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E’ cominciata in Honduras la campagna elettorale oscurata dal golpe militare


(Prensa Latina) La campagna verso le elezioni generali del 29 novembre prossimo è cominciata formalmente in Honduras, respinta da vasti settori sociali opposti al golpe militare del 28 giugno scorso. Alcune notizie ricevute, indicano anche che la comunità internazionale ha anticipato che ignorerà i risultati dei comizi, se sono celebrati sotto le condizioni del governo de facto sorto dal golpe castrense.  In un comunicato previo all'inizio delle attività di proselitismo, il Fronte Nazionale contro il golpe di Stato ha assicurato che le elezioni senza la restituzione dell'ordine costituzionale, sarebbero la legalizzazione della violenza militare contro lo Stato, pertanto, inaccettabili.  Il Fronte ha deciso di ignorare la campagna, il processo ed i risultati elettorali se non è ristabilito lo stato di diritto ed il presidente costituzionale, Manuel Zelaya.  Simile posizione ha adottato l'aspirante presidenziale indipendente Carlos Humberto Reyes, che ha chiesto che i candidati non golpisti, ad ogni livello dell’elezione popolare, si ritirino dal processo elettorale, se si mantiene la dittatura.  Il Partito Unificazione Democratica che ha postulato il deputato Cesar Ham, ha anche assicurato che non può accorrere in nessuna elezione sotto le condizioni di un golpe militare, d’accordo col legislatore Marvin Ponce.  Fino al momento, hanno solo iniziato le loro campagne i candidati presidenziali dei due partiti tradizionali: Elvin Santos, del Liberale; e Porfirio Lobo, del conservatore Nazionale.  Santos, che ha anticipato ieri il suo atto in un hotel della capitale, affronta la ribellione delle basi liberali, che tre settimane fa in un'assemblea nazionale, con la presenza di più di cinque mila persone, hanno deciso di ignorarlo come candidato del partito.  Queste forze, attorniate nella Coordinatrice Nazionale dei Liberali contro il golpe, hanno deciso di ignorare i comizi se non sono ristabiliti l'ordine costituzionale ed il presidente Zelaya.  Uguale posizione è stata assunta dallo statista, riconosciuto dai liberali di base come il loro leader.  Gli altri due candidati presidenziali sono Felicito Avila, del piccolo Partito Democratico Cristiano; e Bernard Martinez, di Innovazione ed Unità Socialdemocratica, con un settore opposto al governo de facto.  Ig/rl