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AMERICAN GANGSTER


Un paio di mesi fa mi chiama mio cugino e mi fa: "sono andato a vedere un film in anteprima qui a Milano, di Ridley Scott, e volevo dirtelo perchè, conoscendoti, a te piacerà molto, specie per l'ambientazione ad Harlem negli anni 70".Sabato sono andato finalmente a vederlo.Ed è davvero un bel film, uno di quei pochi che si ricordano poi anche a distanza di tempo.Denzel Washington è eccezionale nella parte del cattivo-buono spacciatore, anche se, in linea con il suo personaggio, non cambia mai espressione del viso.Russell Crowe mi sfagiola (da sempre) un pò meno, però incarna alla perfezione il poliziotto bianco onesto e un pò sfattone.Quel che mi conquista è, come in molti film di Scott, la fotografia.Dall'insuperata luce cupa di Blade Runner ai paesaggi sfavillanti di Thelma e Louise, dal sole africano di Black Hawk Down agli agghiaccianti corridoi di Alien.In American Gangster è tutto grigio, sporco, opprimente, persino le orrende camicie hawaiane di Crowe.E questo trasmette veramente la sensazione di tristezza e di degrado del ghetto, dei morti per eroina stesi nel loro vomito, della corruzione totale di un sistema giudiziario e di polizia, dello sfascio della guerra in Vietnam.Naturalmente ci sono anche tante immagini e suoni didascalici dei 70: cappotti di cincillà, baffi alla tartara, il primo incontro tra Ali e Frazier al Madison Square Garden. Ma senza esagerare come invece avrebbe fatto un qualsiasi altro regista.E quel grigiore onnipresente...Da vedere.