noingiustizie

Post N° 75


Obiettivi di Kyoto ? Inceneriamo tutto, tanto pagheranno gli italiani...
Parliamo di come gli italiani si lasciano turlupinare con i decantati " IMPIANTI DI ULTIMA GENERAZIONE " ( Quale è la prima generazione, nessuno lo sa  !) e di quanto ci costano in assoluto.Tanto per fare quattro conti nelle tasche degli italiani:- Gli inceneritori vengono costruiti da privati solo se lo Stato eroga  i contributi CIP 6  che pagano ignaramente i cittadini nella bolletta energetica ( tariffa A3 ),- il prezzo per il conferimento dei rifiuti negli inceneritori lo pagano  sempre i cittadini tramite la tassa rifiuti, - i cittadini ovviamente pagano anche la fruizione della poca energia prodotta dall'incenrimento dei rifiuti tramite bolletta energetica.Tutti questi soldi pagati dai cittadini vanno a società private che hanno trovato l'appoggio politico per far affari con i rifiuti.Dal 1997 invece, il decreto Ronchi  prevedeva che il rifiuto diventasse risorsa economica per il cittadino con il conferimento delle materie al consorzio stabilito per legge " IL CONAI "Se i Comuni, anzichè bruciare i rifiuti o portarli in discarica, li differenziassero e li consegnassero al CONAI, anzichè pagare, riceverebbero in cambio denaro che contribuirebbe ad aumentare posti di lavoro con il porta a porta e permetterebbe di abbassare la quota rifiuti pagata dal cittadino. L'esempio di cio' lo abbiamo nel Veneto dove il Consorzio Priula ha raggiunto punte del 85% di raccolta differenziata.Per il Decereto Ronchi RIFIUTO= RISORSA ECONOMICA PER IL  CITTADINOPer la maggior parte dei politici     RIFIUTO= RISORSA PER LE LOBBY DEI RIFIUTI  A questo danno , arrecato da questi meravigliosi impianti tecnologici , aggiungiamo il danno arrecato alla salute degli italiani e quindi  al sistema sanitario nazionale sempre pagato dal cittadino.Ma non finisce qui !  La costruzione di impianti di questo genere aumenta la quantità di CO2 che emaniamo nell'aria.  Al contrario, la costruzione di impianti di compostaggio molto pià semplici, economici e naturali, ci permetterebbe di produrre compost da utilizzare sui terreni agricoli contribuendo anche a trattenere il CO2 nel terreno. Perchè parliamo di CO2 ?  Perchè anche tutto questo verrà pagato ignaramente dal cittadino.Pubblichiamo sotto un camunicato del Kyoto Club che spiega meglio quanto ci costerà non rispettare gli obblighi che ci sono stati imposti con l'adesione al protocollo di Kyoto e soprattutto occhio al contatore del debito italiano contenuto nel loro sito :COMUNICATO KYOTO CLUB23/01/2008 (Kyoto Club)Il costo del ritardo sugli obiettivi di KyotoL’Italia dal 1° gennaio 2008 ogni giorno ha un costo di 4.111.000 € (47,6 € al secondo) per il mancato raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto. Il contatore nel sito internet del Kyoto Club visualizza in tempo reale la crescita di questo debito.
L'Italia sta accumulando un debito di oltre 4 milioni di euro al giorno (4,1 milioni di euro) per lo sforamento delle emissioni di CO2 rispetto all'obiettivo previsto dal Protocollo di Kyoto.Per la precisione, dal 1° gennaio 2008 il debito è di 47,6 € ogni secondo e al 20 marzo abbiamo già superato i 320 milioni di euro che diventeranno quasi 1,5 miliardi di euro a fine 2008. La crescita del debito (per ogni tonnellata di CO2 abbiamo stimato un prezzo di 20 €) si può visualizzare in tempo reale dal contatore presente nel sito del Kyoto Club.Questo costo deriva dal divario di oltre 75 milioni di tonnellate di CO2 (aggiornamento al marzo 2008) che ci separa dagli obiettivi di Kyoto, con un livello di emissioni del 9.9% superiore rispetto al 1990. Va ricordato che nel periodo di adempimento 2008-2012, la quantità di emissioni assegnate all'Italia è pari a 483 Mt CO2 eq (-6,5% rispetto al 1990). Questa è un'emergenza pesante in termini economici, di immagine e di mancate opportunità. Paghiamo dieci anni di sottovalutazione del problema climatico e di una notevole superficialità rispetto all'entrata in vigore del Protocollo.Poiché ogni ulteriore ritardo comporterà costi crescenti sarà fondamentale che le istituzioni mettano al centro delle politiche del paese la questione climatica, con conseguenti scelte oculate su efficienza energetica, utilizzo delle fonti rinnovabili e trasporti.
Fonte: Fara Verde