LE RAGIONI DEL ” NON VOTO ” > SE LO STATO NEGA L’EVIDENZATesto di Serena Romano
.Gennaro Esposito, Bruna Gambardella e Gennaro Allocca hanno deciso di non votare e hanno inviato le loro schede elettorali al Presidente della Repubblica. Un gesto che ha infastidito gli “addetti ai lavori” della politica: e perciò, poco e mal riportato dai media per ridimensionarne la portata.Ma oggi, alle 3 schede partite da Nola, se ne aggiungono 600 già pronte a decollare da Marigliano. E non solo da qui: scrive una amica di “Beppe Grillo” a Gennaro Esposito che anche a Prato avevano avuto la stessa idea. Questo significa che continuare a premere il coperchio sulla pentola che bolle è un gesto miope e inutile: perchè non impedisce all’acqua di fuoriuscire crepitando sul fuoco. Non solo: non dare voce alle motivazioni di chi rifiuta una classe politica dalla quale non si sente rappresentato e un sistema elettorale che annichilisce la partecipazione, è anche un gesto poco democratico. Perché esprimere il proprio dissenso con un “non voto motivato” è un diritto sacrosanto, sancito dalla Costituzione: il “diritto alla resistenza” illustrato dal professore Lucarelli quasi due mesi fa su questo blog (vedi la 4° puntata di “Olocausto rifiuti” ) anticipando una problematica che inevitabilmente sarebbe esplosa.Ecco perché da oggi al 13 aprile, l’inchiesta “Olocausto rifiuti” continuerà ospitando “le ragioni del non voto”. A cominciare da quelle di chi ha lanciato la prima pietra: gli abitanti di Nola che si sono rivolti al Presidente della Repubblica e la cui incredibile storia è raccontata in “Verità – Rifiuti”. Chi leggendo queste “ragioni” le sentirà affini alle proprie convinzioni, potrà sottoscriverle con un commento, una firma o anche solo facendole circolare sulla rete. Sarà comunque un segno di solidarietà fra cittadini italiani che si sentono ancora tali, anche se sono costretti a vergognarsi di chi li rappresenta.Continua a leggere in
Verità - Rifiuti