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IL CROLLO DELLA GALASSIA CENTRALE


Sono tempi davvero strani.Non so come li ricorderò a dieci, forse vent'anni da oggi - ammesso di esserci ancora.Probabilmente, a ripensarci, rivivrò solo la vaga sensazione di aver vissuto un grande casino, con poco o niente costrutto.Il mondo intorno sta cambiando, è un processo iniziato già da tempo ma forse iniziamo a rendercene conto davvero solo di recente.Io me ne accorgo soprattutto se ripenso a come vivevano le persone a me vicine fino a qualche anno fa, ed a come viviamo oggi. Di base, c'era una prospettiva favorevole di medio-lungo periodo, orizzonte che oggi è ben difficile mantenere vivido. Era un'illusione, o forse è solo un'epidemia di pessimismo? Possibile che il rating sia passato così repentinamente da "buy" a "sell", senza neppure una breve fase di "hold"?Mi sa che nessuno, oggi, abbia una vera risposta.L'unica cosa sicura è che possiamo solo cercare di mantenere la barra del timone il più salda possibile.Conosciamo solo una rotta, inutile illudersi che esistano scorciatoie, e non ci avevano detto che saremmo passati tra scogli veramente pericolosi. O riportiamo la nave in acque sicure, o affonderemo tutti insieme come topi.Se preferite, è come quando Al Pacino fa il discorso nello spogliatoio in Any Given Sunday.E' l'intervallo, gli Sharks stanno perdendo di brutto, sono pesti e senza speranza, con gli animi ormai sotto i tacchetti. O risorgerete, come collettivo, o verrete annientati, individualmente. Non ho voglia di verificare su youtube, ma mi pare che le parole fossero più o meno queste.Certo, per risorgere ci vuole una squadra con una buona percentuale di sangue giovane e seriamente preparata, caratteristiche che sono scarsamente reperibili nel nostro paese.E ci serve anche Al Pacino, cazzo.Ci occorre anche un'idea di futuro, un obiettivo.Ammesso di uscire dalle secche, dove vogliamo e possiamo arrivare?Non credo sia realistico, e forse nemmeno auspicabile, pensare di tornare alla nostra società fatta di Volvo station wagon, Natale a New York e ristoranti da 200 euro a coperto.E allora, dove? Quando ascolto uno dei tanti leader politici europei, mi faccio l'idea che loro pensino a un mondo di soldatini di piombo, impiegati di banca o dipendenti pubblici, buoni consumatori di prodotti delle multinazionali, diligentemente tassati, la cui grigia vita sia dedicata al mantenimento dei privilegi cardinalizi di pochi, pseudo-illuminati oligarchi.Tu lavora, anche poco, e soprattutto non rompere i coglioni, noi ti daremo da mangiare, due settimane di ferie al mare e qualche bel programma in tv. Morirai di vecchiaia o di cancro, senza mai aver faticato veramente, e poi sarà il turno dei tuoi figli.E' questo che vogliamo, a cui aspiriamo?E poi, e soprattutto: può davvero stare in piedi un mondo così strutturato? Un mondo senza iniziativa privata, senza esplorazione dell'essere, senza che nessuno si sogni di spezzare le regole?Somiglia tanto alla predizione orwelliana, o magari alla società di Rollerball (quello vero con James Caan, non quel remake di merda).Perchè se questa è la vostra prospettiva, io mi dissocio. Sarò sbagliato, ma non sono fatto così, non ce la faccio mica.Io ho il mio timone da tenere, non il vostro.Voglio navigare in una regata di piccole barche a vela, in una giornata di sole, guardandomi attorno vedo i miei amici che timonano i loro scafi sorridendo, in mezzo a milioni di altre vele che giocano con il vento e le onde.Non voglio essere incatenato su una triremi come Ben Hur, a vogare e morire per la gloria dell'Impero Romano.Si, di persone con il sogno di essere soldatini di piombo ce ne sono tante, ma non abbastanza. Gli Imperi crollano sempre, alla fine, basta un barbaro incazzoso o l'ultimo vecchio Jedi, e vengon giù come castelli di carte.Non ci son cazzi, cari miei.