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Alghero: la sua musica X


In seno all'Agrupasiò "La Palmavera" si raccolsero soprattutto poeti. La musica fu complementare, difatti i componenti dell'ormai storico sodalizio si cimentarono ben poco con questa disciplina, per cui fu scarsa anche la produzione; di questa due o tre brani sono giunti sino a noi con tale incertezza delle composizioni e della loro esecuzione che ancora oggi vi sono inesattezze e differenze a seconda di chi le interpreta. La stessa "Daspeltata" (Svegliati) la si canta con qualche piccola variazione rispetto la partitura originale, tanto più che prima di esserne venuto in possesso avevo appreso dalla tradizione orale una melodia un po' diversa, frutto dell'adattamento ad una esecuzione popolaresca, meno "classicheggiante".Altre due composizioni, screditate dai cultori alla tradizione catalana, "La Pasturata" e "A la vora de la mar", suppongo che siano state importate dalla Catalogna nel periodo della Palmavera, dal momento che lo stesso Toda non le cita nel suo libro. Inoltre la struttura del verso ed il lessico usato sono leggermente diversi dalla parlata algherese e molto vicini a quella catalana. I Catalani affermano che queste composizioni sono conservate dalla loro tradizione e ancora oggi eseguite.Tuttavia questa mia ultima supposizione non è suffragata da alcuna prova soprattutto perché non vi è alcuna possibilità di datazione. A questi frammenti della tradizione musicale algherese si sovrappone un lungo tempo di silenzio.Le due guerre mondiali fanno cantare strumenti diversi e la presenza del suono della morte non lascia spazio ad altri strumenti se non a quelli dell'angoscia e del terrore.
Finita la guerra nel 1945 inizia il periodo della ricostruzione. Alghero ha subito spaventosi bombardamenti, ed il tessuto urbano del centro storico è ancora cosparso dei cumuli delle macerie degli edifici distrutti.La povertà domina nelle faticose giornate che ci allontanano dai lutti e dalle rovine. Rinasce la speranza, ritorna la musica delle chitarre e dei mandolini.Anche da noi, come nel resto d'Italia, i soldati dell'esercito di liberazione lasciano traccia delle loro canzoni, ed io come tutti i miei coetanei, in gruppo per le strade, ne momenti di euforia cantavo "Aulera pistuldì, aulera pistuldà"Dopo poco tempo con la ripresa economica, le case si riempiono della musica trasmessa dalla radio, ed essenzialmente di musica leggera italiana e di canzoni napoletane.Nasce il festival di Sanremo e rivive in una nuova splendente cornice il festival partenopeo di Piedigrotta.Le canzoni algheresi si sentono raramente. Sono repertorio di serenate notturne, delle scampagnate, dei canti nelle bettole, degli stabilimenti dove si lavora la palma nana, "lu crino".La più popolare è "Daspeltata" seguita da "O gliuna veglia"; queste sono infatti le prime due melodie da me apprese ed amate nell'adolescenza, prima che capissi l'importanza ed il valore della mia cultura.Pubblicato nel numero di ottobre 1985 di "Nuova Comunità"