dentro e fuori di me

L'anima sa già tutto da sola.


Immagino cose, dietro a gesti, spezzoni di dialoghi, frasi, fotografie, immagini, comportamenti. Un fall-out. Troppe anche per una mente prensile, e soprattutto: il vero problema è tradurle. Capita di dirsi, ecco vorrei che si riuscisse a trasmettere con le parole scritte tutto questo. A volte precise, altre più indistinte, altre ancora totalmente confuse. Ma proprio come una lente, la poesia mi assale da tutte le cose su cui si appoggia il mio occhio. Ossigeno per la mente. Vento che solleva la polvere delle convenzioni, dagli ingranaggi neuronali dandogli benzina, spingendo oltre pensieri e pensieri. Come fosse una falsariga, una lente a raggi x capace di bucare l'esteriore per scorgervi gli abissi che vi stanno dietro. Mi sgomenta. La bravura poi, il massimo, nello scriverne, sarebbe proprio quello di non dichiararlo per niente. Lasciare che siano le cose, le azioni, i dialoghi a farla "crescere" in chi, dopo, legge. I più bravi fanno cosi. Non mi piace il gioco del "cosa vuole dirci l'autore ?". Adoro quello invece del "cosa mi ha fatto provare ?". Mestiere. Come un artigiano, l'alchimia con la quale degli oliati meccanismi generano uno scritto a dir poco avvincente, liberandosi come per magia da schemi, giochi, tic precostituiti. Tutto il resto, scuole, metodi e balle varie sono affannosi tentativi di darti le dritte per come farlo. L'anima sa già tutto da sola.  alter