considerazioni

la favola del paese incantato


c'era una volta un paese incantato,un paese dove i potenti potevano fare il loro comodo,un paese saccheggiato della cultura ,dei diritti ,delle opinioni,un paese dove la televisione dettava le regole e tutti gli altri,incantati dalle meraviglie dello spettacolo,si lasciavano calpestare,un paese nel quale,incredibilmente,governava uno grande showman che era riuscito a trasformare il consenso televisivo in consenso politico.Tutto era successo un giorno quando un piccolo leader,piccolo si riferisce soltanto alla sua statura da nano poichè il suo potere era immenso,riuscì ad ottenere il controllo totale delle menti  ormai svuotate dalla possibilità di pensiero.Che grande arma,solo alcuni in passato avevano capito l'importanza della propaganda instaurando un impero fondato sui soprusi e sulle prevaricazioni e sul controllo della mente,impresa non molto difficile se si tratta di menti disabituate al pensiero e alle sue grandi potenzialità,ma li avevamo visti fallire,condannati dalla storia , eravamo convinti che fossero stati sopraffatti dalla coscienza di un popolo che aveva cominciato ad usare la ragione,ma non fù così.Questo popolo incantato si era ormai rassegnato a chiedere favori piuttosto che a reclamare diritti e ,in questo modo, finì per perdere consapevolezza di ciò che era giusto e ciò che non lo era,cominciò a credere che con il razzismo avrebbe risolto problemi irrisolvibili,e appoggiato da leggi razziste che il mago della televisione promulgava, cominciò a credere nuovamente che,come accadeva in passato garantendo la fortuna dei re, cacciare il più disperato poteva migliorare la situazione di un disperato,il solito povero contro povero .Il povero era così assuefatto dalla televisione e dalla apparenza dei potenti che cominciò a pensare con la loro testa perchè non  più in grado di pensare con la sua,cominciò a vedere il mondo attraverso lo  sguardo di coloro che lo dominano,piuttosto che con gli occhi dei  fratelli che non hanno un lavoro,o fratelli che muoiono sul lavoro,o fratelli che sono costretti ad abbandonare la loro terra ,per  guerra,fame sete.Il popolo invece di sentirsi solidale con loro e lottare contro il vero nemico,coloro che prendono le poche risorse disponibili ,gli imprenditori,le banche ,gli speculatori finanziari,coloro cioè che speculano sul lavoro duro e rischioso per creare valore aggiunto che servirà a pagare i loro compensi milionari ,ipnotizzato dallo spettacolo,si rivolta contro i più deboli,rassegnato alla umiliazione di lottare per le briciole,per il piattino delle elemosine.