nomad_shelter

Post N°309


Considero la vita una locanda,dove devo fermarmi fino all'arrivo della diligenza dell'abisso.
Non so dove mi condurrà,perché non so niente.Potrei considerare questa locanda una prigione,perchè in essa sono costretto all'attesa;potrei considerarla un luogo in cui socializzare,perchè qui mi ritrovo insieme ad altri.Non sono, però,né impaziente né spontaneamente naturale.Lascio a quello che sono,coloro che si chiudono nella stanzamollemente sdraiati sul letto dove aspettano insonni;lascio a quello che fanno,coloro che conversano nelle sale,da dove musiche e voci giungono facilmente fino a me.Mi siedo alla portae imbevo i miei occhi e orecchiedei colori e dei suoni del paesaggio,e canto sommessamente,solo per me,vaghe canzoni che compongo nell'attesa.Per tutti noi scenderà la notte e arriverà la diligenza.Godo della brezza che mi è data e dell'animache mi è stata data per goderla,e non mi pongo altre domande né cerco altro.Se ciò che lascerò scritto nel libro dei clienti,riletto un giorno da qualcuno,potrà intrattenerlo nel transito,andrà bene.Se nessuno lo leggerà,né si intratterrà,andrà ugualmente bene..[Fernando Pessoa]