noingiustizie

Post N° 52


Li guardi sfilare, osservi le loro facce , ascolti le loro storie e ti viene in mente, Quarto stato, il celebre dipinto di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Un dipinto del 1901, un simbolo per tutte le lotte dei lavoratori del ventesimo secolo. Li guardi sfilare e ti sembrano che potrebbero essere i personaggi di Novecento di Bertolucci. Non siamo nella pianura padana, non ci sono bandiere rosse, non hanno più barbe e baffi, si raggiungono con i telefonini, ma la loro è l’eterna lotta dei deboli contro un potere ottuso e colpevole. La gente di Sant’Arcangelo Trimonte, di Paduli, di Buonalbergo, di Apice, sfila per la statale novanta bis, è in strada per difendere la loro terra, per i loro diritti, per i loro figli. E’ il primo di maggio, una data simbolo per il lavoro, e qui il lavoro è fatica. Il lavoro è spaccarsi la schiena nei campi, accudendo le bestie, lottando contro il sole cocente , la pioggia battente, la neve ed il freddo che ti fa battere i denti. Sempre, ogni giorno che Dio manda in terra. Per i contadini non esiste festa, non c’è domenica perché nei campi c’è sempre qualcosa da fare. Molte di queste persone negli anni scorsi sono partite perché avevano detto loro che la terra non si sarebbe più coltivata. Sono andati lontano ma poi sono tornati perché quella terra è buona e da degli ottimi prodotto di cui oggi c’è un gran bisogno su i mercati. Hanno investito tutto quello che avevano per migliorare le loro coltivazioni, per rendere quel pezzo di Sannio ancora più fertile. Anche i giovani hanno capito che il loro futuro poteva essere legato a quei campi e sono rimasti. Hanno studiato ed ora cercano di fare buona agricoltura. Ma poi un bel giorno qualcuno ha tracciato un punto su una carta geografica ed ha deciso che quella zona dovrà ospitare i rifiuti di gran parte della Campania. Ha deciso che la gente di quelle contrade dovrà pagare per le colpe, le gravi colpe, di un’intera classe politica ancora tutta presente a Napoli e a Roma. Tanto a pagare sono in pochi, tanto a chi vuoi che importa se viene distrutto l’ambiente dove gente per bene ha investito, ha creduto e si spacca la schiena. A Sant’Arcangelo Triomonte si sta consumando una immensa ingiustizia. La questione rifiuti in Campania deve essere risolta. Ma non si pouò condannare a morte un’intera zona. Non si può distruggere tutto quello che è stato fatto in anni ed anni di fatica. I personaggi del Quarto stato di Pellizza da Volpedo si lasciavano alle spalle le tenebre e marciavano verso la luce. Anche per questa gente svanita ci dovrà pur essere la luce della giustizia da qualche parte. (Fonte ReteSei)I VIDEO DELLA PROTESTA SU CODISAM