TORINO E' QUI!!!

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Luci d'artistaseconda parte!Mario AIRÓ - Cosmometrie
Quarantadue disegni di Giordano Bruno, tratti dal libro “Articuli 160 adversus mathematicos”, sono proiettati sulla pavimentazione della piazza, coprendola quasi fossero dei tappeti in una Moschea. La produzione grafica di Giordano Bruno è qui ripresa dall’artista per sottolineare il valore conoscitivo delle immagini.Piazza Carignano.Vasco ARE - Vele di Natale
Le sue opere sono il più delle volte assemblaggi di materiali naturali e di recupero, quali tronchi d'albero, rocce e oggetti d'uso quotidiano. Per questo è vicino sia all'Arte Povera che al Nouveau Realisme francese degli anni Settanta. Una moltitudine di triangoli colorati ondeggia sopra le teste dei passanti, un semplice telaio di legno con appesi tanti frammenti di plexiglass colorati, rosso, giallo, verde, arancio, blu, rifrangenti la luce. Al centro della via, appesa ad un alto traliccio, brilla di notte anche una gigantesca rosa dei venti, una stella ad otto punte costruita assemblando otto vele multicolori.Largo Bertola.Daniel BUREN
- Tappeto volante L’opera, un singolare “gazebo” che sorregge una fitta rete di cavi d'acciaio ai quali sono appesi tanti cubetti rossi e bianchi, o blu e bianchi, di notte, accesa, ci appare come un tappeto volante, sospeso a mezz'aria.Piazza Palazzo di città.
Francesco CASORATI - Volo su... In Volo su… uno stormo di uccelli si libra in volo sopra la via. Raffigurati ad ali spiegate in forme stilizzate, i volatili sorreggono con il becco un lungo filo rosso fluorescente, un sottile tubo al neon che, dipanandosi, congiunge da un capo all’altro il tragitto.Via Pietro Micca e via Cernaia. Nicola DE MARIA - Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime
Non ci si rende mai conto di quanto si voglia bene a un luogo, non si capisce mai abbastanza quanto esso sia ricco: riflettendo sull’opera di luce ho capito il mio amore per Torino. Io vedevo le cornucopie della piazza diventare fiori magici del cielo, lasciati sulla terra per consolare e rallegrare le donne e gli uomini che vivono in questa città. E immaginavo questi fiori, attraversati dal movimento della luce, diventare il nido cosmico di tutte le anime che vivono nell’universo e nel nostro cuore. Questi fiori magici sono le stelle della città.” Nicola De MariaPiazza Carlo Emanuele II. Piazza Carlina.Richi FERRERO - Lucedotto
Collocata su una grande aiuola spartitraffico, l'enorme gru, opera permanente di Luci d'Artista dal 2000, da quest’anno si è arricchita della presenza di un nuovo segno. Al gancio della gru è appesa, con il vertice rivolto verso il basso, una piramide a base tringolare. Il solido a tre facce, sollecitato dalla luce collocata al suo interno, al calar della sera s’illumina cambiando colore a seconda delle indicazioni ricevute da un barometro posto sulla gru. “In questo modo il grande pendolo, quasi magicamente, comunicherà alla città, la sera prima, come sarà il tempo all’indomani. La colorazione blu/azzura del solido anticiperà una giornata di bel tempo, mentre in caso di mal tempo si colorerà di rosso intenso. Una colorazione melange ci comunicherà il tempo incerto. Resta intatta la definizione Lucedotto intesa, nel gioco di parole, come “luce dotta”, intelligente nella sua capacità di prevedere e comunicare il tempo meteorologico”. Corso Regina Margherita ang. Corso Lecce
Carmelo GIAMMELLO - Planetario Una rete invisibile sovrasta via Roma, sorreggendo tante, diverse costellazioni: l’Orsa Maggiore, l’Orsa Minore, Orione … In questo insolito firmamento metropolitano, altre luci più piccole rappresentano le migliaia di astri che affollano il nostro Universo, qui raffigurato a portata di mano.Via Roma. Jeppe HEIN - I
lluminate benches I suoi lavori sospendono le leggi di causa ed effetto e creano situazioni in cui gli oggetti sembrano prendere vita e reagire alla presenza dei passanti. Le panche che si illuminano diventano parte integrante di un sistema modulare scultoreo e architettonico attraverso il quale Hein articola un dialogo con il pubblico. Le sue opere esistono e si attivano solo in relazione allo spettatore, suscitando contemporaneamente un rapporto di gioco e di disturbo, di dialogo e di fastidio. L’intervento dell’artista sviluppa quindi dei segni scultorei in grado di mettere in discussione la normale percezione del luogo. Illuminate Benches instaura un rapporto diretto con le strutture preesistenti e trasforma i movimenti del pubblico creando uno spazio per attivare delle nuove interazioni sociali.Piazza Vittorio Veneto (isola tra Via della Rocca e Via Bonafous) Rebecca HORN - Piccoli spiriti blu
Nella notte la chiesa di Santa Maria al Monte dei Cappuccini si staglia sulla cima del colle che sovrasta il Po, proprio di fronte ai Murazzi, come fosse sospesa a mezz’aria. Illuminata da potenti fari blu, la chiesa perde il consueto aspetto di edificio conventuale e si trasforma in una presenza surreale, quasi un’astronave in volo. Tutt’intorno alla chiesa del Monte dei Cappuccini, sono collocati dei tubi al neon, cerchi di luce che da lontano, complici le nuvole basse e le nebbie che d’inverno salgono dal Po, diventano piccoli spiriti blu. Monte dei Cappuccini Joseph KOSUTH - Doppio passaggio (Torino)
L’artista ha scelto per la sua installazione, vicino al ponte Vittorio Emanuele I ai Murazzi, due scritte al neon che riproducono frasi di Italo Calvino e di Friedrich Nietzsche, tratte rispettivamente da “Le città invisibili” e “Così parlò Zarathustra”. Nelle frasi, i due scrittori, che amarono Torino e che s'identificarono con la città, fanno considerazioni filosofiche attraverso metafore sul ponte. Murazzi del Po Qingyun MA -
NeongraphyQingyun Ma ha realizzato Neongraphy, un’installazione collocata sul portone d’ingresso della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. E’ una grande insegna al neon giocata sul rosso, il blu e il verde, i colori primari del digitale. Di giorno, quando i neon sono spenti, sono visibili le sagome degli ideogrammi che significano ming, cioè luce. Col buio, si accendono i caratteri che rappresentano gli ideogrammi cinesi delle parole Cina, Giappone e Corea. Qingyun Ma ha lavorato sul design dei diversi ideogrammi interpolandoli, fino a far raggiungere un insieme armonioso di forme e colori che, metaforicamente, riconduce al titolo della mostra “Alllooksame?/Tutttuguale?” allestita negli spazi della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con opere di artisti cinesi, giapponesi e coreani. Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Via Modane)continua....