dentro e fuori di me

parte 3


Non vedevo l'ora di tornare a casa con Vicki. Tutti e due eravamo in predaall'eccitazione per effetto dell'asta, e passammo una notte di fuoco aletto. Invece della solita scelta tra un pompino ed una bella scopataottenni entrambi. Vicki me lo sbocchino' con una passione inedita e sembro'addirittura entusiasta di inghiottire la sborra. E' una cosa che non faquasi mai, tranne quando e' un po' brilla. Fui ancora piu' sorpreso, mentrela scopavo, quando mi chiese piu' e piu' volte di cambiare posizione.Sembrava volerlo prendere da tutte le angolazioni possibili e in ognuna selo gustava con una foga da vera assatanata.Il mio sospetto e' che stava gia' facendo mente locale alla sua futura nottecon Allen, tanto che quando tutto fu finito mi chiese: "Pensi che saro' ingrado di soddisfare Allen? Pensera' che sono valsa tutti i soldi che haspeso per me?"."Vicki, quando avrai finito con lui vedrai se non pensera' di aver fatto ungrande affare!" La rassicurai, cingendole le spalle con un braccio estringendola a me, mentre cercavo di riprendere fiato dall'orgasmo. "Sei unabomba, lo sai.""Invece ho una paura da matti!" rispose. "Sai, non mi sono mai dovutapreoccupare di questo... Voglio dire, tu sei mio marito... lui invece migiudichera' solo per come me la so cavare a letto!""Bene, allora possiamo allenarci insieme, no?" La stuzzicai. "Se vuoi possoprendermi un giorno di permesso domani...""Piantala, dai. Parlo sul serio. Quel tizio ha pagato oltre mille dollariper avermi un giorno a sua disposizione. Milleduecento dollari! Scommettoche neanche le squillo d'alto bordo prendono tanto. Non vorrei propriodeluderlo.""Vicki, ascoltami. Tu hai un grande vantaggio su qualsiasi ragazza squillo.Tu godrai di quello che farai con Allen, loro invece sono li' solo per isoldi e al massimo fanno finta di divertirsi. Non vedi l'ora di andare aletto con Allen, non e' vero? Non vedi l'ora di prendergli il cazzo in boccae succhiarglielo, e di sentirtelo scivolare nella fighetta, no? ""Oh si'! Non vedo l'ora! Sara' la prima volta, da quando siamo sposati, chevedo un altro cazzo... che lo tocco... lo lecco... lo assaggio... me losento dentro... mmmhhh! Sara' divertente. Chissa' come ce l'ha... sono tuttidiversi, lo sai?""Se lo dici tu, amore. Non sono un grande esperto di cazzi. Anche se devoammettere che l'idea di guardare mentre un cazzo grosso e duro ti scivoladentro la figa e comincia a pompare e' molto stuzzicante.""...E guardare mentre gli faccio un gran bel bocchino?" chiese leccandosi lelabbra voluttuosamente. "Confessa, ti piacerebbe, non e' vero?" e comincio'a scivolare con la testa verso il mio cazzo, che nel frattempo per effettodei discorsi stava rapidamente riprendendo quota. "Ti piacerebbe vedere chemi avvicino lentamente con le labbra e comincio a leccargli la cappella...cosi'...". "Oh, Allen... mmmhh... che bel cazzo che hai... cosi' grosso... eduro... e che buon sapore..." Comincio' a far finta di stare con Allen,prima con malizia per provocarmi, poi prendendoci sempre piu' gusto."Oooooh... ti prego Allen... fatti succhiare dalla tua schiava... mmmhhh...mi riempie tutta la bocca... mmmhh... sono la tua schiava, Allen, la tuatroia... mmmhhh... puoi farmi tutto quello che vuoi... mmmhh... ma adessovienimi in bocca, Allen... mmmhh... fammi bere il tuo sperma...". Nel girodi qualche minuto Vicki si bevve cosi' il mio terzo orgasmo della serata.Anche lei venne contemporaneamente, aiutata dai miei delicati diteggiamentisulla sua figa depilata e probabilmente soprattutto dalla messa in scena chelei stessa aveva messu su. L'idea di fare la troia con Allen la stuzzicava,si vedeva da lontano un miglio.Come promesso, Allen si fece vivo il giorno dopo e fisso' l'appuntamentoalle 6 di sera del venerdi' successivo. Avrebbe riaccompagnato Vicki a casaalle 3 di pomeriggio di sabato. I termini dell'accordo delle vendite di GlenCreek parlavano di 24 ore, ma spesso le donne si limitavano a passare lanotte dall'acquirente per poi tornare a casa la mattina successiva. Inquesto caso pero' anche la moglie di Allen, Helen, era stata venduta eavrebbe passato lo stesso periodo di tempo con il suo "padrone". Gli Spenceravevano anche pensato ad affidare i bambini ai nonni. L'intera famiglia,pare, avrebbe passato un grande week-end.Vicki sembro' scossa quando si rese conto di quanto tempo avrebbe dovutopassare con il primo uomo con cui avrebbe fatto sesso, tranne me, da quandoera sposata. "Cosa mi vorra' far fare per tutte queste ore?""Magari ti fara' pulire le finestre" scherzai. "In fondo non sta scritto danessuna parte che deve essere per forza solo sesso, no? Forse addiritturaniente sesso del tutto.""Gia'! Ma a te dispiace che staro' via per tutto questo tempo?""In effetti sara' duro... ehm, scusa il doppio senso... ma resistero'. Matieniti pronta perche' mi aspetto un rapporto completo... ehm, scusaancora... quando torni. Voglio sapere tutti i dettagli scabrosi, e poi tidaro' un altro carico di sborra nella figa.""E' una minaccia o una promessa?"Mai settimana passo' tanto lentamente. Eravamo come due bambini in attesadelle vacanze estive. Ogni giorno durava un'eternita'. E Vicki ebbe anchequalche ripensamento. Il martedi', ritornando dal lavoro, la trovai sullaporta di casa. "Non ci vado" annuncio'. "Non me la sento di fare una cosadel genere. Sono una donna sposata...".Ne parlammo a lungo. Sembrava veramente decisa a rinunciare. A nientevalsero i discorsi sulla fedelta' agli impegni presi, sull'importanza delleopere di carita' del circolo, sulla pessima figura che avrebbe fatto con lesue amiche. Quando invece portai il discorso sulla delusione di Allen, cheaveva offerto una cifra cosi' impegnativa, e che sicuramente aveva moltoapprezzato le sue fattezze, Vicki sembro' ammorbidirsi. Allora spostaiabilmente il discorso su quello che avrebbe fatto con Allen, fingendo diminimizzare."In fondo non credo che Allen voglia niente di piu' che un sempliceamplesso. Dieci minuti e tutto e' finito. Quasi una sveltina.""Ah, non credo proprio!" rispose. "Milleduecento dollari per una sveltina?Scherziamo? Vorra' fare ben altro, sono sicura!""Per esempio?"E Vicki comincio' a snocciolare tutta una serie di "prestazioni" cheimmaginava (o desiderava?) che Allen le avrebbe richiesto. Man mano cheparlava il tono della voce comincio' a diventare un sussurro mentre con gliocchi fissi nel vuoto viveva con l'immaginazione le situazioni chedescriveva. Si stava eccitando, e parecchio. I sensi di colpa avevano avutoper un attimo il sopravvento, ma la voglia di provare un nuovo cazzo eraalla fine preponderante. Terminammo la conversazione con l'ennesima sessionedi sesso infuocato.Il giovedi' successivo Vicki ed Allen si sentirono di nuovo per riconfermarel'appuntamento. Allen le chiese di indossare un abitino sexy come quello cheportava la sera dell'asta. E chiese anche simile biancheria intima. "Vadopazzo per calze e reggicalze e l'altra sera ti stavano alla grande!" Infinele consiglio' di portarsi qualcosa di casual, ma comunque abbastanza sexy,per il sabato. "Non credo che sabato staremo molto tempo vestiti. Ma tiservira' comunque qualcosa da mettere per tornare a casa."Venerdi' pomeriggio aiutai Vicki a prepararsi. Eravamo tesi come due cavidell'alta tensione. Si mise un vestitino da sera molto trasparente, che erapensato da portare sopra degli slip. Invece degli slip pero' lei indosso' uncompleto di pizzo nero, reggiseno, reggicalze e mutandine, che io stesso leavevo scelto per l'occasione. Alla luce del sole, o anche in una stanza benilluminata, era ben facile vedere il profilo della biancheria che portavasotto la stoffa del vestito. L'effetto era stupefacente: molto provacante macon eleganza. Il parrucchiere le aveva fatto un'acconciatura che raccoglievagraziosamente i suoi lunghi capelli rossi in cima alla testa."Sei troppo meravigliosa per passare la notte con un'altro. Io non ti cimando!" Esclamai, scherzando solo in parte. "Guarda che effetto che mi fai"aggiunsi tirando fuori il cazzo durissimo dai pantaloni."Credo di poter fare qualcosa per te" rispose con comprensione. Mi fecestendere sul letto e mi gratifico' con il miglior pompino della mia vita.Non ci misi molto a schizzarle in bocca il mio carico caldo e abbondante.Lei mando' giu' tutto con attenzione, per evitare di macchiarsi il vestito."Eccoti servito, cow-boy!" disse pulendosi le labbra con un fazzolettino."Mi chiedo quante altre sborrate avro' in me quando tornero'.""Beh, ricordati di non pulirti. Voglio essere io a lavarti con la linguaappena torni. E poi voglio concludere la tua giornata da schiava con unaltra sborrata ancora nella tua figa sgocciolante."Quando arrivo' Allen avevo il cuore in gola. Appena vide Vicki fece un lungofischio di approvazione e poi disse qualcosa che al momento mi sembro'strano. "Sei fantastica! Avrai un grande successo stasera, Vicki! Veramenteun grande successo!""Un successo con chi?" mi chiesi mentre partivano in macchina. "Cosa cazzovuol fare Allen con mia moglie?"Cercai di tenermi occupato quella sera, per distrarmi, e alla fine andai aletto all'una e mezza passata. Ma non riuscii a dormire bene. Nella miamente continuavano a rincorrersi immagini di Vicki che si faceva scopare daAllen. Alle sette della mattina dopo mi alzai, e di una settimana di giorniinterminabili comincio' per me il piu' lungo, mentre aspettavo con ansia ilritorno di Vicki e il suo racconto di quello che era successo con Allen.Arrivo' con qualche minuto di anticipo. Le andai incontro sulla strada eaprii la portiera della macchina di Allen. Vicki era vestita con unacamicetta di cotone bianca ed una minigonna jeans che aveva portato con sesecondo le istruzioni. Si giro' a salutare con un bacio Allen, sussurandogliamorevolmente "E' stata una stupenda esperienza, Allen. Grazie di tutto."Quindi si giro' per uscire dall'auto. Nel farlo allargo' le cosce, dandomiuna perfetta visuale della sua figa scoperta. Si vedeva perfino lo spermache colava. La gonna, sotto, aveva una grossa chiazza appiccicosa."Non mi sono preoccupata di mettermi le mutandine. E comunque loro me leavrebbero certamente levate." Poi mi bacio' e mi disse "Ti amo.""Ti amo anche io, ma chi sarebbero 'sti 'loro'?""Ho avuto una bella sorpresina ieri sera," comincio' mentre si incamminavaverso casa. Sull'uscio si giro' e mi guardo seria negli occhi. "Bill, sonostata veramente una porca in queste ultime ventiquattro ore." Mi continuo' afissare un attimo, poi sorrise dolcemente, mentre io continuavo a fissarla abocca aperta.La sua frase rimase sospesa nell'aria. Si giro' e comincio' a salirelentamente verso la camera da letto. Io la seguii muto, tremante, con ilcuore a mille. Si adagio' mollemente sul letto, attese ancora, mentre ioseduto su una sedia trattenevo il fiato. Poi mi sorrise ancora e comincio' araccontare.