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Post N° 65


LE STREGHE DI BENEVENTO: Parte SecondaLe torture, o meglio i mezzi di induzione, con cui le donne, accusate di stregoneria, venivano terrorizzate durante gli interrogatori, con il fine di estorcere confessioni false.
Riporto qui di seguito quelle più violente e “rinomate”:   Una di queste è la morte per dissanguamento. Era una credenza comune, infatti, che il potere di una strega potesse essere annullato dal dissanguamento o dalla purificazione, tramite fuoco, del suo sangue. Le streghe condannate erano “segnate sopra il soffio” (sfregiate sopra il naso e la bocca) e lasciate a dissanguare fino alla morte.   Il Rogo. Una delle forme più antiche di punizione delle streghe, e forse quella più nota, era, poi, la morte per mezzo di roghi, un destino riservato anche agli eretici. Il rogo spesso era una grande manifestazione pubblica. L'esecuzione avvenivasolitamente dopo breve tempo dall'emissione della sentenza.  La strega veniva prima strangolata e poi il suo corpo (a volte in stato di semi-incoscienza) era, scaricato in un barile di catrame prima di venire legato a un palo e messo a fuoco. Se la strega, nonostante tutto, riusciva a liberarsi e a tirarsi fuori dalle fiamme, la gente la spingeva nuovamente dentro.   La Pulizia dell’anima. Era spesso creduto, nei paesi cattolici, che l'anima di una strega o di un eretico fosse corrotta, sporca e covo di quanto di contrario ci fosse al mondo. Per pulirla prima del giudizio, qualche volta le vittime erano forzate a ingerire acqua calda, carbone, perfino sapone. La famosa frase “sciacquare la bocca con il sapone”, tuttora in uso, risale proprio a questa tortura.    L’ Immersione dello sgabello, poi, era una punizione più spesso usata nei confronti delle donne. Volgarmente sgradevole, e spesso fatale, la donna veniva legata a un sedile che impediva ogni movimento delle braccia. Questo sedile veniva poi immerso in uno stagno o in un luogo paludoso. Varie donne anziane che subirono questa tortura morirono per lo shock provocato dall'acqua gelida. L'immersione dello sgabello era usato per le streghe in America, e in Gran Bretagna come punizione per crimini minori, prostitute e recidivi.    La Garròtta non è altro che un palo con un anello in ferro collegato alla vittima, seduta o in piedi, veniva fissato questo collare che veniva stretto poi per mezzo di viti o di una fune.    L’ Impalamento è una delle più rivoltanti e vergognose torture concepite dalla mente umana. Veniva attuata per mezzo di un palo aguzzo inserito nel retto della presunta strega, forzato a passare lungo il corpo per fuoriuscire dalla testa o dalla gola. Il palo era poi invertito e piantato nel terreno, così, queste miserabili vittime, quando non avevano la fortuna di morire subito, soffrivano per alcuni giorni prima di spirare. Tutto ciò veniva fatto ed esposto pubblicamente.    La fanciulla di ferro o Vergine di Norimberga. Era, questa, una specie di contenitore di metallo con sembianze umane (di fanciulla appunto) con porte pieghevoli. Nella parte interna delle porte erano inserite delle lame metalliche. I prigionieri venivano chiusi dentro in modo che il loro corpo fosse esposto a queste punte in tutta la loro lunghezza. Naturalmente questa macchina era progettata per non dare subito la morte, che sopraggiungeva, dunque, lentamente e fra atroci dolori.    L’ Annodamento. Questa era una tortura specifica per le donne. Si attorcigliavano strettamente i capelli delle streghe ad un bastone. Quando l'inquisitore non riusciva ad ottenere una testimonianza si serviva di questa tortura; robusti uomini ruotavano l'attrezzo in modo veloce provocando un enorme dolore e in alcuni casi arrivando a togliere lo scalpo e lasciare il cranio scoperto. Questa tortura era usata in Germania contro gli zingari (1740-1750) e in Russia con la Rivoluzione Bolscevica nel 1917-1918.    Alcune torture erano elaborate non solo per infliggere dolore fisico ma anche per sconvolgere la mente delle vittime. La Mastectomia era una di queste: la carne delle donne era lacerata per mezzo di tenaglie, a volte arroventate. Uno dei più famosi casi che si conosca in cui fu usata questa tortura è quello di Anna Pappenheimer. Dopo essere già stata torturata con lo strappado, fu spogliata, i suoi seni furono strappati e, davanti ai suoi occhi, furono spinti con la forza nelle bocche dei suoi figli adulti... Questa vergogna era più di una tortura fisica: l'esecuzione doveva svolgere una parodia sul ruolo di madre e nutrice della donna, imponendole un'estrema umiliazione.    Vi è, poi, l’Ordalia del Fuoco, prima della quale tutte le persone coinvolte dovevano prendere parte ad un rito religioso che durava tre giorni e durante il quale gli accusati dovevano sopportare benedizioni, esorcismi, preghiere, digiuni e prendere i sacramenti. Dopodiché si veniva sottoposti all'ordalia, in cui gli accusati dovevano trasportare un pezzo di ferro bollente per una certa distanza. Il suo peso era variabile: si andava da un minimo di circa mezzo chilo per reati minori, fino a un chilo e mezzo.   L’Ordalia dell’acqua. Altro tipo di Ordalia è quello dell'Acqua, in cui l'acqua simboleggia il diluvio dell'Antico Testamento: come il diluvio spazzò via i peccati, allo stesso modo l'acqua avrebbe “pulito” la strega. Dopo tre giorni di penitenze l'accusata doveva immergere le mani in acqua bollente, alla profondità dei polsi. Spesso era costretta ad immergerle fino ai gomiti. Si aspettava poi tre giorni per valutare le colpe dell'accusata (come per l'ordalia del fuoco).   Veniva messa in pratica anche un'ordalia dell'acqua fredda. Alla strega venivano legate le mani ai piedi per mezzo di una fune, in modo tale che la posizione non fosse certo propizia per rimanere a galla. Dopodiché veniva immersa in acqua: se la donna galleggiava era sicuramente una strega in quanto l'acqua “rifiutava” una creatura demoniaca; se andava a fondo era innocente, ma difficilmente sarebbe stata salvata in tempo.     Il Forno. Questa barbara sentenza era eseguita in Nord Europa e assomiglia ai forni crematori dei nazisti. La differenza era che nei campi di concentramento le vittime erano uccise prima di essere cremate… Nel diciassettesimo secolo più di duemila fra ragazze e donne subirono questa pena nel giro di nove anni. Questo conteggio include anche due bambini.     La Cremagliera era un modo semplice e popolare per estorcere confessioni. La vittima veniva legata su di una tavola, alle caviglie e ai polsi. Rulli venivano passati sopra la tavola (e in modo preciso sul corpo) fino a slogare tutte le articolazioni.   La Strappata. Una delle più comuni e anche una delle tecniche più facili. L'accusato veniva legato a una fune e issato su una sorta di carrucola. L'esecutore faceva il resto tirando e lasciando di colpo la corda e slogando, così, le articolazioni.   Lo Strangolamento consisteva nello strangolare, appunto, le presunte streghe prima di metterle a rogo.   Tormentum Insomniae. Consisteva, questo, nel privare le streghe del sonno. Matthew Hopkins, noto inquisitore amante della tecnica dell’ordalia, la usava in Essex. La vittima, legata, era costretta ad immersioni nei fossati anche durante tutta la notte per evitare che si addormentasse.   Altro terribile strumento di tortura analogo alla “Pera” ed all' “Impalamento” è il Triangolo. L'accusato veniva spogliato e issato su di un palo alla cui estremità era fissato un grosso oggetto piramidale di ferro. La presunta strega veniva fatta sedere in modo che la punta entrasse nel retto o nella vagina. Alla fine alla poveretta venivano fissati dei pesi alle mani e ai piedi...   Le Turcas. Questo mezzo era usato per lacerare e strappare le unghie. Nel 1590-1591 John Fian è stato sottoposto a questa e altre torture in Scozia. Dopo che le sue unghie vennero strappate, degli aghi furono inseriti al loro posto.   La Ruota. In Francia e in Germania la ruota era popolare come pena capitale. Era simile alla crocifissione. Alle presunte streghe ed eretici venivano spezzati gli arti e il corpo veniva sistemato tra i raggi della ruota che veniva poi fissata su di un palo. L'agonia era lunghissima e poteva anche durare dei giorni.   La Culla della Strega era, poi, una tortura a cui venivano sottoposte solamente le streghe. La strega veniva chiusa in un sacco legato ad un ramo e veniva fatta continuamente oscillare. Apparentemente non sembra una tortura, ma il dondolio causava profondo disorientamento ed induceva a confessare. Vari soggetti hanno sofferto, durante questa tortura, di profonde allucinazioni, il che di certo ha contribuito a colorire le loro confessioni.  Tutto ciò serviva a piegare la volontà delle accusate desiderose di porre termine ai tormenti. In molti casi le vittime erano denudate e violentate, per piegarne la volontà e il morale, prima di essere sottoposte alle torture. Sempre era presente un notaio, in qualità di “garante”, pronto a trascrivere ogni parola delle loro confessioni.   Ricordiamo, fra i vari “ammazzastreghe”, Heinrich Kramer e Jakob Sprenger, i quali, su incoraggiamento del papa Innocenzo VIII (di cui essi avevano sollecitato l'attenzione sul fenomeno della stregoneria) pubblicarono nel 1486 il Malleus Maleficarum. Quest'opera spaziava dai tempi biblici fino al XV secolo e raccoglieva tutte le credenze e superstizioni popolari che spesso mischiava con la dottrina della Chiesa. Questo libro dava anche direttive su come svolgere i processi e le torture ed è indicativo dei pensieri morbosi, specialmente verso le donne, di quel tempo: "...Che cosa è la donna se non un nemico dell'amicizia, una inevitabile punizione, un male necessario, una tentazione naturale?" Grande fu la fama di questo libro tanto che nel 1520 contava tredici edizioni e nel 1669 oltre sedici. Fu tradotto in francese, inglese, tedesco e italiano e in tutti i paesi infiammava l'animo della comunità con il monito biblico del versetto 22,17 dell'Esodo: " Non lascerai vivere la maga".