzi tutto per i cittadini onesti. Sgombriamo quindi il tavolo da equivoci, chi protesta non lo fa per far sì che cambi solo il modo di calcolare la tariffa, lo fa per far sì che tutto il sistema assicurativo migliori. Chi froda danneggia tutti, ben vengano, quindi, leggi severe per scovare i truffatori e ben vengano i controlli per verificare il comportamento virtuoso di ogni automobilista. Detto questo, occorre rendere la tariffa realmente efficace. Oggi non accade questo, le tariffe sono la prima causa di fenomeni pericolosi per la convivenza civile. I premi elevati, in molte zone d'Italia, hanno fatto aumentare i fenomeni di evasione e gli episodi di eccessiva contestazione dei sinistri. Se un cittadino sa che il Malus diventa una condanna a vita ed un esborso enorme negli anni, farà di tutto per contestare un sinistro...e lì chi ci guadagna sono i "soliti noti", che campano attorno alla gestione dei sinistri in Italia.

Oggi ci vuole unità di intenti. Chi ha a cuore il miglioramento del settore ( quindi anche le compagnie ), sa che così non si può andare avanti. Occorre rimodulare la costruzione delle tariffe, riformare il bonus malus, e, soprattutto, rafforzare l'uso dei data base ( che esistono già ) che, incrociando i dati, delineano immediatamente il profilo di rischio di un soggetto. Si sta facendo strada l'idea di impegnare l'Isvap nella costruzione di un nuovo sistema tariffario...bene, allora sediamoci tutti ad un tavolo e facciamo in modo che il premio assicurativo sia aderente alla realtà e non più una valvola di sfogo per i bilanci delle compagnie. Il sistema lo si può riformare, sfruttando le tecnologie, dando efficienza alla lotta alle frodi, dando certezza nella valutazione delle micro-invalidità...e, soprattutto, non lasciando che buona parte del paese paghi cifre esorbitanti che, nei fatti, hanno prodotto lo scempio degli ultimi anni!

 
 
 

Cara compagnia, come calcoli la tariffa?

Post n°89 pubblicato il 05 Febbraio 2012 da nodisdetta
 
Foto di nodisdetta

La polizza auto è obbligatoria per legge, questa è l'unica certezza. Tutto il resto è poco chiaro. Il cittadino, in base al veicolo in suo possesso, è tenuto a pagare un premio assicurativo e , fin qui, le cose sembrano molto semplici. Altrettanto chiaro è il fatto che, per meglio individuare il rischio assicurato, le compagnie, valutino degli elementi di rischio che decretano il premio che si deve pagare. Ma questi elementi, questi parametri di personalizzazione, da cosa sono determinati?

La questione è molto delicata, anche perché, prima della liberalizzazione della tariffa Rc Auto, i parametri di calcolo del premio erano determinati in maniera trasparente:

La tariffa stabilita di anno in anno dal CIP si basava sui dati storici rilevati dal Conto Consortile (istituito presso l'INA ed al quale le imprese dovevano cedere una quota pari al 2% dei rischi assunti) e prendeva specificamente in considerazione la frequenza dei sinistri ed il relativo costo medio pagato e riservato.

Si teneva conto inoltre:

- degli effetti dovuti al mutamento del parco dei veicoli, valutando il costante incremento dei massimali e del diffondersi di cilindrate sempre maggiori;

- degli effetti dell'inflazione nei riguardi dei pagamenti che sarebbero risultati differiti;

- del progressivo aumento del costo medio dei sinistri;

- del rendimento finanziario delle riserve tecniche.

Venivano poi aggiunti al premio medio tecnico i caricamenti destinati a coprire le spese di acquisizione, incasso e gestione (e di parte delle spese di liquidazione). Venivano fissati i limiti sia minimi che massimi dell'importo complessivo dei caricamenti per spese (generali, di gestione, agenziali e di liquidazione dei sinistri) ed i limiti massimi delle singole voci di caricamento.

Infine, il premio medio generale di tariffa (detto anche fabbisogno di tariffa) comprendeva anche la quota destinata al Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada.

Sul premio fissato dal CIP intervenivano non solo i fattori tecnici di cui si è fatto cenno, ma anche circostanze esterne all'impresa, quali la politica deflazionistica (la tariffa R.C. auto entrava nel calcolo dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati) o gli interventi di ordine sociale.

Era una tariffa unica ( differenziata in tre macro zone ) che si basava su degli elementi di calcolo "unici".

Con la Liberalizzazione si intendeva basare la tariffa sulla concorrenza tra compagnie: chi operava bene, poteva offrire maggiori garanzie e premi concorrenziali, nell'ottica di un servizio al cliente.

Ci saremmo aspettati il proliferare di offerte concorrenziali, d'altronde i settori che sono stati liberalizzati (es. telefonia ) hanno sempre portato vantaggi ai consumatori, ma non è stato così.

E' inutile dire che l'effetto della liberalizzazione delle tariffe è stato quello di aumentare annualmente i premi, anche per profili per i quali, le stesse compagnie, sostengono un rischio minore.

Ci saremmo aspettati una spiegazione logica ed oggettivamente verificabile, ma nulla è chiaro sotto il "cielo delle tariffe Rc Auto".

Quando chiediamo i motivi di tale crescita esponenziale, ci viene risposto che l'andamento tecnico è peggiorato negli anni.

Attenzione, ci rispondono con statistiche elaborate sulla totalità dei dati sinistri. Questo è un punto importantissimo: le statistiche che vengono fornite si basano sulla totalità dei veicoli e sulla totalità delle compagnie.

E chi se ne frega! Dopo la liberalizzazione, il premio assicurativo non deve essere calcolato in base a ciò che accade in generale, ma in base a ciò che accade in ogni singola compagnia! Se vi sono compagnie con i bilanci in regola, con garanzie innovative e con un parco clienti virtuoso, perché le loro tariffe si devono basare su dati che non le riguardano?

E' facile sostenere che quel dato nazionale, così negativo, riguarda tutti. E' facile ed anche conveniente: ho i bilanci buoni, ho un risultato tecnico positivo, ma visto che le statistiche nazionali dicono il contrario, aumento anch'io...così guadagno di più!

No, non è così che deve funzionare!

Vogliamo conoscere gli elementi che concorrono alla determinazione del premio. Vogliamo conoscere i motivi che determinano gli aumenti percentuali che ormai le compagnie fanno ogni due mesi. Badate bene, tali elementi li vogliamo conoscere per singola compagnia...

Abbiate il coraggio di non nascondervi dietro i numeri nazionali, dietro ai dati della vostra associazione ( ANIA ): vogliamo conoscere come nasce la vostra tariffa, all'interno delle vostre aziende!

 

 

 
 
 

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