NoGolpeHonduras

In Honduras le proteste antigolpiste sono arrivate già a 40 giorni consecutivi


(Prensa Latina) Le manifestazioni in Honduras contro il golpe militare del 28 giugno scorso sono entrate nella 40° giornata, nonostante la repressione delle forze armate e della polizia, hanno affermato i leader popolari.  Il segretario generale della Federazione Unitaria dei Lavoratori (FUTH), Israel Salinas, ha risaltato anche l'unità del popolo e delle forze popolari nell'obiettivo comune di recuperare l'ordine costituzionale.  Il presidente della FUTH e coordinatore generale del Fronte Nazionale contro il golpe di Stato, Juan Barahona, ha sottolineato che questa resistenza non si fermerà fino alla sconfitta dei golpisti.  Ha aggiunto che questa determinazione, adottata dal popolo, non si spaventerà per la repressione del governo de facto, che –ha osservato - riesce solo ad infiammare la popolazione.  Noi non abbiamo negoziato coi repressori. Continuiamo con la nostra resistenza con o senza il loro consenso, il popolo non deve chiedere permesso ai golpisti per la sua resistenza, ha detto a Prensa Latina.  Ha precisato che nella capitale i membri del Fronte si sono riuniti alla fine del Boulevard Francisco Morazan e con un migliaio di persone hanno manifestato fino al piazza centrale, nel centro storico della capitale.Il leader contadino Rafael Alegria ha osservato che la marcia di questo giovedì ha avuto più partecipazione di quella di ieri, segnalando la sfilata di migliaia di persone gridando slogan che sollecitavano la fine del golpe ed il ritorno del presidente, Manuel Zelaya.  I manifestanti si sono avvicinati alla residenza del cardinale Oscar Andres Rodriguez per esprimere il ripudio alla complicità del religioso col golpe militare, ma le forze antisommossa hanno impedito a loro di avvicinarsi al luogo.  La marcia si è fermata anche di fronte all'ambasciata degli Stati Uniti per esigere al governo di questo paese misure efficaci per abbattere il governo de facto diretto dall'impresario Roberto Micheletti.  Barahona ha ricordato che gli Stati Uniti mantengono una doppia politica in relazione con il golpe militare, perché mentre pubblicamente appoggia Zelaya, discretamente manovra affinché i golpisti guadagnino tempo e possano consolidarsi.  Nell'atto della piazza centrale, ha confermato che le manifestazioni continueranno domani nella capitale.    Intanto, la Marcia Nazionale di Resistenza Popolare continuerà per il secondo giorno dall'interno della nazione verso Tegucigalpa e San Pedro Sula, le due principali città dell’Honduras.  Alcuni testimoni del Fronte segnalano che i viandanti hanno passato la notte in luoghi popolati, tra loro comunità contadine, per ostacolare le azioni dell'esercito e della polizia.  Intanto, le tre centrali operaie hanno convocato ad uno sciopero generale per tempo indefinito a partire da questo giovedì fino al ristabilimento dell'ordine costituzionale rotto dal golpe di stato.  Gli studenti dell'Università Autonoma Nazionale (UNAH) prevedono di celebrare a mezzogiorno un'assemblea, dopo la violenta repressione di una manifestazione nella quale sono state colpite anche le autorità del centro.  Gli alunni dell'Università Pedagogica Nazionale mantennero bloccato il Boulevard America Centrale nelle prime ore della notte, in appoggio alla resistenza popolare antigolpista.Fonte: Prensa Latina