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Alghero: la sua musica VIII


Dopo la breve parentesi di maggio, dedicata al festival della canzone algherese, riprendo l'illustrazione della mia indagine sugli aspetti della musica e delle canzoni della nostra città.Siamo ormai giunti agli inizi del ventesimo secolo e, nella piccola Alghero, che si sta liberando dalle ormai antiche mura difensive, esplode, in un gruppo di intellettuali borghesi, il desiderio della ricerca di un'identità linguistico-culturale diversa da quella sarda e italiana."Intorno al 1906", come racconta l'avvocato Antonio Ballero nel suo libro "Cara de Rosas" anche Alghero ebbe la sua tardiva Agrupaciò catalanista denominata Palmavera.Antonio Ballero dice anche che tale movimento culturale fu attivato da giovani "...preoccupati dalla possibilità di poter purificare il loro dialetto per allacciarsi in senso letterario e linguistico alla madre della tradizione gloriosa. Una ingenuità questo ritorno al catalanismo pure in una isoletta linguistica premuta, intorno, dal sardo logudorese, insidiata dalla lenta, continua, irresistibile italianizzazione.".Rimando coloro che volessero conoscere tutto quanto dice Ballero su questo movimento alla lettura del suo libro. Io dirò ancora soltanto che questi giovani furono sollecitati e incoraggiati da chi in Catalogna si occupava di questi fenomeni letterari. Cito ancora Ballero: "...non si impensieriscano per l'ignoranza dell'ortografia catalana, per ora possono redigere i loro articoli in algherese fonico e dire solo come pronunziano ..."Questo episodio ha una importanza fondamentale per capire come è potuto succedere che ancora oggi si parli di Alghero come di una città catalana, degli algheresi come di catalani, della musica algherese come di musica catalana.Personalmente reputo uno di più grandi difetti dei Sardi la loro eccessiva propensione per le cose straniere, sino a precipitare nella più sciocca esterofilia.Io vorrei far notare a quei giornalisti sardi che continuano a parlare di Alghero come della "cittadina catalana",che si finisce con il cadere nel ridicolo esprimendosi così: 2l'amministrazione catalana rasenta la crisi ... i dirigenti del partito esamineranno la rivolta del PSDI catalano ..." e così via, poiché sono certo che se tali definizioni venissero lette in Catalogna potrebbero avere per i veri Catalani il sapore di azioni di spionaggio.Queste considerazioni ci portano un po' fuori tema, ma il mio desiderio è quello di cercare uno spiraglio nella più profonda oscurità dell'ignoranza.L'Agrupaciò Palmavera produsse quindi musica algherese forse nella convinzione di riattivare una tradizione catalano-algherese che non si capisce bene se sia mai esistita. Non siamo riusciti sino a questo momento ad averne la certezza.D'altronde della musica nazionale tradizionale catalana che accompagna il ballo "La Sardana" non si sa ad Alghero assolutamente niente, né mai alcuno ne ha fatto accenno. La Sardana, guarda caso, gli stessi catalani affermano, non ha nulla a che vedere con la Sardegna.La Sardana è un ballo tondo che, a mio parere, trae ispirazione da "su ballu tundu" sardo. 
 Pubblicato nel numero di luglio-agosto su "Nuova Comunità"