poesia&altro

Alghero: la sua musica III


Il signor Ramon Sanna, essendo stato un contadino, mostrò di conoscere soltanto quelle canzoni che venivano cantate nella campagna di Alghero, anzi fu esplicito a tale proposito: chiestogli della  canzone "La molt de la Barona" (La morte della Barona) che un altro signore anziano intervistato aveva dichiarato essere di Ciù Tarrat, egli disse di non conoscerla affatto.Le sue risposte ci portarono a conoscenza che in realtà, di ogni canzone che egli cantava, vi erano due versioni dell'esecuzione, una alla maniera sarda e l'altra alla maniera sardo-algherese.Sollecitato a canticchiare i motivi, risultò che in effetti ciò che andava dicendo corrispondeva a verità. Infatti, trascritta la musica dalla registrazione effettuata, venne alla luce l'innegabile differenza caratteristica dei due modi espressivi.Per intenderci la musica è quella di tante canzoni sarde come ad esempio "Bobore Ficumurisca".La maniera sarda si avvale di quella scala melodica tradizionale che riscontriamo ancora oggi e che è la fondamentale caratteristica che contraddistingue l'originalità di questa cultura. Eccone un esempio:
Per visualizzare il rigo musicale puoi andare al seguente indirizzo: http://alghero-ieri-oggi.blogspot.com/Di questo tipo di composizione, soltanto ai giorni nostri si sta perdendo il ricordo, poiché, tempo addietro, ne avevo già sentito parlare. Essendo però di tipo popolare non veniva eseguita nelle manifestazioni musicali alle quali ho partecipato, mentre probabilmente veniva ancora eseguita dai contadini nelle serate festive passate  a bere vino nelle taverne.
Il testo naturalmente è in catalano-algherese in entrambe le versioni musicali.È evidente che si tratta di una dedica alla ragazza amata, quindi è una serenata.Gli aggettivi usati per decantare le virtù e le bellezze della donna amata sono tratti in gran parte dal mondo agreste, soprattutto la similitudine dell'arancia sanguigna.L'architettura poetica è una serie di terzine composta da versi ottonari. Da questa analisi sono portato a ritenere che si tratta di una composizione abbastanza antica, di difficile datazione, sicuramente tradizionale.Mi sorge il dubbio che si tratti, addirittura, di una composizione della tradizione sarda, il cui testo è stato tradotto in lingua catalano-algherese, ed è con il tempo entrata a far parte dei canti popolari algheresi, soprattutto tra la consorteria dei contadini. Riporto di seguito le prime due strofe, per aggiungere elementi di giudizio.Chi tarongia sanguinosa / Che arancia sanguignaIò a l'abra l'he mirara     / Iol'ho vista sull'alberoiò al cor ta tenc ancara    /Io ti tengo ancora nel cuoreUna rosa hi griglia           / una rosa vi nascevaAl mamentu del dia        /nel momento del giornoPer a tu na muriria.        /per te ne morirei. Il signor Sanna ha citato un'altra canzone che anche il toda riprta, mentre questi non parla de "La tarongia sanguinosa". Si tratta forse di una composizione di epoca successiva?Gli elementi musicali ed il contenuto poetico del testo ci farebbero supporre che forse è antecedente: Ma perché il Toda non ne parla?Nota: le parole algheresi sono scritte secondo la pronuncia.Articolo pubblicato nel febbraio 1985 su "Nuova Comunità"