PEZZIDILIQUIRIZIA

Pale Blue Dot - Piccolo Puntino Blu


  Pale Blue Dot – PALLIDO PUNTINO AZZURROLa Pale Blue Dot (in italiano pallido punto blu o pallido puntino azzurro) è una fotografia del pianeta Terra scattata nel 1990 dalla sonda Voyager 1, quando si trovava a sei miliardi di chilometri di distanza.L'idea di girare la fotocamera della sonda e scattare una foto della Terra dai confini del sistema solare è stata dell'astronomo e divulgatore scientifico Carl Sagan.La Voyager 1 è stata lanciata il 5 settembre del 1977 e Sagan aveva esortato la NASA a scattare una foto della Terra dai confini del sistema solare. Il 14 febbraio 1990, avendo concluso la sua missione primaria, la NASA ha ordinato alla sonda di scattare fotografie dei pianeti del sistema solare da quella posizione vantaggiosa.  Tra il 14 febbraio e il 6 giugno del 1990 una delle immagini scattate dalla Voyager era la Pale Blue Dot. Secondo i calcoli dei sistemi della NASA la distanza della sonda durante quel periodo era la seguente:Le bande di luce nella fotografia sono un artefatto causato dalla diffusione della luce sulle ottiche della macchina fotografica a causa del piccolo angolo di distanza tra il Sole e la Terra. Nella foto la Terra è grande meno di un singolo pixel, 0,12 pixel, per la precisione. La Voyager ha scattato simili fotografie anche a Venere, Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Assemblate insieme formano la foto ritratto di famiglia. Il pianeta Mercurio non è stato fotografato a causa della sua vicinanza al Sole e Marte non è visibile a causa degli effetti della luce solare sulle ottiche della fotocamera.  Riflessioni di SaganNel suo libro Sagan espone i suoi pensieri sul significato profondo della fotografia« Da questo distante punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi, è diverso.Guardate ancora quel puntino.È qui.È casa.È noi.Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L'insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e raccoglitore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni "superstar", ogni "comandante supremo", ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole.La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica. Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare i signori momentanei di una frazione di un puntino. Pensate alle crudeltà senza fine impartite dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo, quanto frequenti i loro malintesi, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio. Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l'illusione che abbiamo una qualche posizione privilegiata nell'Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida.Il nostro pianeta è un granellino solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c'è nessuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.La Terra è l'unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c'è nessun altro posto, per lo meno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Abitare, non ancora.Che vi piaccia o meno, per il momento, la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l'astronomia è un'esperienza di umiltà e che forma il carattere. Non c'è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo. Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l'uno dell'altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu, l'unica casa che abbiamo mai conosciuto. »