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Somber Light - free time


  Il gruppo nasce verso la fine del 2008, quando Carlo Polo, ex chitarrista degli Oversonic, dopo mesi di attese forzate e insoddisfazioni, decide di creare una band e sperimentare musica nuova e così mette su un annuncio. Il primo a rispondere è il chitarrista Leonardo Lucchese, proveniente da 4... anni di studio da Alessandro Damoli. Dopo ricerche di bassisti e batteristi al duo si unisce il bassista Francesco Danilo Felis, vecchio amico d'infanzia di Carlo ed ex bassista dei Luiding. Dopo qualche prova in tre finalmente il 6 gennaio 2009 entra nella band il batterista Domenico Carnevale, conosciuto anche come Drum in band jazz - Il 14 gennaio la band è tornata a tre elementi dopo che il Leo ha dovuto momentaneamente lasciare a causa di problemi di lavoro. Il 2 maggio 2009 la band ha registrato al Dirty Sound Studio di Angiari il primo demo, intitolato "SOMBER LIGHT".L'idea fondante dei Somber Light, che verrà poi ripresa dal genere Indie, è quella per cui chiunque può prendere in mano uno strumento musicale e salire sul palco, anche se si è nel proprio garage e non davanti ad un pubblico composto da migliaia di persone. E una musica che entra in noi, fa vibrare la nostra pelle ed il nostro corpo, fino a parlare alla nostra anima. Può apparire come unidea strana e forse anomala che un gruppo di ragazzi alcuni studenti al CSM di Verona dedicano di unirsi per suonare e condividere emozioni importanti derivanti da musica e canto da loro stessi prodotti. La musica che ascoltiamo dipende dai nostri gusti e anche da quello che ci gira intorno. Insomma, dipende anche dal contesto culturale a cui apparteniamo e a cui scegliamo di appartenere. Credo che l'autodefinirsi più intelligente, nel senso "maggiormente comprensivo/comprendente" di musica, non sia molto diverso dal credersi migliore per altri tipi di scelte. Penso che, più in generale, Indie sia guardata con occhio sprezzante da qualcuno per il fatto che si esprime in modo più alternativo ed è per questa ragione semplicemente meno popolare. Per intenderci, è il genere che non va tanto in radio. Ad ogni modo, definirsi intelligenti e definire stupidi sulla base di scelte musicali è sintomo di superficialità da parte di chi esprime il giudizio in questione. Io sarei per il "non ti curar di lor ma guarda e passa"...e continuerei a pensare, come faccio da sempre, che in tutto è la versatilità che fa la differenza!myspacefacebook