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Honduras: l’ombra della mafia di Miami


La Corte suprema di Giustizia dell’Honduras ha respinto i principali punti dell’accordo presentato dal mediatore, il presidente del Costa Rica Oscar Arias, per una soluzione politica della crisi innescata il 28 giugno dalla deposizione del presidente legittimo Manuel Zelaya. Mentre continua il braccio di ferro tra il governo golpista di Roberto Micheletti e la comunità internazionale che si rifiuta di riconoscerlo, il massimo tribunale honduregno ha escluso il possibile ritorno di Zelaya alla presidenza, confermando che per le 'nuove autorità' il presidente è stato arrestato ed espulso dal paese in base a un mandato giudiziario. Il pronunciamento del tribunale è giunto alla vigilia di una missione dell’Organizzazione degli stati americani attesa oggi a Tegucigalpa; la delegazione è composta dal segretario alle questioni esterne per il continente americano del Canada, Peter Kent, e dai ministri degli Esteri di Argentina, Costa Rica, Giamaica, Messico, Repubblica Dominicana e Panama, con il segretario generale dell’Osa, il cileno José Miguel Insulza, come “osservatore”. Ha finito intanto il suo lavoro la delegazione della Commissione interamericana per i diritti umani che si è trattenuta in Honduras la scorsa settimana documentando una serie di violazioni contro la popolazione: uso eccessivo della forza e detenzioni arbitrarie da parte di militari e poliziotti e attentati alla libertà di stampa. Il rapporto definitivo, secondo fonti di stampa latinoamericane, arriverà solo tra due mesi.Ma intanto Prensa Latina rende noto che il terrorista di origine cubana Rodolfo Frometa, che vive a Miami, è arrivato in Honduras per mettersi al servizio del regime golpista. Frometa è capo dell'organizzazione criminale Comandos F-4 ed è appartenuto ad altri gruppi della mafia di Miami come Alpha-66, autori di numerosi attentati e sabotaggi contro Cuba.  Al suo arrivo a Tegucigalpa, il mercenario Frometa ha dichiarato al quotidiano Tempo di essere disposto ad appoggiare con le armi e con risorse finanziarie il regime golpista,.  Per quanto riguarda le sanzioni imposte dalla comunità internazionale contro i golpisti, Frometa ha detto che potrebbe muovere importanti pedine a Miami affinché le industrie petrolifere inondino di combustibile l’Honduras.  Inoltre, ha assicurato di avere sufficiente potere tra i congressisti ed i senatori statunitensi, da piegare lo stesso presidente Barack Obama, affinché appoggi l’attuale regime in Honduras.  Lo scorso mese di luglio la resistenza honduregna aveva denunciato la presenza nel paese di gruppi dell'estrema destra di origine cubana e venezuelana, in appoggio al colpo di Stato.  La dirigente del Consiglio Civico delle Organizzazioni Popolari ed Indigene, Berta Caceres, ha messo in allerta sul fatto che, tra queste forze oscure, si trovavano i rappresentanti del gruppo terrorista Alpha- 66.Fonte: Redazione Radio Città Aperta