il piccolo popolo

Post N° 24


ciao a tuttiè un po di tempo che non scriviamo, si vede che o siamo pigrissime o molto impegnate (credo l'ultimo) in ogni modo i nostri animali stanno bene, dormono e quando c'è il sole si fanno un giretto per il giardino, ovviamente sto parlando dei gatti.Quelli di casa sono 11, sommando i residenti più o meno fissi del giardino sono 16 o 17 da alimentare, coccolare e sgridare.La nostra vita prosegue cercando di alleviare il dolore che altri umani procurano alle specie di vita più deboli e sfortunate, oggi un gatto, domani un uccello, a volte abbiamo salvato un maiale dal macello o un agnellino in epoca pasquale, sono gocce di luce in un mare di tenebra, è poco, così poco che ti viene da piangere pensando a tutto quello che non puoi fare, caparbiamente continuamo nel nostro piccolo e sappiamo che molte altre persone pensano come noi e lottano contro il flagello dell'indiferenza e la malignità umana.Ieri in un incidente di caccia è morto un ragazzino di 14 anni. Mi domando: che padre ha avuto? Che uomo era, che valori voleva proporre a suo figlio? Un ragazzo di 14 anni non può scegliere molto, sicuramente il mito della forza, delle armi, della potenza del predatore facevano presa su di lui, un immaginario alimentato dalla tv e dai film e osannato dal gruppo di amici di suo padre, che ha fatto che si alzasse contento e camminasse per il bosco sentendosi potente e non domandandosi se quello che stava facendo fosse giusto.Non mi rallegro di questa morte, al contrario sento un immensa pena, penso a tutto quello che non avrà, a quello che la vita poteva dargli e che per la cieca e stupida attività di un cacciatore gli è stata tolta........ma penso anche ai milioni di vite animali che la caccia distrugge per sempre.Sono queste le cose che mi fanno star male, l'inutilità del male, il non voler capire che non siamo i padroni di nulla, che la morte è il dolore sono gli stessi per un animale che per un umano, io piango per il ragazzo ma anche per tutti i miei fratelli animali uccisi!!!